Ordine pubblico: in caso di confisca obbligatoria per reati concernenti le armi ex art. 6 l. 152/1975 ("legge Reale"), opera il divieto di revoca del sequestro e di restituzione dei beni stabilito dall'art. 324, comma 7, c.p.p.
L'art. 6 della l. 22 maggio 1975, n. 152 («Disposizioni a tutela dell'ordine pubblico»), il quale prevede la confisca obbligatoria in caso di reati concernenti le armi, nel richiamare l'art. 240, comma 2, c.p., rende operante il divieto di revoca del sequestro e di restituzione dei beni stabilito dall'art. 324, comma 7, c.p.p. ► V. anche Corte cost., sent. n. 5/2023, in questa Rivista.
Corte di cassazione, sezione I penale, 16 aprile 2024, n. 25514 (dep. 27 giugno 2024)
Procedure concorsuali: il creditore fondiario può avvalersi del "privilegio processuale" ex art. 41, comma 2, TUB sia nel caso di liquidazione giudiziale sia nel caso di liquidazione controllata (d.lgs. 14/2019)
In tema di procedure concorsuali, il creditore fondiario può avvalersi del "privilegio processuale" di cui all'art. 41, comma 2, del d.lgs. 1° settembre 1993, n. 385 («Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia»), sia nel caso di sottoposizione del debitore esecutato alla procedura di liquidazione giudiziale ex artt. 121 e ss. del d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14 («Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155»), sia nel caso di sottoposizione del debitore esecutato alla procedura di liquidazione controllata ex artt. 268 e ss. d.lgs. cit.
Corte di cassazione, sezione I civile, 19 agosto 2024, n. 22914
Contratti bancari: il divieto di anatocismo ex art. 120, comma 2, TUB opera indipendentemente dall'adozione della delibera del CICR
In tema di contratti bancari, l'art. 120, comma 2, del d.lgs. 1° settembre 1993, n. 385 («Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia»), come sostituito dall'art. 1, comma 628, della l. 27 dicembre 2013, n. 147 [«Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014)»], vieta l'applicazione dell'anatocismo a far data dal 1° dicembre 2014, e tale divieto opera indipendentemente dall'adozione, da parte del Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio (CICR), dell'ivi prevista delibera circa le modalità e i criteri per la produzione di interessi nelle operazioni bancarie. ► V. anche Cass. civ., sez. VI, sent. n. 9169/2015, in questa Rivista.
Corte di cassazione, sezione I civile, 30 luglio 2024, n. 21344
Giurisdizione: sul conferimento dell'incarico di direttore di struttura sanitaria complessa decide il giudice ordinario
Appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario le controversie riguardanti il conferimento dell'incarico di direttore di struttura sanitaria complessa, essendo la relativa procedura priva di carattere concorsuale. ► V. anche, in questa Rivista: TAR Liguria, sez. I, sent. n. 824/2022; TAR Lombardia, sez. V, sent. n. 887/2024; TAR Lombardia, Brescia, sez. I, sent. n. 426/2022.
TAR Emilia-Romagna, sezione I, 26 agosto 2024, n. 579
Diritto amministrativo: l'annullamento in autotutela dev'essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento
È illegittimo il provvedimento di annullamento in autotutela adottato senza la previa comunicazione di avvio del procedimento ex art. 7 della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»).
TAR Puglia, Lecce, sezione II, 21 agosto 2024, n. 991
Processo amministrativo: il ricorso di ottemperanza va depositato entro quindici giorni dalla notificazione
In tema di processo amministrativo, ai sensi del combinato disposto degli artt. 35, comma 1, lett. a), 45, comma 1, e 87, commi 2, lett. d), e 3, c.p.a., il ricorso introduttivo di un giudizio da trattare in camera di consiglio, come quello di ottemperanza, dev'essere depositato entro il termine perentorio - dimidiato rispetto a quello ordinario - di quindici giorni dall'ultima notificazione, pena l'irricevibilità. ► V. anche CdS, sez. V, sent. n. 8639/2023, in questa Rivista.
TAR Calabria, sezione II, 19 agosto 2024, n. 1269
Edilizia e urbanistica: il diniego del permesso di costruire in sanatoria dev'essere preceduto dal preavviso di rigetto
In tema di edilizia e urbanistica, è illegittimo il provvedimento di rigetto dell'istanza di permesso di costruire in sanatoria, ove non preceduto dall'invio della comunicazione ex art. 10-bis della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»). ► V. anche CdS, sez. VI, sent. n. 484/2019, e TAR Lombardia, Brescia, sez. II, sent. n. 837/2019, entrambe in questa Rivista.
TAR Lazio, sezione II stralcio, 12 agosto 2024, n. 15796
Processo amministrativo: l'associazione di protezione ambientale non riconosciuta dal Ministero è legittimata ad agire solo se dimostra di possedere specifici requisiti
In tema di processo amministrativo, affinché un'associazione di protezione ambientale che non rientri fra quelle riconosciute dal Ministero competente ai sensi dell'art. 13 della l. 8 luglio 1986, n. 349 («Istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale»), sia legittimata ad agire, è necessario che essa: a) persegua statutariamente in modo non occasionale obiettivi di tutela ambientale; b) possegga un adeguato grado di rappresentatività e stabilità; c) abbia un'area di afferenza ricollegabile alla zona in cui è situato il bene a fruizione collettiva che si assume leso. È onere dell'ente fornire prova della sussistenza di tali requisiti, pena l'inammissibilità del ricorso. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, ad. plen., sent. n. 6/2020; sez. III, sent. n. 1467/2020; sez. V, sent. n. 7925/2023; sez. VII, sent. n. 1033/2022.
TAR Friuli-Venezia Giulia, 9 agosto 2024, n. 287
Processo amministrativo: l'omessa notifica dell'impugnazione al cointeressato non comporta l'inammissibilità del gravame
In tema di processo amministrativo, l'omessa notificazione dell'impugnazione al cointeressato alla lite non comporta l'inammissibilità del gravame, non avendo tale soggetto interesse «a contraddire» giusta l'art. 95 c.p.a.
Consiglio di Stato, sezione VII, 2 settembre 2024, n. 7329
Scuola: sul depennamento dalle graduatorie provinciali per le supplenze decide il giudice ordinario
Appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario le controversie riguardanti il depennamento degli insegnanti dalle graduatorie provinciali per le supplenze, configurandosi nella specie posizioni giuridiche di diritto soggettivo.
Consiglio di Stato, sezione VII, 23 agosto 2024, n. 7222
Appalti pubblici: non viola il principio di tassatività ex art. 10, comma 2, d.lgs. 36/2023 la clausola della lex specialis che sanziona con l'esclusione dalla gara l'inserimento di elementi dell'offerta economica nella "busta amministrativa"
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, non viola il principio di tassatività delle cause di esclusione sancito dall'art. 10, comma 2, del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), e pertanto non può ritenersi nulla, la clausola della lex specialis che sanziona con l'esclusione dalla gara l'inserimento di elementi dell'offerta economica all'interno della "busta amministrativa".
Consiglio di Stato, sezione V, 13 agosto 2024, n. 7113
Edilizia e urbanistica: il termine per impugnare il permesso di costruire decorre dall'inizio, se si contesta l'an, oppure dall'ultimazione o dal sufficiente grado di sviluppo, se si contesta il quomodo, dei lavori
In tema di edilizia e urbanistica, il termine per la proposizione del ricorso, da parte del terzo a ciò legittimato, avverso il permesso di costruire decorre dall'inizio dei lavori, qualora si contesti l'an, oppure dall'ultimazione dei lavori stessi o dal momento in cui il loro grado di sviluppo palesi la dimensione, la consistenza e la finalità dell'erigendo manufatto, qualora si contesti il quomodo dell'edificazione. ► V. anche, in questa Rivista, ex plurimis: CdS, sez. II, sentt. nn. 5864 e 5170/2020; sez. IV, sentt. nn. 2092/2024 e 4502/2021; sez. VI, sent. n. 9500/2022; TAR Campania, sez. VI, sent. n. 4873/2020.
Consiglio di Stato, sezione IV, 8 agosto 2024, n. 7053
Elezioni: le irregolarità e inesattezze della procedura inidonee a ledere o mettere in pericolo la libera espressione del voto non assumono rilievo viziante
In tema di elezioni, devono considerarsi irrilevanti, sicché non possono comportare l'annullamento delle operazioni elettorali, tutte le irregolarità e inesattezze della procedura rispetto alla disciplina legislativa che non siano (ovvero non è provato siano state) idonee a ledere o mettere in pericolo la libera espressione del voto [fattispecie riguardante la violazione del divieto di apertura dei plichi di cui all'art. 74, ultimo comma, del d.P.R. 16 maggio 1960, n. 570 («Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle Amministrazioni comunali»)]. ► V. anche, in questa Rivista, fra le altre: CdS, sez. II, sentt. nn. 5557/2024, 9407/2023, 6668/2022 e 6906/2021; CGARS, sent. n. 403/2020; TAR Abruzzo, sent. n. 444/2023; TAR Lazio, sez. II-bis, sent. n. 11537/2017; TAR Lazio, Latina, sent. n. 657/2022.
Consiglio di Stato, sezione II, 5 agosto 2024, n. 6959
Processo amministrativo: inammissibile il ricorso cumulativo se fra gli atti impugnati non c'è alcun legame procedimentale o funzionale
In tema di processo amministrativo, è inammissibile il ricorso cumulativamente proposto avverso una pluralità di atti, ove fra questi non sussista alcuna connessione procedimentale o funzionale che giustifichi il simultaneus processus. ► V. anche TAR Lazio, sez. I-quater, sent. n. 1110/2024, e TAR Toscana, sez. III, sent. n. 841/2020, entrambe in questa Rivista.
Consiglio di Stato, sezione II, 30 luglio 2024, n. 6829
Processo amministrativo: in sede di giurisdizione esclusiva, il giudice amministrativo può adottare pronunce costitutive a favore della P.A.
In sede di giurisdizione esclusiva, il giudice amministrativo ha il potere di adottare pronunce costitutive a favore della Pubblica Amministrazione (nel caso di specie, il CGARS ha condannato una società all'adempimento degli obblighi derivanti da una convenzione di lottizzazione).
CGA Regione Siciliana, 22 luglio 2024, n. 569
Reati tributari: per le fattispecie di cui agli artt. 2, 3, 4 e 5 d.lgs. 74/2000, il "patteggiamento" è ammissibile solo in caso di integrale pagamento del debito tributario antecedentemente all'apertura del dibattimento di primo grado
Per i reati di cui agli artt. 2 (dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti), 3 (dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici), 4 (dichiarazione infedele) e 5 (omessa dichiarazione) del d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74 («Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, a norma dell'articolo 9 della legge 25 giugno 1999, n. 205»), il rito speciale previsto dagli artt. 444 e ss. c.p.p. (c.d. patteggiamento) è ammissibile solo quando vi sia stato l'integrale pagamento del debito tributario antecedentemente alla dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, pur se dopo la formale conoscenza, da parte dell'autore del reato, di accessi, ispezioni, verifiche o dell'inizio di qualunque attività di accertamento amministrativo o di procedimenti penali. ► V. anche Cass. pen., sez. III, sentt. nn. 552/2019 (dep. 2020) e 47287/2019, entrambe in questa Rivista.
Corte di cassazione, sezione III penale, 31 maggio 2024, n. 24340 (dep. 20 giugno 2024)
Processo tributario: nel giudizio sull'avviso di rettifica delle dichiarazioni dei redditi delle società di persone di cui all'art. 5 d.P.R. 917/1986 e dei loro soci, le une e gli altri sono litisconsorti necessari
L'unitarietà dell'accertamento che è alla base della rettifica delle dichiarazioni dei redditi delle società di persone di cui all'art. 5 del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 («Approvazione del testo unico delle imposte sui redditi»), e dei loro soci, e la conseguente automatica imputazione dei redditi a ciascun socio, in proporzione alla quota di partecipazione agli utili e indipendentemente dalla percezione degli stessi, comporta che il ricorso tributario avanzato, anche avverso un solo avviso di rettifica, dalla società o da uno dei soci riguarda inscindibilmente l'una e gli altri (salvo che siano prospettate questioni personali dei singoli partecipanti), sicché tutti questi soggetti devono essere parti dello stesso procedimento e la controversia non può essere decisa limitatamente ad alcuni di loro. Ne discende che il ricorso proposto anche da uno soltanto dei soggetti interessati impone l'integrazione del contraddittorio ai sensi dell'art. 14, comma 2, del d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546 («Disposizioni sul processo tributario in attuazione della delega al Governo contenuta nell'art. 30 della legge 30 dicembre 1991, n. 413»), e che il giudizio celebrato senza la partecipazione di tutti i litisconsorti necessari è affetto da nullità assoluta, rilevabile, anche d'ufficio, in ogni stato e grado del procedimento. ► V. anche Cass. civ., sez. V, ord. n. 29032/2022, in questa Rivista.
Corte di cassazione, sezione tributaria, 19 luglio 2024, n. 20005
Processo amministrativo: il giudice amministrativo non può statuire sulla determinazione e corresponsione dell'indennizzo dovuto al proprietario dell'immobile oggetto di acquisizione sanante
Nell'ipotesi di occupazione sine titulo di un bene immobile da parte della Pubblica Amministrazione, il giudice amministrativo deve limitarsi a imporre alla stessa di scegliere fra la restituzione dell'area e il risarcimento del danno da occupazione illegittima, da un lato, e l'adozione del provvedimento ex art. 42-bis del d.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 [«Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità. (Testo A)»], dall'altro, spettando al solo giudice ordinario statuire sulla determinazione e corresponsione dell'indennizzo dovuto al proprietario del bene eventualmente oggetto di acquisizione sanante.
Consiglio di Stato, sezione IV, 26 luglio 2024, n. 6753
Processo amministrativo: la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà non ha valore probatorio
Nel processo amministrativo, la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà è priva di valore probatorio, sicché non è idonea a scalfire l'attività istruttoria dell'Amministrazione. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. VI, sentt. nn. 10102 e 8510/2023; TAR Basilicata, sent. n. 201/2020.
Consiglio di Stato, sezione IV, 23 luglio 2024, n. 6633
Spese di giustizia: la parte soccombente deve sempre rimborsare a quella vittoriosa l'importo del contributo unificato
Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis.1, del d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 [«Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia. (Testo A)»], la parte soccombente è tenuta, anche se non costituitasi in giudizio, a rimborsare quella vittoriosa dell'importo del contributo unificato dalla stessa corrisposto, pur qualora il giudice abbia compensato le spese di lite. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. III, sent. n. 2525/2023; sez. V, sent. n. 4821/2023; sez. VI, sent. n. 1720/2021.
Consiglio di Stato, sezione V, 19 luglio 2024, n. 6550