Processo amministrativo: è inammissibile il ricorso per l'ottemperanza di una sentenza pronunciata dal giudice civile nei confronti di una società in house

In tema di processo amministrativo, è inammissibile il ricorso in ottemperanza avente ad oggetto una sentenza pronunciata dal giudice ordinario (nella specie, del lavoro) nei confronti di una società in house (nella specie, Rete Ferroviaria Italiana s.p.a.), trattandosi di ente di diritto privato. ► V. anche TAR Sicilia, sez. I, sent. n. 1660/2021, in questa Rivista.

TAR Calabria, sezione II, 3 ottobre 2024, n. 1412

Accesso ai documenti amministrativi: illegittimo il no all'estrazione di copia degli atti richiesti in ostensione

Ai sensi degli artt. 22, comma 1, lett. a), e 25, comma 1, della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»), il diritto di accesso ai documenti amministrativi comprende, oltre alla facoltà di visionare gli atti, anche quella di estrarne copia; onde è illegittima la determinazione che riconosca esclusivamente la prima (fattispecie riguardante un'istanza di accesso agli indici decennali di nascita e di matrimonio di un Comune). ► V. anche TAR Marche, sent. n. 294/2023, in questa Rivista.

TAR Veneto, sezione I, 2 ottobre 2024, n. 2292

Edilizia e urbanistica: il Comune è tenuto ad accertare la legittimazione di chi richiede il permesso di costruire, ma senza doversi addentrare in valutazioni squisitamente civilistiche

In tema di edilizia e urbanistica, l'Amministrazione è tenuta ad accertare, con serietà e rigore, la legittimazione del soggetto che richiede il permesso di costruire, vale a dire che questi sia proprietario del bene o altrimenti titolato a eseguire l'attività edificatoria; e, qualora venga a conoscenza che tale legittimazione è oggetto di contestazioni, deve verificarne la fondatezza, senza tuttavia compiere valutazioni squisitamente civilistiche (che spettano al giudice ordinario), negando il permesso soltanto se l'istante non è in grado di fornire elementi prima facie attendibili. ► V. anche CdS, sez. VI, sent. n. 3936/2022, in questa Rivista.

Consiglio di Stato, sezione IV, 4 ottobre 2024, n. 7997

Espropriazione per pubblica utilità: se manca un formale provvedimento di esproprio (o altro equipollente), il bene occupato dalla P.A. resta di proprietà del privato

In tema di espropriazione per pubblica utilità, nell'ipotesi di mancata adozione di un formale provvedimento di esproprio, ovvero altro equipollente [come quello di acquisizione sanante ex art. 42-bis del d.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità»)], la proprietà del bene occupato dall'Amministrazione resta in capo al privato, che quindi può chiederne la restituzione, configurandosi un illecito permanente. ► V. anche CdS, ad. plen., sent. n. 2/2020, e sez. IV, sent. n. 600/2022, entrambe in questa Rivista.

Consiglio di Stato, sezione IV, 3 ottobre 2024, n. 7955

Contratti pubblici: sull'individuazione degli affidatari dei contratti attuativi di un accordo-quadro decide il giudice amministrativo

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, appartengono alla giurisdizione del giudice amministrativo le controversie attinenti alla fase che intercorre fra la stipulazione di un accordo-quadro e la sottoscrizione delle convenzioni attuative, atteso che la decisione motivata circa l'individuazione degli affidatari dei singoli contratti implica la spendita di poteri autoritativi, a fronte dei quali la posizione giuridica degli operatori economici, parti dell'accordo, è di interesse legittimo.

Consiglio di Stato, sezione III, 2 ottobre 2024, n. 7896

Project financing: anche dopo aver dichiarato di pubblico interesse la proposta del privato e individuato il promotore, la P.A. non è tenuta a indire la gara per l'affidamento della concessione

In tema di finanza di progetto (project financing): a) la Pubblica Amministrazione, anche una volta dichiarata di pubblico interesse la proposta del privato e individuato quindi il promotore, non è tenuta a dar corso alla procedura di gara per l'affidamento della concessione, trattandosi di una tipica scelta discrezionale, a fronte della quale il promotore stesso è titolare di una mera aspettativa, non tutelata giuridicamente; b) la fase preliminare di individuazione del promotore, sebbene procedimentalizzata, è connotata da amplissima discrezionalità amministrativa, essendo volta non già alla scelta della migliore tra una pluralità di offerte sulla base di criteri tecnici ed economici predeterminati, ma alla valutazione di un interesse pubblico che giustifichi, alla stregua della programmazione delle opere pubbliche, l'accoglimento della proposta formulata dal privato. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. V, sentt. nn. 1443/2024, 192/2024, 6633/2018 e 2719/2016; TAR Lombardia, Brescia, sez. I, sent. n. 853/2020.

CGA Regione Siciliana, 1° ottobre 2024, n. 739

Fisco: è legittima la presunzione semplice di attribuzione ai soci di una società di capitali a ristretta base partecipativa degli utili extracontabili accertati dall'Amministrazione finanziaria

In tema di accertamento delle imposte sui redditi nel caso di società di capitali a ristretta base partecipativa, è legittima la presunzione (semplice) di attribuzione ai soci degli utili extracontabili accertati dall'Amministrazione finanziaria, salva la facoltà per il contribuente di fornire prova contraria, anche solo dimostrando di essere del tutto estraneo alla gestione e conduzione societaria.

Corte di cassazione, sezione tributaria, 10 ottobre 2024, n. 26473

Giurisdizione: sulla decisione della P.A. di "non approvare" il contratto concluso con un privato decide il giudice ordinario

Appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario la controversia riguardante il provvedimento col quale l'Amministrazione stabilisce di "non approvare" il contratto (nella specie, di transazione) concluso con un soggetto privato, involgendo tale controversia diritti e obblighi reciproci delle parti. ► V. anche, in questa Rivista: Cass. civ., sez. un., ord. n. 17245/2022; TAR Sicilia, Catania, sez. II, sentt. nn. 6/2022 e 2537/2020.

Corte di cassazione, sezioni unite civili, 7 ottobre 2024, n. 26109

Enti locali: il conferimento al Sindaco di Genova, a seguito del crollo del "Ponte Morandi", dell'incarico di Commissario straordinario per la ricostruzione non ne comporta l'ineleggibilità ex art. 60, comma 1, n. 2), d.lgs. 267/2000

Il conferimento al Sindaco di Genova, a seguito del crollo di un tratto del "Ponte Morandi", dell'incarico di Commissario straordinario per la ricostruzione non ne comporta l'ineleggibilità ai sensi dell'art. 60, comma 1, n. 2), del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 («Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali»), trattandosi di incarico non riconducibile all'ivi contemplata categoria dei «Commissari di Governo».

Corte di cassazione, sezione I civile, 4 ottobre 2024, n. 26094

Appalti pubblici: è illegittima, per violazione del principio di equivalenza, l'esclusione di un concorrente disposta solo perché ha offerto un prodotto diverso da quello "originale" richiesto dalla stazione appaltante

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, la richiesta, da parte della stazione appaltante, di materiale "originale" deve intendersi, in virtù del principio di equivalenza, come inclusiva anche del materiale funzionalmente assimilabile a quello originale.

TAR Puglia, sezione III, 2 ottobre 2024, n. 1032

Edilizia residenziale pubblica: sul rigetto della richiesta di subentro nel contratto di locazione decide il giudice ordinario

In tema di edilizia residenziale pubblica, appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario le controversie riguardanti il rigetto della richiesta di subentro nel (e di voltura del) contratto di locazione dell'alloggio, configurandosi nella specie posizioni giuridiche di diritto soggettivo. ► V. anche, in questa Rivista: Cass. civ., sez. un., ord. n. 22079/2017; CdS, sez. V, sent. n. 684/2022; TAR Lazio, sez. II stralcio, sent. n. 17405/2022; TAR Toscana, sez. II, sent. n. 514/2022; TAR Lazio, sez. II, sent. n. 9648/2018.

TAR Campania, sezione III, 1° ottobre 2024, n. 5170

Processo amministrativo: niente rito "super speciale" se la stazione appaltante, violando l'art. 36 d.lgs. 36/2023, non rende reciprocamente disponibili alle prime cinque imprese in graduatoria le rispettive offerte e la documentazione di gara

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, qualora la stazione appaltante, in violazione dell'art. 36, commi 1 e 2, del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), abbia omesso, in tutto o in parte, di rendere reciprocamente disponibili agli operatori economici collocatisi nei primi cinque posti in graduatoria le rispettive offerte e la documentazione di gara, si applicano le disposizioni in materia di accesso dettate dalla l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»), e la disciplina processuale ricavabile dall'art. 116 c.p.a. (senza deroghe), anziché quella di cui ai commi 4 e 7 del medesimo art. 36 (c.d. rito super speciale).

TAR Lombardia, sezione IV, 30 settembre 2024, n. 2520

Accesso ai documenti amministrativi: la legittimazione all'accesso va riconosciuta a chiunque dimostri che gli atti chiesti in ostensione hanno prodotto, o possono produrre, effetti diretti o indiretti nei suoi confronti

La legittimazione all'accesso ai documenti amministrativi dev'essere riconosciuta a chiunque dimostri che gli atti chiesti in ostensione hanno prodotto, o possono produrre, effetti diretti o indiretti nei suoi confronti, a prescindere dalla lesione di una posizione giuridica soggettiva.

TAR Toscana, sezione IV, 27 settembre 2024, n. 1053

Cittadinanza: sulla dichiarazione di inammissibilità della richiesta di concessione della cittadinanza italiana per matrimonio decide il giudice ordinario

Appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario la controversia riguardante la dichiarazione di inammissibilità, dovuta a ragioni formali, della richiesta di concessione della cittadinanza italiana per matrimonio ex art. 5 della l. 5 febbraio 1992, n. 91 («Nuove norme sulla cittadinanza»), configurandosi nella specie una posizione giuridica di diritto soggettivo. ► V. anche TAR Lazio, sez. V-bis, sent. n. 5258/2024, e TAR Piemonte, sez. I, sent. n. 253/2023, entrambe in questa Rivista.

TAR Lazio, sezione V-bis, 26 settembre 2024, n. 16659

Processo amministrativo: il giudice di prime cure deve esporre le ragioni che lo hanno indotto a compensare le spese di lite

In tema di processo amministrativo: a) il giudice di prime cure ha ampi poteri discrezionali in ordine alla regolazione delle spese di lite e, se del caso, al riconoscimento, sul piano equitativo, dei giusti motivi per far luogo alla loro compensazione ovvero per escluderla, con il limite che esso non può condannare alle spese la parte risultata vittoriosa in giudizio né disporre statuizioni abnormi o irrazionali; b) detta regolazione non richiede un'ampia motivazione, stante il principio generale della soccombenza, salvo che prescinda dalla vittoria in giudizio e risponda ad esigenze diverse; c) segnatamente, la compensazione richiede una motivazione rinforzata, costituendo eccezione a quel principio generale. ► V. anche CdS, sez. VII, sent. n. 6036/2024, in questa Rivista.

Consiglio di Stato, sezione VI, 1° ottobre 2024, n. 7874

Processo amministrativo: il giudice non può integrare la motivazione del provvedimento impugnato

In tema di processo amministrativo, il giudice che escluda l'illegittimità del provvedimento impugnato sulla base di ragioni che non trovano fondamento nell'impianto motivazionale dell'atto incorre sia nel vizio di ultrapetizione sia nella violazione del principio di separazione dei poteri ex art. 34, comma 2, c.p.a. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. V, sent. n. 1825/2024, e sez. VI, sent. n. 3666/2021; CGARS, sent. n. 75/2024.

Consiglio di Stato, sezione V, 30 settembre 2024, n. 7856

Edilizia e urbanistica: l'ordine di demolizione di un'opera abusiva può essere rivolto anche al proprietario non responsabile dell'illecito

In tema di edilizia e urbanistica: a) l'ordine di demolizione di un'opera abusiva, avendo carattere reale, può essere rivolto anche al proprietario che non sia responsabile dell'illecito; b) dalla notificazione di tale ordine discende l'obbligo per il destinatario di ripristinare lo stato dei luoghi; c) sia la sanzione pecuniaria sia la misura dell'acquisizione del bene abusivo al patrimonio del Comune conseguono all'inosservanza di detto obbligo e, pertanto, sono applicabili anche al proprietario non responsabile dell'illecito, salvo che questi dimostri che l'inosservanza non è a lui imputabile. ► V. anche, in questa Rivista, ex plurimis: CdS, ad. plen., sentt. nn. 16/2023 e 9/2017; sez. II, sentt. nn. 6181 e 980/2021; sez. VII, sentt. nn. 5748 e 237/2023; TAR Campania, sez. II, sent. n. 8153/2022; TAR Campania, Salerno, sez. II, sent. n. 1722/2024.

Consiglio di Stato, sezione II, 27 settembre 2024, n. 7828

Responsabilità amministrativa: il concessionario del gioco pubblico che omette di riversare i relativi proventi all'Agenzia delle dogane e dei monopoli di Stato risponde del danno erariale

Risponde del danno erariale il concessionario del gioco pubblico che abbia omesso di riversare i relativi proventi all'Agenzia delle dogane e dei monopoli di Stato. ► V. anche Corte dei conti, s.g. Emilia-Romagna, sent. n. 78/2023, e s.g. Lombardia, sent. n. 237/2022, entrambe in questa Rivista.

Corte dei conti, sezione II centrale d'appello, 27 agosto 2024, n. 209

Concorrenza: alcune norme della FIFA sui trasferimenti internazionali di calciatori professionisti contrastano col diritto UE

La Corte di giustizia UE ha dichiarato che: 1) l'art. 45 TFUE dev'essere interpretato nel senso che esso osta ad una normativa adottata da un'associazione di diritto privato il cui scopo, in particolare, è quello di regolamentare, organizzare e controllare il calcio a livello mondiale (come la FIFA), e che prevede, in primo luogo, che un calciatore professionista parte di un contratto di lavoro subordinato, al quale è addebitata la risoluzione senza giusta causa di tale contratto, e la nuova società che lo assume a seguito di tale risoluzione sono solidalmente responsabili del pagamento delle indennità spettanti alla società per cui tale calciatore ha lavorato in precedenza, da fissarsi sulla base di criteri talvolta imprecisi o discrezionali, talvolta privi di un nesso oggettivo col rapporto di lavoro interessato e talvolta sproporzionati; in secondo luogo, che, nel caso in cui l'ingaggio del calciatore professionista avvenga durante il periodo coperto dal contratto di lavoro cessato, la nuova società incorre in una sanzione sportiva consistente nel divieto di tesserare nuovi calciatori per un periodo determinato, a meno che essa dimostri di non aver incoraggiato detto giocatore a rompere il contratto; e, in terzo luogo, che l'esistenza di un contenzioso legato a tale inadempimento contrattuale impedisce alla Federcalcio nazionale di cui fa parte la ex società di rilasciare il certificato di trasferimento internazionale necessario per il tesseramento del calciatore presso la nuova società, con la conseguenza che egli non può partecipare a competizioni calcistiche per conto del nuovo club; a meno che non sia accertato che dette norme, come interpretate e applicate nel territorio dell'Unione europea, non vanno al di là di quanto necessario per il perseguimento dell'obiettivo di garantire la regolarità delle competizioni calcistiche interclub, mantenendo una certa stabilità nell'organico dei club di calcio professionistici; 2) l'art. 101 TFUE dev'essere interpretato nel senso che le predette norme costituiscono una decisione di un'associazione di imprese vietata dal § 1 di tale articolo e che non può beneficiare di un'esenzione ai sensi del § 3 del medesimo articolo, salvo che si dimostri, mediante argomenti e prove convincenti, che tutte le condizioni a tal fine richieste sono soddisfatte. ► V. anche CGUE, grande sezione, sent. 21 dicembre 2023, causa C-333/21, in questa Rivista.

Corte di giustizia UE, seconda sezione, 4 ottobre 2024

Professioni: la normativa italiana che non consente l'esercizio congiunto delle attività di mediatore immobiliare e di amministratore di condomini vìola il diritto UE

La Corte di giustizia UE ha dichiarato che: 1) l'art. 258 TFUE dev'essere interpretato nel senso che l'archiviazione, da parte della Commissione europea, di una procedura d'infrazione contro uno Stato membro (nel caso di specie, l'Italia) non comporta la conformità al diritto dell'Unione della normativa nazionale che era stata oggetto di tale procedura; 2) l'art. 25, § 1, della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno, dev'essere interpretato nel senso che esso osta a una normativa nazionale (come quella italiana) che prevede, in via generale, un'incompatibilità tra l'attività di mediazione immobiliare e quella di amministratore di condomini, esercitate congiuntamente (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Consiglio di Stato).

Corte di giustizia UE, prima sezione, 4 ottobre 2024