Servizi pubblici: la tariffa del servizio idrico integrato ha natura di corrispettivo

In tema di servizi pubblici, la tariffa del servizio idrico integrato ha natura di corrispettivo, il quale trova la sua fonte nel contratto di utenza; sicché la domanda con cui l'utente del servizio di erogazione dell'acqua, contestando l'importo preteso per la fornitura dal gestore in base a una determinata tariffa, ne chieda la riduzione introduce una controversia relativa al rapporto individuale di utenza, che pertanto spetta alla cognizione del giudice ordinario.

Corte di cassazione, sezione III civile, 11 settembre 2023, n. 26281

Protezione internazionale: i chiarimenti della Corte di giustizia circa il riconoscimento dello status di rifugiato a chi teme di essere perseguitato per le sue opinioni politiche

La Corte di giustizia UE ha dichiarato che: 1) l'art. 10, §§ 1, lett. e), e 2, della direttiva 2011/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2011, recante norme sull'attribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di beneficiario di protezione internazionale, su uno status uniforme per i rifugiati o per le persone aventi titolo a beneficiare della protezione sussidiaria, nonché sul contenuto della protezione riconosciuta, dev'essere interpretato nel senso che, affinché l'opinione, il pensiero o la convinzione di un richiedente, che non sia ancora stato oggetto di interesse ostile da parte dei potenziali persecutori nel suo paese di origine, possano rientrare nella nozione di «opinione politica», è sufficiente che tale richiedente affermi di avere o di esprimere tale opinione, pensiero o convinzione. Ciò non pregiudica la valutazione della fondatezza del timore, da parte del richiedente, di essere perseguitato per le sue opinioni politiche; 2) l'art. 4, §§ da 3 a 5, della direttiva 2011/95 dev'essere interpretato nel senso che, nel valutare la fondatezza del timore, da parte di un richiedente, di essere perseguitato per le sue opinioni politiche, le autorità competenti degli Stati membri devono tener conto del fatto che tali opinioni politiche, per il grado di convincimento con cui si esprimono o per l'eventuale esercizio da parte di tale richiedente di attività volte a promuovere dette opinioni, abbiano potuto o possano suscitare un interesse ostile nei potenziali persecutori nel paese di origine di tale richiedente. Tuttavia, non si richiede che le stesse opinioni siano così profondamente radicate nel richiedente che quest'ultimo, in caso di rientro nel suo paese di origine, non potrebbe astenersi dal manifestarle, esponendosi in tal modo al rischio di subire atti di persecuzione ai sensi dell'art. 9 di detta direttiva.

Corte di giustizia UE, terza sezione, 21 settembre 2023

Immigrazione: lo Stato UE che ha ripristinato i controlli alle frontiere interne deve applicare la "direttiva rimpatri" ai cittadini stranieri entrati illegalmente nel territorio di un altro Stato UE

Il regolamento (UE) 2016/399 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, che istituisce un codice unionale relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen), e la direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, devono interpretati nel senso che, qualora uno Stato membro abbia ripristinato i controlli di frontiera alle sue frontiere interne, esso può adottare, nei confronti del cittadino di un paese terzo che si presenti ad un valico di frontiera autorizzato situato nel suo territorio e in cui tali controlli vengono effettuati, un provvedimento di respingimento, in forza di un'applicazione mutatis mutandis dell'art. 14 di detto regolamento, purché a detto cittadino siano applicate le norme e le procedure comuni previste da tale direttiva ai fini del suo allontanamento.

Corte di giustizia UE, quarta sezione, 21 settembre 2023

Processo amministrativo: inammissibile il ricorso notificato a una parte necessaria dopo il deposito in segreteria

In tema di processo amministrativo, è inammissibile, per violazione dell'art. 45, comma 1, c.p.a., il ricorso che sia stato notificato a una parte necessaria (nella specie, uno dei controinteressati) successivamente al deposito nella segreteria del giudice.

TAR Piemonte, sezione III, 13 settembre 2023, n. 743

Appalti pubblici: è illegittimo il silenzio della P.A. sull'istanza di revisione dei prezzi formulata dall'impresa appaltatrice

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, l'Amministrazione è tenuta a pronunciarsi - accogliendola o respingendola - sull'istanza di revisione dei prezzi formulata dall'impresa appaltatrice. ► V. anche TAR Sicilia, sez. I, sent. n. 2629/2023, in questa Rivista.

TAR Campania, sezione VIII, 12 settembre 2023, n. 5058

Appalti pubblici: inammissibile il ricorso diretto contro gli atti di gara se non contengono clausole immediatamente escludenti

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, gli atti di gara sono direttamente impugnabili, senza attendere l'esito della stessa, solo quando rechino clausole immediatamente escludenti, ossia disposizioni abnormi o irragionevoli che rendano impossibile il calcolo di convenienza tecnica ed economica ai fini della presentazione di un'offerta. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, ad. plen., sent. n. 4/2018; sez. III, sent. n. 2535/2019; sez. V, sentt. nn. 6069/2023, 9138/2022, 2260/2021 e 8014/2019; TAR Lombardia, Brescia, sez. II, sent. n. 678/2018.

TAR Sardegna, sezione I, 11 settembre 2023, n. 650

Pubblico impiego: sulla stabilizzazione dei lavoratori ex art. 20, comma 1, d.lgs. 75/2017 decide il giudice ordinario

Appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario le controversie riguardanti l'assunzione a tempo indeterminato del personale non dirigenziale delle pubbliche amministrazioni ex art. 20, comma 1, del d.lgs. 25 maggio 2017, n. 75 [«Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi degli articoli 16, commi 1, lettera a), e 2, lettere b), c), d) ed e) e 17, comma 1, lettere a), c), e), f), g), h), l) m), n), o), q), r), s) e z), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche»]. ► V. anche, in questa Rivista: TAR Abruzzo, sentt. nn. 106/2023 e 222/2019; TAR Lombardia, sez. III, sent. n. 208/2023; TAR Sicilia, sez. I, sentt. nn. 2583/2021 e 2763/2019.

TAR Calabria, Reggio Calabria, 8 settembre 2023, n. 709

Circolazione stradale: i provvedimenti limitativi della circolazione veicolare nei centri abitati non richiedono la comunicazione di avvio del procedimento

I provvedimenti limitativi della circolazione veicolare o, in generale, di gestione del traffico all'interno dei centri abitati: a) costituiscono atti amministrativi generali e, pertanto, non devono essere preceduti dalla comunicazione di avvio del procedimento ex art. 7 della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»); b) essendo espressione di scelte ampiamente discrezionali, non sono sindacabili dal giudice amministrativo, purché assunti secondo criteri di ragionevolezza e proporzionalità e sulla base di un'adeguata istruttoria.

TAR Lombardia, sezione III, 6 settembre 2023, n. 2062

Pubblico impiego: sulle controversie riguardanti il rapporto di lavoro del personale dell'Autorità di regolazione dei trasporti (ART) decide il giudice ordinario

Appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario le controversie riguardanti il rapporto di lavoro del personale dipendente dell'Autorità di regolazione dei trasporti (ART).

TAR Lazio, sezione III stralcio, 5 settembre 2023, n. 13602

Processo amministrativo: l'errore di fatto revocatorio ex art. 395, n. 4, c.p.c. è configurabile anche nell'ipotesi di omessa pronuncia su una censura dedotta dal ricorrente

In tema di processo amministrativo, l'errore di fatto revocatorio ex art. 395, n. 4, c.p.c. è configurabile anche nell'ipotesi di omessa pronuncia su una censura dedotta dal ricorrente, ove risulti che questa non è stata in alcun modo presa in esame dal giudice (riforma in parte CdS, sez. V, sent. n. 9876/2022). ► V. anche CdS, sez. IV, sent. n. 3969/2023, in questa Rivista.

Consiglio di Stato, sezione V, 11 settembre 2023, n. 8265

Accesso ai documenti amministrativi: l'operatore economico la cui proposta di project financing è stata esclusa ha diritto di accedere alla documentazione concernente il progetto prescelto dalla P.A.

In tema di accesso ai documenti amministrativi, l'operatore economico la cui proposta di project financing sia stata esclusa ha diritto di accedere alla documentazione, anche tecnico-economica, concernente il progetto prescelto dall'Amministrazione (riforma TAR Lombardia, sez. I, ord. n. 52/2023).

Consiglio di Stato, sezione IV, 8 settembre 2023, n. 8236

Paesaggio: l'autorizzazione paesaggistica costituisce atto autonomo e presupposto rispetto ai titoli legittimanti l'intervento urbanistico-edilizio

Ai sensi dell'art. 146, comma 4, del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 («Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137»), «[l']autorizzazione paesaggistica costituisce atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l'intervento urbanistico-edilizio» (riforma TAR Campania, sez. VI, sent. n. 1498/2020).

Consiglio di Stato, sezione IV, 4 settembre 2023, n. 8150

Elezioni: se c'è una situazione di incandidabilità, l'elezione a consigliere comunale del primo dei non eletti alla carica di sindaco è nulla e comporta soltanto la surroga dell'interessato, senza riverberarsi sull'esito dell'intera consultazione

In tema di elezioni, ai sensi dell'art. 10 del d.lgs. 31 dicembre 2012, n. 235 («Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190»), ove sussista una situazione di incandidabilità, l'elezione a consigliere comunale del primo dei non eletti alla carica di sindaco (c.d. miglior perdente) è nulla e comporta unicamente la surroga del soggetto interessato, senza riverberarsi sull'esito dell'intera consultazione (conferma TAR Sicilia, Catania, sez. IV, sentt. nn. 2770 e 2771/2022).

CGA Regione Siciliana, 14 agosto 2023, n. 530

Diritto penale: la recidiva reiterata può essere riconosciuta anche senza una precedente dichiarazione di recidiva semplice

In tema di circostanze aggravanti, ai fini del riconoscimento della recidiva reiterata, è sufficiente che, al momento della consumazione del reato, l'imputato risulti gravato da più sentenze definitive per reati precedentemente commessi ed espressivi di una maggiore pericolosità sociale, oggetto di specifica e adeguata motivazione, senza la necessità di una previa dichiarazione di recidiva semplice.

Corte di cassazione, sezioni unite penali, 30 marzo 2023, n. 32318 (dep. 25 luglio 2023)

Procedura penale: la convalida dell'arresto in flagranza davanti al tribunale in composizione monocratica non richiede necessariamente la relazione orale degli agenti o ufficiali di polizia giudiziaria che hanno eseguito la misura

In tema di misure precautelari, il procedimento di convalida dell'arresto in flagranza di reato davanti al tribunale in composizione monocratica può svolgersi anche nel caso in cui gli agenti o gli ufficiali di polizia giudiziaria che hanno eseguito la misura non possano effettuare, per qualsiasi ragione, la relazione orale di cui all'art. 558, comma 3, c.p.p., potendo in tal caso essere utilizzati, purché ritualmente trasmessi, il verbale di arresto e la relazione di servizio redatti dagli operanti oppure, ove predisposta e trasmessa, la relazione scritta dei medesimi.

Corte di cassazione, sezione VI penale, 13 giugno 2023, n. 31173 (dep. 18 luglio 2023)

Sanzioni amministrative: un'importante pronuncia della Corte di giustizia in tema di ne bis in idem e sanzioni amministrative pecuniarie di natura penale per pratiche commerciali sleali

La Corte di giustizia UE ha dichiarato che: 1) l'art. 50 CDFUE dev'essere interpretato nel senso che una sanzione amministrativa pecuniaria prevista dalla normativa nazionale, irrogata a una società dall'autorità nazionale competente in materia di tutela dei consumatori per pratiche commerciali sleali, benché sia qualificata come sanzione amministrativa dalla normativa nazionale, costituisce una sanzione penale, ai sensi di tale disposizione, quando persegue una finalità repressiva e presenta un elevato grado di severità; 2) il principio del ne bis in idem sancito all'art. 50 CDFUE dev'essere interpretato nel senso che esso osta a una normativa nazionale (come quella italiana) che consente il mantenimento di una sanzione pecuniaria di natura penale irrogata a una persona giuridica per pratiche commerciali sleali nel caso in cui tale persona abbia riportato una condanna penale per gli stessi fatti in un altro Stato membro, anche se detta condanna è successiva alla data della decisione che irroga tale sanzione pecuniaria ma è divenuta definitiva prima che la sentenza sul ricorso giurisdizionale proposto avverso tale decisione sia passata in giudicato; 3) l'art. 52, § 1, CDFUE dev'essere interpretato nel senso che esso autorizza la limitazione dell'applicazione del principio del ne bis in idem, sancito all'art. 50 CDFUE, in modo da consentire un cumulo di procedimenti o di sanzioni per gli stessi fatti, purché le condizioni previste all'art. 52, § 1, CDFUE, come precisate dalla giurisprudenza, siano soddisfatte, vale a dire qualora, in primo luogo, tale cumulo non rappresenti un onere eccessivo per l'interessato, in secondo luogo, esistano norme chiare e precise che consentano di prevedere quali atti e omissioni possano essere oggetto di cumulo e, in terzo luogo, i procedimenti di cui trattasi siano stati condotti in modo sufficientemente coordinato e ravvicinato nel tempo (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Consiglio di Stato).

Corte di giustizia UE, prima sezione, 14 settembre 2023

Processo amministrativo: inammissibile il ricorso proposto da un comitato di cittadini costituito al solo scopo di impugnare singoli atti e provvedimenti

In tema di processo amministrativo, ai fini del riconoscimento della legittimazione ad agire in capo a un comitato spontaneo di cittadini portatori di interessi collettivi, è necessario che l'ente: a) persegua statutariamente la tutela di detti interessi; b) sia munito di un adeguato grado di rappresentatività, di un collegamento stabile col territorio di riferimento e di un'azione dotata di apprezzabile consistenza, anche tenuto conto del numero e della qualità degli associati; c) abbia svolto la propria attività per un significativo periodo di tempo, e non sia stato costituito al solo scopo di impugnare singoli atti e provvedimenti. Ai medesimi fini processuali, non assume rilievo l'avvenuto intervento nel procedimento amministrativo ex art. 9 della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»). ► V. anche CdS, sez. IV, sent. n. 3639/2023, e TAR Lazio, sez. II, sent. n. 1408/2020, entrambe in questa Rivista.

TAR Veneto, sezione II, 4 settembre 2023, n. 1241

Accesso ai documenti amministrativi: legittimo il diniego se l'istanza è generica

È legittimo il diniego di accesso ai documenti amministrativi ex lege 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»), opposto in ragione della genericità dell'istanza, sia sotto il profilo dei documenti richiesti sia sotto quello del labile interesse all'ostensione, non essendo ammissibili domande meramente esplorative. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, ad. plen., sent. n. 10/2020; TAR Lazio, sez. II-bis, sent. n. 10660/2020, e sez. II, sent. n. 2955/2020.

TAR Sicilia, sezione I, 1° settembre 2023, n. 2680

Pubblicità occulta: il rapporto di committenza può essere provato anche per mezzo di presunzioni semplici

In tema di pubblicità occulta, l'esistenza di un accordo fra l'editore della pubblicazione e il soggetto cui si riferisce il messaggio surrettiziamente promozionale può essere provata anche per mezzo di presunzioni semplici, purché gravi, precise e concordanti.

TAR Lazio, sezione I, 30 agosto 2023, n. 13476

Concorsi pubblici: improcedibile il ricorso contro la graduatoria finale se non s'impugna anche la rettifica

In tema di concorsi pubblici, è improcedibile, per sopravvenuta carenza d'interesse, il ricorso proposto avverso la graduatoria finale, ove l'impugnazione non sia estesa alla successiva rettifica (diversa dalla correzione di meri errori materiali) della graduatoria stessa. ► V. anche TAR Lazio, sez. III-bis, sent. n. 5741/2021, in questa Rivista.

TAR Lazio, sezione IV-ter, 28 agosto 2023, n. 13457

L. Lucchetti e altri

Il concordato giudiziale

Giuffrè, 2023

L. Di Muro, G. Correale

Codice dell'immigrazione

La Tribuna, 2023

L. Franchi, V. Feroci, S. Ferrari

Codice penale

Hoepli, 2023