Processo amministrativo: l'omessa notifica dell'impugnazione al cointeressato non comporta l'inammissibilità del gravame
In tema di processo amministrativo, l'omessa notificazione dell'impugnazione al cointeressato alla lite non comporta l'inammissibilità del gravame, non avendo tale soggetto interesse «a contraddire» giusta l'art. 95 c.p.a.
Consiglio di Stato, sezione VII, 2 settembre 2024, n. 7329
Scuola: sul depennamento dalle graduatorie provinciali per le supplenze decide il giudice ordinario
Appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario le controversie riguardanti il depennamento degli insegnanti dalle graduatorie provinciali per le supplenze, configurandosi nella specie posizioni giuridiche di diritto soggettivo.
Consiglio di Stato, sezione VII, 23 agosto 2024, n. 7222
Appalti pubblici: non viola il principio di tassatività ex art. 10, comma 2, d.lgs. 36/2023 la clausola della lex specialis che sanziona con l'esclusione dalla gara l'inserimento di elementi dell'offerta economica nella "busta amministrativa"
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, non viola il principio di tassatività delle cause di esclusione sancito dall'art. 10, comma 2, del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), e pertanto non può ritenersi nulla, la clausola della lex specialis che sanziona con l'esclusione dalla gara l'inserimento di elementi dell'offerta economica all'interno della "busta amministrativa".
Consiglio di Stato, sezione V, 13 agosto 2024, n. 7113
Edilizia e urbanistica: il termine per impugnare il permesso di costruire decorre dall'inizio, se si contesta l'an, oppure dall'ultimazione o dal sufficiente grado di sviluppo, se si contesta il quomodo, dei lavori
In tema di edilizia e urbanistica, il termine per la proposizione del ricorso, da parte del terzo a ciò legittimato, avverso il permesso di costruire decorre dall'inizio dei lavori, qualora si contesti l'an, oppure dall'ultimazione dei lavori stessi o dal momento in cui il loro grado di sviluppo palesi la dimensione, la consistenza e la finalità dell'erigendo manufatto, qualora si contesti il quomodo dell'edificazione. ► V. anche, in questa Rivista, ex plurimis: CdS, sez. II, sentt. nn. 5864 e 5170/2020; sez. IV, sentt. nn. 2092/2024 e 4502/2021; sez. VI, sent. n. 9500/2022; TAR Campania, sez. VI, sent. n. 4873/2020.
Consiglio di Stato, sezione IV, 8 agosto 2024, n. 7053
Elezioni: le irregolarità e inesattezze della procedura inidonee a ledere o mettere in pericolo la libera espressione del voto non assumono rilievo viziante
In tema di elezioni, devono considerarsi irrilevanti, sicché non possono comportare l'annullamento delle operazioni elettorali, tutte le irregolarità e inesattezze della procedura rispetto alla disciplina legislativa che non siano (ovvero non è provato siano state) idonee a ledere o mettere in pericolo la libera espressione del voto [fattispecie riguardante la violazione del divieto di apertura dei plichi di cui all'art. 74, ultimo comma, del d.P.R. 16 maggio 1960, n. 570 («Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle Amministrazioni comunali»)]. ► V. anche, in questa Rivista, fra le altre: CdS, sez. II, sentt. nn. 5557/2024, 9407/2023, 6668/2022 e 6906/2021; CGARS, sent. n. 403/2020; TAR Abruzzo, sent. n. 444/2023; TAR Lazio, sez. II-bis, sent. n. 11537/2017; TAR Lazio, Latina, sent. n. 657/2022.
Consiglio di Stato, sezione II, 5 agosto 2024, n. 6959
Processo amministrativo: inammissibile il ricorso cumulativo se fra gli atti impugnati non c'è alcun legame procedimentale o funzionale
In tema di processo amministrativo, è inammissibile il ricorso cumulativamente proposto avverso una pluralità di atti, ove fra questi non sussista alcuna connessione procedimentale o funzionale che giustifichi il simultaneus processus. ► V. anche TAR Lazio, sez. I-quater, sent. n. 1110/2024, e TAR Toscana, sez. III, sent. n. 841/2020, entrambe in questa Rivista.
Consiglio di Stato, sezione II, 30 luglio 2024, n. 6829
Processo amministrativo: in sede di giurisdizione esclusiva, il giudice amministrativo può adottare pronunce costitutive a favore della P.A.
In sede di giurisdizione esclusiva, il giudice amministrativo ha il potere di adottare pronunce costitutive a favore della Pubblica Amministrazione (nel caso di specie, il CGARS ha condannato una società all'adempimento degli obblighi derivanti da una convenzione di lottizzazione).
CGA Regione Siciliana, 22 luglio 2024, n. 569
Reati tributari: per le fattispecie di cui agli artt. 2, 3, 4 e 5 d.lgs. 74/2000, il "patteggiamento" è ammissibile solo in caso di integrale pagamento del debito tributario antecedentemente all'apertura del dibattimento di primo grado
Per i reati di cui agli artt. 2 (dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti), 3 (dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici), 4 (dichiarazione infedele) e 5 (omessa dichiarazione) del d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74 («Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, a norma dell'articolo 9 della legge 25 giugno 1999, n. 205»), il rito speciale previsto dagli artt. 444 e ss. c.p.p. (c.d. patteggiamento) è ammissibile solo quando vi sia stato l'integrale pagamento del debito tributario antecedentemente alla dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, pur se dopo la formale conoscenza, da parte dell'autore del reato, di accessi, ispezioni, verifiche o dell'inizio di qualunque attività di accertamento amministrativo o di procedimenti penali. ► V. anche Cass. pen., sez. III, sentt. nn. 552/2019 (dep. 2020) e 47287/2019, entrambe in questa Rivista.
Corte di cassazione, sezione III penale, 31 maggio 2024, n. 24340 (dep. 20 giugno 2024)
Processo tributario: nel giudizio sull'avviso di rettifica delle dichiarazioni dei redditi delle società di persone di cui all'art. 5 d.P.R. 917/1986 e dei loro soci, le une e gli altri sono litisconsorti necessari
L'unitarietà dell'accertamento che è alla base della rettifica delle dichiarazioni dei redditi delle società di persone di cui all'art. 5 del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 («Approvazione del testo unico delle imposte sui redditi»), e dei loro soci, e la conseguente automatica imputazione dei redditi a ciascun socio, in proporzione alla quota di partecipazione agli utili e indipendentemente dalla percezione degli stessi, comporta che il ricorso tributario avanzato, anche avverso un solo avviso di rettifica, dalla società o da uno dei soci riguarda inscindibilmente l'una e gli altri (salvo che siano prospettate questioni personali dei singoli partecipanti), sicché tutti questi soggetti devono essere parti dello stesso procedimento e la controversia non può essere decisa limitatamente ad alcuni di loro. Ne discende che il ricorso proposto anche da uno soltanto dei soggetti interessati impone l'integrazione del contraddittorio ai sensi dell'art. 14, comma 2, del d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546 («Disposizioni sul processo tributario in attuazione della delega al Governo contenuta nell'art. 30 della legge 30 dicembre 1991, n. 413»), e che il giudizio celebrato senza la partecipazione di tutti i litisconsorti necessari è affetto da nullità assoluta, rilevabile, anche d'ufficio, in ogni stato e grado del procedimento. ► V. anche Cass. civ., sez. V, ord. n. 29032/2022, in questa Rivista.
Corte di cassazione, sezione tributaria, 19 luglio 2024, n. 20005
Processo amministrativo: il giudice amministrativo non può statuire sulla determinazione e corresponsione dell'indennizzo dovuto al proprietario dell'immobile oggetto di acquisizione sanante
Nell'ipotesi di occupazione sine titulo di un bene immobile da parte della Pubblica Amministrazione, il giudice amministrativo deve limitarsi a imporre alla stessa di scegliere fra la restituzione dell'area e il risarcimento del danno da occupazione illegittima, da un lato, e l'adozione del provvedimento ex art. 42-bis del d.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 [«Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità. (Testo A)»], dall'altro, spettando al solo giudice ordinario statuire sulla determinazione e corresponsione dell'indennizzo dovuto al proprietario del bene eventualmente oggetto di acquisizione sanante.
Consiglio di Stato, sezione IV, 26 luglio 2024, n. 6753
Processo amministrativo: la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà non ha valore probatorio
Nel processo amministrativo, la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà è priva di valore probatorio, sicché non è idonea a scalfire l'attività istruttoria dell'Amministrazione. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. VI, sentt. nn. 10102 e 8510/2023; TAR Basilicata, sent. n. 201/2020.
Consiglio di Stato, sezione IV, 23 luglio 2024, n. 6633
Spese di giustizia: la parte soccombente deve sempre rimborsare a quella vittoriosa l'importo del contributo unificato
Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis.1, del d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 [«Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia. (Testo A)»], la parte soccombente è tenuta, anche se non costituitasi in giudizio, a rimborsare quella vittoriosa dell'importo del contributo unificato dalla stessa corrisposto, pur qualora il giudice abbia compensato le spese di lite. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. III, sent. n. 2525/2023; sez. V, sent. n. 4821/2023; sez. VI, sent. n. 1720/2021.
Consiglio di Stato, sezione V, 19 luglio 2024, n. 6550
Edilizia e urbanistica: il Comune non può ingiungere la demolizione di opere abusive in pendenza del termine per la presentazione, o dopo la presentazione, dell'istanza di condono
In tema di edilizia e urbanistica, è illegittima l'ordinanza di demolizione di opere abusive emessa in pendenza del termine per la presentazione, o successivamente alla presentazione, dell'istanza di condono. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. VI, sent. n. 5532/2022; sez. VII, sentt. nn. 10035 e 6544/2023; TAR Lazio, sez. II-quater, sent. n. 7752/2024.
Consiglio di Stato, sezione VI, 17 luglio 2024, n. 6429
Edilizia e urbanistica: gli abusi realizzati in aree sottoposte a vincolo paesaggistico-ambientale possono beneficiare del "terzo condono edilizio" (d.l. 269/2003) solo se consistono in opere minori senza aumento di superficie e volume
In tema di edilizia e urbanistica, ai sensi dell'art. 32, comma 27, lett. d), del d.l. 30 settembre 2003, n. 269 («Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell'andamento dei conti pubblici»), convertito, con modificazioni, nella l. 24 novembre 2003, n. 326 (c.d. terzo condono edilizio), gli abusi realizzati in aree sottoposte a specifici vincoli, come quello paesaggistico-ambientale, sono sanabili soltanto ove consistano in opere minori senza aumento di superficie e volume (restauro, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria), sempreché ricorrano le ulteriori condizioni previste dalla legge (ossia che tali opere siano state realizzate prima dell'imposizione del vincolo e siano conformi alle prescrizioni urbanistiche e che l'autorità preposta alla tutela del vincolo stesso abbia reso parere favorevole); onde un abuso che comporti la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in area assoggettata a vincolo (ancorché non assoluto) non può essere sanato. ► V. anche CdS, sez. VI, sentt. nn. 2157/2024, 10240 e 9056/2023, tutte in questa Rivista.
Consiglio di Stato, sezione VI, 15 luglio 2024, n. 6357
Edilizia e urbanistica: se l'intervento da realizzare produce un rinnovo del carico urbanistico privo di correlazione con l'edificio originario, si fuoriesce dall'ambito della "ristrutturazione edilizia" e si rientra in quello della "nuova costruzione"
In tema di edilizia e urbanistica, ai sensi dell'art. 3, comma 1, lett. d) ed e), del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 [«Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. (Testo A)»], si fuoriesce dall'ambito della "ristrutturazione edilizia", e si configura una "nuova costruzione", allorché tra l'edificio esistente e quello da realizzare al suo posto non vi sia alcuna continuità, producendo l'intervento un rinnovo del carico urbanistico privo di qualsivoglia correlazione con l'immobile originario.
TAR Lombardia, sezione II, 7 agosto 2024, n. 2353
Concorsi pubblici: se il bando si presta a interpretazioni diverse, va preferita quella che consente la più ampia partecipazione dei concorrenti
In tema di concorsi pubblici, qualora una o più clausole del bando si prestino a interpretazioni diverse, il principio del favor partecipationis impone di preferire la soluzione ermeneutica che consenta la più ampia partecipazione dei concorrenti. ► V. anche, in questa Rivista, con specifico riguardo alle procedure per l'affidamento di contratti pubblici: CdS, sez. V, sentt. nn. 2130/2020 e 434/2019; TAR Campania, sez. V, sent. n. 5971/2021.
TAR Piemonte, sezione III, 5 agosto 2024, n. 930
Immigrazione: i permessi di soggiorno per protezione speciale rilasciati prima del d.l. 20/2023 ("decreto Cutro") e ancora validi possono essere convertiti in permessi di soggiorno per motivi di lavoro
In tema di immigrazione, ai sensi dell'art. 7, comma 3, del d.l. 10 marzo 2023, n. 20 («Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all'immigrazione irregolare»), convertito, con modificazioni, nella l. 5 maggio 2023, n. 50, i permessi di soggiorno per protezione speciale rilasciati prima dell'entrata in vigore del medesimo decreto-legge e ancora validi possono essere convertiti (sussistendo i requisiti di legge) in permessi di soggiorno per motivi di lavoro. ► V. anche TAR Sicilia, sez. III, sent. n. 455/2024, in questa Rivista.
TAR Toscana, sezione II, 2 agosto 2024, n. 1005
Edilizia e urbanistica: il "responsabile dell'abuso" ex art. 35 d.P.R. 380/2001 è sia chi ha commesso la violazione contestata sia chi ha la disponibilità dell'immobile da demolire
In tema di edilizia e urbanistica: 1) il provvedimento con cui è ingiunta, sia pure tardivamente, la demolizione di un immobile abusivo e giammai assistito da alcun titolo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede motivazione circa le ragioni di pubblico interesse (diverse da quelle inerenti al ripristino della legalità violata) che impongono la rimozione dell'abuso; e ciò, anche nell'ipotesi in cui l'ordine di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso, il titolare attuale non ne sia responsabile o il trasferimento non denoti intenti elusivi dell'onere di ripristino; 2) nella nozione di «responsabile dell'abuso» di cui all'art. 35 («Interventi abusivi realizzati su suoli di proprietà dello Stato o di enti pubblici») del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 [«Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. (Testo A)»], rientra non solo chi ha materialmente posto in essere la violazione contestata, ma anche chi, avendo la disponibilità dell'immobile quale detentore o utilizzatore, è tenuto a demolirlo, onde restaurare l'ordine violato. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, ad. plen., sent. n. 9/2017; sez. II, sentt. nn. 6181 e 980/2021; TAR Campania, sez. II, sent. n. 8153/2022.
TAR Abruzzo, 31 luglio 2024, n. 367
Processo amministrativo: l'interesse all'annullamento dell'atto impugnato deve sussistere per tutto l'arco del giudizio, dall'introduzione fino alla decisione
In tema di processo amministrativo: 1) l'interesse all'annullamento dell'atto impugnato costituisce una condizione dell'azione che deve sussistere per tutto l'arco del giudizio, dall'introduzione fino alla decisione, giacché è al momento di quest'ultima e in relazione alla domanda originariamente formulata che detto interesse dev'essere valutato; 2) il verificarsi di un mutamento della situazione di fatto o di diritto, tale da rendere certa l'inutilità di una decisione di merito sulla controversia, comporta la dichiarazione di improcedibilità della domanda per sopravvenuta carenza di interesse. ► V. anche CdS, sez. VI, sent. n. 3690/2019, in questa Rivista.
TAR Lazio, sezione I stralcio, 29 luglio 2024, n. 15427
Edilizia e urbanistica: il Comune è tenuto a rispondere all'istanza con cui il proprietario di un terreno limitrofo a quello interessato da un abuso edilizio ne richiede l'accertamento e ad adottare i relativi provvedimenti repressivo-sanzionatori
In tema di edilizia e urbanistica, l'Amministrazione comunale è tenuta a rispondere all'istanza con la quale il proprietario di un terreno limitrofo a quello interessato da un abuso edilizio ne richieda l'accertamento, nonché ad adottare, ove sussistano le condizioni, i relativi provvedimenti repressivo-sanzionatori. ► V. anche CdS, sez. VI, sent. n. 6569/2021, e TAR Campania, sez. VIII, sent. n. 329/2023, entrambe in questa Rivista.
TAR Campania, sezione III, 26 luglio 2024, n. 4409