Delitti contro il patrimonio: l'elemento soggettivo della ricettazione (art. 648 c.p.) può essere integrato anche dal dolo eventuale

L'elemento soggettivo del delitto di ricettazione (art. 648 c.p.) può essere integrato anche dal dolo eventuale, il quale si configura allorché l'agente abbia consapevolmente accettato il rischio che la res fosse di illecita provenienza. ► V. anche Cass. pen., sez. II, sent. n. 113/2017 (dep. 2018), in questa Rivista.

Corte di cassazione, sezione VII penale, 21 gennaio 2025, n. 6519 (dep. 17 febbraio 2025)

Procedura penale: la sentenza di non doversi procedere per mancata conoscenza della pendenza del processo da parte dell'imputato (art. 420-quater c.p.p.) è ricorribile per cassazione

La sentenza di non doversi procedere per mancata conoscenza della pendenza del processo da parte dell'imputato, pronunciata ai sensi dell'art. 420-quater c.p.p., può essere impugnata con ricorso per cassazione da tutte le parti e per tutti i motivi di cui all'art. 606, comma 1, c.p.p., anche prima della scadenza del termine previsto dall'art. 159, ultimo comma, c.p. ► Contra, Cass. pen., sez. II, sent. n. 50426/2023, in questa Rivista.

Corte di cassazione, sezioni unite penali, 26 settembre 2024, n. 5847 (dep. 13 febbraio 2025)

Processo amministrativo: l'art. 13-ter (limiti dimensionali degli atti di parte), comma 5, allegato 2 c.p.a., come modificato dalla l. 207/2024, si applica anche ai ricorsi depositati prima del 2025

L'art. 13-ter, comma 5, dell'allegato 2 al c.p.a., come modificato dall'art. 1, comma 813, della l. 30 dicembre 2024, n. 207 («Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027»), trova applicazione anche ai ricorsi depositati antecedentemente al 1° gennaio 2025.

Consiglio di Stato, adunanza plenaria, 13 marzo 2025, n. 3

Aiuti di Stato: la Corte di giustizia si pronuncia sulla normativa italiana che prevede la concessione di una misura a favore di imprese che operano nel settore delle fonderie d'acciaio in caso di chiusura parziale o totale dei loro siti produttivi

L'art. 107, § 1, TFUE dev'essere interpretato nel senso che i contributi finanziari previsti nell'ambito di un programma di razionalizzazione di cui possono beneficiare le imprese del settore delle fonderie di ghisa e di acciaio, i quali corrispondono al 100% del valore contabile degli impianti produttivi dismessi dall'impresa richiedente, al netto degli ammortamenti già effettuati, o del valore attualizzato del margine di contribuzione ai costi fissi del rendimento di tali impianti per un periodo precedente all'adozione di tale programma, se quest'ultimo valore è più elevato, quando la riduzione della capacità produttiva è accompagnata da una fusione o da accordi tra imprese di tale settore, di cui una è l'impresa richiedente, che prevedano, in particolare, un'adeguata soluzione dei problemi occupazionali, oppure al 60% del più elevato di tali due valori, in caso di mero smantellamento degli impianti produttivi di detta impresa richiedente, conferiscono un vantaggio idoneo ad incidere sugli scambi tra Stati membri e sulla concorrenza, purché sia dimostrato, da una parte, che la medesima impresa non avrebbe potuto ottenere il medesimo vantaggio in circostanze corrispondenti alle condizioni normali del mercato di cui trattasi e, dall'altra, che vi sia una situazione di concorrenza effettiva su tale mercato (domande di pronuncia pregiudiziale proposte dal Consiglio di Stato).

Corte di giustizia UE, terza sezione, 13 marzo 2025

Trattamento dei dati personali: la rettifica dei dati sull'identità di genere contenuti in un registro pubblico non può essere subordinata alla prova che la persona interessata è stata sottoposta a un trattamento chirurgico di riassegnazione sessuale

L'art. 16 del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati), dev'essere interpretato nel senso che: 1) impone a un'autorità nazionale incaricata della tenuta di un registro pubblico di rettificare i dati personali relativi all'identità di genere di una persona fisica qualora tali dati non siano esatti, ai sensi dell'art. 5, § 1, lett. d), di tale regolamento; 2) ai fini dell'esercizio del diritto di rettifica dei dati personali relativi all'identità di genere di una persona fisica, contenuti in un registro pubblico, tale persona può essere tenuta a fornire gli elementi di prova pertinenti e sufficienti che si possono ragionevolmente richiedere a detta persona per dimostrare l'inesattezza di tali dati. Tuttavia, uno Stato membro non può in alcun caso subordinare, mediante una prassi amministrativa, l'esercizio di tale diritto alla produzione di prove di un trattamento chirurgico di riassegnazione sessuale.

Corte di giustizia UE, prima sezione, 13 marzo 2025

Appalti pubblici: sulla decisione della P.A. di "recedere" dal contratto, non ancora formalmente stipulato, per il mancato avvio in urgenza della relativa esecuzione da parte dell'aggiudicataria decide il giudice ordinario

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario la controversia riguardante la decisione della stazione appaltante di "recedere" dal contratto (nella fattispecie, di lavori e servizi), non ancora formalmente stipulato, a motivo del mancato avvio in urgenza, entro il termine stabilito, della relativa esecuzione da parte dell'impresa aggiudicataria. ► V. anche TAR Lombardia, sez. IV, sent. n. 627/2022, e TAR Toscana, sez. I, sent. n. 1255/2020, entrambe in questa Rivista.

Consiglio di Stato, sezione V, 3 marzo 2025, n. 1795

Accesso ai documenti amministrativi: l'istanza ostensiva non può essere generica né richiedere l'elaborazione di dati

In tema di accesso ai documenti amministrativi ex lege 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»), il diniego può essere legittimamente opposto ogniqualvolta l'istanza risulti generica, sia sotto il profilo dei documenti richiesti sia sotto quello del labile interesse all'ostensione, ovvero imponga un'attività di elaborazione di dati da parte del soggetto cui è rivolta. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, ad. plen., sent. n. 10/2020; TAR Lazio, sez. II-bis, sent. n. 10660/2020, e sez. II, sent. n. 2955/2020; TAR Sicilia, sez. I, sent. n. 2680/2023; TRGA Trentino-Alto Adige, Bolzano, sent. n. 59/2025.

Consiglio di Stato, sezione VII, 28 febbraio 2025, n. 1761

Immigrazione: il rigetto dell'istanza di emersione dal lavoro irregolare dev'essere preceduto dall'invio al lavoratore straniero (oltre che al datore di lavoro) del preavviso ex art. 10-bis l. 241/1990

In tema di emersione di rapporti di lavoro ai sensi dell'art. 103 del d.l. 19 maggio 2020, n. 34 («Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19»), convertito, con modificazioni, nella l. 17 luglio 2020, n. 77: 1) è illegittimo il provvedimento di rigetto dell'istanza di emersione che non sia stato preceduto dall'invio al lavoratore straniero (oltre che al datore di lavoro) del preavviso ex art. 10-bis della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»); 2) la procedura di emersione si applica anche al richiedente asilo o protezione internazionale. ► V. anche CdS, sez. III, sent. n. 8364/2019, e TAR Lombardia, sez. IV, sent. n. 905/2022, entrambe in questa Rivista.

Consiglio di Stato, sezione III, 27 febbraio 2025, n. 1706

Appalti pubblici: nelle gare da aggiudicarsi col criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, la commissione giudicatrice può introdurre sub-pesi o sub-punteggi, purché non comportino una modifica dei criteri di valutazione stabiliti dal bando

Nelle procedure di gara per l'affidamento di contratti pubblici secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, la commissione giudicatrice può decidere di specificare, mediante l'introduzione di sub-pesi o sub-punteggi, le modalità applicative dei criteri di valutazione stabiliti dal bando, purché questi ultimi non subiscano alcuna modifica.

Consiglio di Stato, sezione V, 25 febbraio 2025, n. 1629

Processo amministrativo: va annullata con rinvio la sentenza in forma semplificata se dal verbale d'udienza non risulta che il collegio ha preavvisato le parti della possibile adozione di tale tipo di pronuncia

In tema di processo amministrativo, ai sensi degli artt. 60 e 105, comma 1, c.p.a., dev'essere annullata con rinvio la sentenza in forma semplificata, qualora dal verbale d'udienza non risulti che il collegio ha preavvisato le parti costituite, presenti in camera di consiglio, della possibile adozione di tale tipo di pronuncia. ► V. anche CdS, sez. V, sentt. nn. 5030 e 2163/2022, entrambe in questa Rivista.

Consiglio di Stato, sezione III, 24 febbraio 2025, n. 1574

Energia: è incostituzionale la legge della Sardegna che vieta per diciotto mesi la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili

È incostituzionale - per violazione degli artt. 3 e 4 della l.c. 26 febbraio 1948, n. 3 («Statuto speciale per la Sardegna»), e dell'art. 117, primo comma, Cost. - la normativa della Regione Sardegna (l. 5/2024) che vieta per diciotto mesi la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, nelle more dell'approvazione della legge regionale di individuazione delle aree idonee.

Corte costituzionale, 11 marzo 2025, n. 28

Pubblico impiego: l'autorizzazione della P.A. allo svolgimento del lavoro straordinario può anche essere implicita

In tema di pubblico impiego contrattualizzato, il diritto al compenso per il lavoro straordinario: a) presuppone che lo svolgimento di questo sia stato previamente autorizzato, anche solo in modo implicito, dall'Amministrazione; b) sussiste pur qualora l'autorizzazione sia illegittima o contraria a disposizioni del contratto collettivo di lavoro. ► V. anche CdS, sez. II, sent. n. 2666/2020, e sez. IV, sent. n. 2648/2007, entrambe in questa Rivista.

Corte di cassazione, sezione lavoro, 21 febbraio 2025, n. 4574

Processo tributario: la sentenza penale dibattimentale irrevocabile di assoluzione con formula piena ha efficacia di giudicato quanto ai fatti materiali ex art. 21-bis d.lgs. 74/2000 soltanto per le sanzioni, e non anche per l'imposta

In tema di processo tributario, l'art. 21-bis del d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74 («Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, a norma dell'articolo 9 della legge 25 giugno 1999, n. 205»), introdotto dall'art. 1, comma 1, lett. m), del d.lgs. 14 giugno 2024, n. 87 («Revisione del sistema sanzionatorio tributario, ai sensi dell'articolo 20 della legge 9 agosto 2023, n. 111»), e poi recepito nell'art. 119 del d.lgs. 14 novembre 2024, n. 175 («Testo unico della giustizia tributaria»), secondo cui la sentenza penale dibattimentale irrevocabile di assoluzione con formula piena ("perché il fatto non sussiste" o "per non aver commesso il fatto") ha efficacia di giudicato nel processo tributario quanto ai fatti materiali, si riferisce - alla luce di un'interpretazione letterale, sistematica, costituzionalmente orientata e in conformità ai principi unionali - esclusivamente alle sanzioni tributarie, e non anche all'accertamento dell'imposta, rispetto alla quale la sentenza penale assolutoria ha rilievo come elemento di prova, oggetto di autonoma valutazione da parte del giudice tributario insieme con gli altri elementi probatori introdotti nel giudizio. ► V. anche Cass. civ., sez. trib., sent. n. 1021/2025, in questa Rivista.

Corte di cassazione, sezione tributaria, 14 febbraio 2025, n. 3800

Ordinamento giudiziario: la riabilitazione ex art. 25-bis d.lgs. 109/2006 del magistrato sanzionato con la censura è possibile anche quando ne era stato altresì disposto il trasferimento d'ufficio

In tema di responsabilità disciplinare del magistrato, la riabilitazione ex art. 25-bis del d.lgs. 23 febbraio 2006, n. 109 [«Disciplina degli illeciti disciplinari dei magistrati, delle relative sanzioni e della procedura per la loro applicabilità, nonché modifica della disciplina in tema di incompatibilità, dispensa dal servizio e trasferimento di ufficio dei magistrati, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera f), della legge 25 luglio 2005, n. 150»], è ammissibile anche qualora la sanzione della censura sia stata accompagnata dalla misura del trasferimento di sede o di funzione.

Corte di cassazione, sezioni unite civili, 13 febbraio 2025, n. 3652

Giurisdizione: sull'inosservanza da parte della P.A. di regole tecniche ovvero dei canoni di diligenza e prudenza nella gestione e manutenzione dei propri beni decide il giudice ordinario

Appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario le controversie riguardanti l'inosservanza, da parte della Pubblica Amministrazione, di regole tecniche ovvero dei canoni di diligenza e prudenza nella gestione e manutenzione di beni che ad essa appartengono, sia nell'ipotesi in cui il privato agisca per ottenere il risarcimento del danno patito sia nell'ipotesi in cui il privato agisca per ottenere la condanna dell'Amministrazione ad un facere, investendo la domanda non già scelte e atti di natura autoritativa, bensì attività soggetta al rispetto del principio del neminem laedere. ► V. anche Cass. civ., sez. un., ordd. nn. 27748/2022 e 7529/2020, entrambe in questa Rivista.

Corte di cassazione, sezioni unite civili, 31 gennaio 2025, n. 2312

Immigrazione: non è incostituzionale l'art. 5, comma 8-bis, d.lgs. 286/1998, là dove non prevede un trattamento sanzionatorio differenziato per le singole fattispecie di falsità documentale ivi descritte

Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dal GUP del Tribunale di Vicenza in riferimento agli artt. 3 e 27 Cost. - dell'art. 5, comma 8-bis, del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 («Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero»), là dove non prevede un trattamento sanzionatorio differenziato per le singole fattispecie di falsità documentale ivi descritte.

Corte costituzionale, 7 marzo 2025, n. 27

Giustizia costituzionale: la Consulta respinge un ricorso per conflitto di attribuzione intersoggettivo proposto dalla Regione Calabria nei confronti della Cassazione per l'asserita disapplicazione di una disposizione legislativa regionale

Nel respingere un ricorso per conflitto di attribuzione fra enti proposto dalla Regione Calabria, la Corte costituzionale ha dichiarato che spettava allo Stato e, per esso, alla Corte di cassazione, prima sezione civile, adottare l'ordinanza 30 maggio 2024, n. 15159, con la quale, nell'esercizio della funzione giurisdizionale, ha interpretato l'art. 47 della l.r. Calabria 29 dicembre 2010, n. 34 [«Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2011). Articolo 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002»].

Corte costituzionale, 7 marzo 2025, n. 26

Cittadinanza: è incostituzionale l'art. 9.1 l. 91/1992, là dove non esonera dalla prova della conoscenza dell'italiano il richiedente affetto da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico derivanti dall'età, da patologie o da disabilità

È incostituzionale - per violazione dell'art. 3 Cost. - l'art. 9.1 della l. 5 febbraio 1992, n. 91 («Nuove norme sulla cittadinanza»), introdotto dall'art. 14, comma 1, lett. a-bis), del d.l. 4 ottobre 2018, n. 113 («Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata»), convertito, con modificazioni, nella l. 1° dicembre 2018, n. 132, là dove non esonera dalla prova della conoscenza della lingua italiana il richiedente affetto da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico derivanti dall'età, da patologie o da disabilità, attestate mediante certificazione rilasciata dalla struttura sanitaria pubblica.

Corte costituzionale, 7 marzo 2025, n. 25

Ordinamento penitenziario: è incostituzionale l'art. 30-ter, comma 5, l. 354/1975 (ostatività biennale alla concessione di permessi premio)

È incostituzionale - per violazione dell'art. 27, terzo comma, Cost. - l'art. 30-ter, comma 5, della l. 26 luglio 1975, n. 354 («Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà»), il quale prevede che la concessione di permessi premio in favore di soggetti che, durante l'espiazione della pena o delle misure restrittive, hanno riportato condanna o sono imputati per delitto doloso commesso durante l'espiazione della pena o l'esecuzione di una misura restrittiva della libertà personale è ammessa soltanto decorsi due anni dalla commissione del fatto.

Corte costituzionale, 7 marzo 2025, n. 24

Trasporto aereo: la carta d'imbarco può essere prova sufficiente della prenotazione confermata per un volo

La Corte di giustizia UE ha dichiarato che: 1) gli artt. 2, lett. g), e 3, § 2, lett. a), del regolamento (CE) n. 261/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 febbraio 2004, che istituisce regole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato e che abroga il regolamento (CEE) n. 295/91, devono essere interpretati nel senso che una carta d'imbarco può costituire un «altro titolo», ai sensi della prima di tali disposizioni, che attesti che la prenotazione è stata accettata e registrata dal vettore aereo o dall'operatore turistico, cosicché si può ritenere che un passeggero in possesso di una tale carta possieda una «prenotazione confermata», ai sensi della seconda di tali disposizioni, per il volo di cui trattasi, in una situazione in cui non venga dimostrata alcuna particolare circostanza anomala; 2) l'art. 3, § 3, del regolamento n. 261/2004 dev'essere interpretato nel senso che non si può ritenere che un passeggero viaggi gratuitamente o a una tariffa ridotta non accessibile, direttamente o indirettamente, al pubblico, ai sensi di tale disposizione, quando, da una parte, l'operatore turistico paga il prezzo del volo al vettore aereo operativo conformemente alle condizioni di mercato e, dall'altra, il prezzo del viaggio «tutto compreso» è pagato a tale operatore non da detto passeggero, ma da un terzo. Spetta a tale vettore aereo dimostrare, secondo le modalità previste dal diritto nazionale, che detto passeggero ha viaggiato gratuitamente o ad una siffatta tariffa ridotta.

Corte di giustizia UE, settima sezione, 6 marzo 2025