Transazioni commerciali: i chiarimenti della Corte di giustizia sulla nozione di «importo dovuto» di cui all'art. 2 della direttiva 2011/7/UE (lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali)
L'art. 2, punto 8, della direttiva 2011/7/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, dev'essere interpretato nel senso che la nozione di «importo dovuto» ivi contenuta comprende, oltre all'importo che il debitore è tenuto a versare come corrispettivo della prestazione principale fornitagli dal creditore in esecuzione del contratto tra loro stipulato, le somme che, in forza di tale contratto, il debitore si è impegnato a rimborsare al creditore a titolo di costi sostenuti da quest'ultimo e connessi all'esecuzione di detto contratto.
Corte di giustizia UE, nona sezione, 12 dicembre 2024
Fisco: sul rifiuto dell'Amministrazione finanziaria di annullare in autotutela cartelle esattoriali decide il giudice tributario
Appartiene alla giurisdizione del giudice tributario la controversia riguardante il rifiuto (espresso o tacito) dell'Amministrazione finanziaria di procedere all'annullamento in autotutela di cartelle esattoriali, richiesto dal contribuente.
TAR Calabria, sezione I, 29 novembre 2024, n. 1693
Appalti pubblici: quando la gara è suddivisa in lotti, si danno tante procedure distinte e autonome quanti sono i lotti
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, la gara suddivisa in lotti configura non già una procedura unica, bensì tante procedure distinte e autonome quanti sono i lotti. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. III, sentt. nn. 4576/2022 e 8749/2021; TAR Sicilia, Catania, sez. IV, sent. n. 2590/2022.
TAR Lazio, sezione IV-ter, 27 novembre 2024, n. 21283
Appalti pubblici: la partecipazione alla gara, anche mediante avvalimento, di imprese di un Paese terzo che non ha concluso alcun accordo con l'Unione europea in materia di appalti pubblici è ammessa, ma non garantita
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici: 1) la partecipazione, anche mediante l'istituto dell'avvalimento, di operatori economici di un Paese terzo che non ha concluso alcun accordo con l'Unione europea in materia di appalti pubblici è ammessa, ma non garantita, sicché la stazione appaltante può, con decisione motivata, escludere detti operatori dalla gara; 2) ai sensi dell'art. 170 del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), la scelta della stazione appaltante di non escludere dalla gara l'offerta di un bene prodotto per oltre il 50% in un Paese terzo deve essere debitamente motivata.
TAR Lazio, sezione II-bis, 26 novembre 2024, n. 21202
Accesso ai documenti amministrativi: il termine per la formazione del silenzio-diniego ex art. 25, comma 4, l. 241/1990 è sospeso in pendenza di quello entro cui il controinteressato può opporsi all'istanza ostensiva
In tema di accesso ai documenti amministrativi, il termine di trenta giorni per la formazione del silenzio-diniego previsto dall'art. 25, comma 4, della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»), è sospeso in pendenza di quello di dieci giorni entro cui, a norma dell'art. 3 del d.P.R. 12 aprile 2006, n. 184 («Regolamento recante disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi»), il controinteressato può opporsi all'istanza ostensiva.
TAR Umbria, 25 novembre 2024, n. 816
Elezioni amministrative: «il 50 per cento dei voti validi» previsto dall'art. 73, comma 10, t.u.e.l. per l'assegnazione del premio di maggioranza va computato considerando anche i suffragi ottenuti dal solo candidato sindaco grazie al voto disgiunto
In tema di elezioni amministrative, «il 50 per cento dei voti validi» previsto, al fine dell'assegnazione del premio di maggioranza, dall'art. 73, comma 10, del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 («Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali»), dev'essere computato sulla base della totalità dei suffragi validamente espressi, inclusi quelli ottenuti, in virtù del voto disgiunto, dal solo candidato alla carica di sindaco.
TAR Basilicata, 21 novembre 2024, n. 582
Concorsi pubblici: inammissibile il ricorso per motivi aggiunti contro la graduatoria finale non notificato ad almeno uno dei soggetti ivi inseriti
In tema di concorsi pubblici, ai sensi dell'art. 41, comma 2, c.p.a., è inammissibile il ricorso per motivi aggiunti proposto avverso la graduatoria finale di merito, ove non sia stato notificato ad almeno uno dei soggetti ivi inseriti, quali controinteressati sopravvenuti.
TAR Lazio, sezione IV, 19 novembre 2024, n. 20556
Enti locali: non è incostituzionale il divieto di terzo mandato consecutivo per i sindaci dei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti
Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale - promosse dalla Regione Liguria in riferimento agli artt. 3, 5, 48, 51, 97, secondo comma, 114 e 118 Cost. - dell'art. 4, comma 1, del d.l. 29 gennaio 2024, n. 7 («Disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali dell'anno 2024 e in materia di revisione delle anagrafi della popolazione residente e di determinazione della popolazione legale»), convertito, con modificazioni, nella l. 25 marzo 2024, n. 38, là dove non prevede la possibilità di un terzo mandato consecutivo anche per i sindaci dei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti.
Corte costituzionale, 10 dicembre 2024, n. 196
Processo amministrativo: il difetto di legittimazione processuale della persona fisica o giuridica che agisce in rappresentanza di altro soggetto può essere sanato in qualunque stato o grado del giudizio
In tema di processo amministrativo, ai sensi dell'art. 182 c.p.c. (applicabile in virtù del rinvio esterno di cui all'art. 39 c.p.a.), il difetto di legittimazione processuale della persona fisica o giuridica che agisca in giudizio in rappresentanza di altro soggetto può essere sanato in qualunque stato o grado del giudizio.
Consiglio di Stato, sezione V, 22 novembre 2024, n. 9391
Edilizia e urbanistica: la mancanza dell'autorizzazione sismica non è sanabile
In tema di edilizia e urbanistica, la mancanza dell'autorizzazione sismica non può essere sanata, dovendosi escludere che l'ordinamento contempli tale possibilità. ► V. anche CdS, sez. VI, sent. n. 8687/2024, in questa Rivista.
Consiglio di Stato, sezione VI, 20 novembre 2024, n. 9355
Concorrenza: il Consiglio di Stato ribadisce che la direttiva Bolkestein si applica anche al settore del commercio ambulante
La direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno (c.d. direttiva Bolkestein), si applica anche al settore del commercio su area pubblica (o commercio ambulante); onde le norme nazionali che si pongono in contrasto con tale direttiva devono essere disapplicate, essendo essa self-executing. ► V. anche, in questa Rivista: CGUE, terza sezione, sent. 20 aprile 2023, causa C-348/22; quinta sezione, sent. 14 luglio 2016, cause riunite C-458/14 e C-67/15; CdS, ad. plen., sent. n. 17/2021; sez. IV, sent. n. 1416/2021; sez. V, sent. n. 4658/2019; sez. VI, sentt. nn. 7874/2019 e 5051/2015; sez. VII, sent. n. 9104/2023; TAR Toscana, sez. II, sent. n. 363/2021.
Consiglio di Stato, sezione V, 19 novembre 2024, n. 9266
Procedura penale: è illegittimo il provvedimento del PM che dispone, prima della restituzione della "copia forense" dei dati acquisiti da un telefono cellulare sottoposto a sequestro probatorio annullato dal riesame, la riacquisizione dei medesimi dati
In tema di procedura penale, è illegittimo il provvedimento del pubblico ministero che disponga, prima della restituzione della "copia forense" dei dati acquisiti da un telefono cellulare sottoposto a sequestro probatorio, annullato dal tribunale del riesame, la riacquisizione dei medesimi dati, trattandosi di provvedimento inosservante della decisione giurisdizionale e, pertanto, violativo dell'art. 15 Cost., con conseguente "inutilizzabilità patologica" dei predetti dati anche nella fase delle indagini e a fini cautelari.
Corte di cassazione, sezione VI penale, 21 maggio 2024, n. 31180 (dep. 30 luglio 2024)
Diritto penale: il danno patrimoniale dell'estorsione (art. 629 c.p.) può consistere anche nella perdita di chance, e il delitto di turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.) può concorrere con quello di estorsione
In tema di diritto penale: 1) ai fini della configurabilità del delitto di estorsione (art. 629 c.p.), nella nozione di danno patrimoniale rientra anche la perdita della seria e consistente possibilità di conseguire un bene o un risultato economicamente valutabile, la cui sussistenza deve essere provata sulla base della nozione di causalità propria del diritto penale; 2) la condotta di chi, con violenza o minaccia, allontani l'offerente da una gara nei pubblici incanti o nelle licitazioni private, oltre a integrare il delitto di turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.), può integrare altresì quello di estorsione ove abbia causato un danno patrimoniale derivante dalla perdita di una seria e consistente possibilità di ottenere un risultato utile per effetto della partecipazione alla predetta gara.
Corte di cassazione, sezioni unite penali, 28 marzo 2024, n. 30016 (dep. 22 luglio 2024)
Procedura civile: la perdita della capacità processuale del ricorrente in cassazione verificatasi dopo il conferimento della procura speciale al difensore ma prima della notifica del ricorso non ne determina l'inammissibilità
In tema di ricorso per cassazione, la perdita della capacità processuale della parte ricorrente, sia questa persona fisica o persona giuridica, avvenuta dopo il conferimento della procura speciale al difensore, ma prima della notifica del ricorso alla controparte, non ne determina l'inammissibilità, stante il principio di ultrattività del mandato.
Corte di cassazione, sezioni unite civili, 19 novembre 2024, n. 29812
Bilancio e contabilità pubblica: il mancato versamento del contributo alla finanza pubblica da parte delle Regioni non può comportare la riduzione delle risorse a esse destinate per diritti sociali, politiche sociali e della famiglia e tutela della salute
Sono incostituzionali: 1) l'art. 1, comma 527, quinto periodo, della l. 30 dicembre 2023, n. 213 («Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026»), nel testo modificato dall'art. 3, comma 12-octies, del d.l. 30 dicembre 2023, n. 215 («Disposizioni urgenti in materia di termini normativi»), convertito, con modificazioni, nella l. 23 febbraio 2024, n. 18, là dove non esclude dalle risorse che è possibile ridurre, a seguito del mancato versamento del contributo alla finanza pubblica dovuto dalle Regioni, quelle spettanti per il finanziamento dei diritti sociali, delle politiche sociali e della famiglia, nonché della tutela della salute (per violazione dell'art. 3 Cost.); 2) l'art. 1, comma 557, della medesima legge, là dove non prevede che il decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, diretto a individuare i criteri e le modalità di riparto, nonché il sistema di monitoraggio dell'impiego, delle somme del «Fondo per i test di Next-Generation Sequencing per la diagnosi delle malattie rare», sia adottato d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano (per violazione degli artt. 117, terzo comma, 118 e 119 Cost., nonché del principio di leale collaborazione ex art. 120 Cost.).
Corte costituzionale, 6 dicembre 2024, n. 195
Concorrenza: un accordo che prevede limitazioni della garanzia sulle automobili viola l'art. 101, § 1, TFUE se produce effetti restrittivi anche solo potenziali sulla concorrenza, purché questi siano sufficientemente sensibili
L'art. 101, § 1, TFUE dev'essere interpretato nel senso che esso non impone all'autorità garante della concorrenza di uno Stato membro di dimostrare l'esistenza di effetti restrittivi concreti e reali sulla concorrenza, all'atto di valutare se un accordo che prevede limitazioni della garanzia sulle automobili, atte a obbligare o incentivare i proprietari delle automobili a farle riparare e a farne effettuare la manutenzione unicamente presso i rappresentanti autorizzati del costruttore automobilistico, nonché a utilizzare i pezzi di ricambio originali del costruttore automobilistico per la loro manutenzione periodica affinché la garanzia automobilistica resti valida, possa essere qualificato come restrizione della concorrenza per effetto, ai sensi di tale disposizione. È sufficiente che tale autorità accerti, conformemente alla disposizione suddetta, l'esistenza di effetti restrittivi potenziali sulla concorrenza, purché siano sufficientemente sensibili.
Corte di giustizia UE, decima sezione, 5 dicembre 2024
Insindacabilità parlamentare: la Consulta ribadisce che la prerogativa ex art. 68, primo comma, Cost. «tutela e consente dichiarazioni finalizzate al promovimento e alla qualità del dibattito pubblico, non certo al suo scadimento»
Nell'accogliere in parte un ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato promosso dal GIP del Tribunale di Catania, la Corte costituzionale: 1) ha dichiarato che non spettava al Senato della Repubblica deliberare che una delle dichiarazioni sul già capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP) rese nel corso di un'intervista rilasciata a "Voxitaliatv" il 27 maggio 2020 dall'allora senatore Mario Michele Giarrusso, per le quali pende procedimento penale ex art. 595, commi 1, 2 e 3, c.p. innanzi al predetto GIP, costituisce opinione espressa da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi dell'art. 68, primo comma, Cost., e, per l'effetto, ha annullato in parte qua la relativa deliberazione; 2) ha dichiarato che spettava al Senato della Repubblica deliberare che le altre dichiarazioni sul già capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP) rese nel corso della medesima intervista dall'allora senatore Mario Michele Giarrusso, per le quali pende l'anzidetto procedimento penale, costituiscono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi dell'art. 68, primo comma, Cost.
Corte costituzionale, 5 dicembre 2024, n. 194
Insindacabilità parlamentare: legittima la deliberazione del Senato che ha ritenuto coperte dalla prerogativa ex art. 68, primo comma, Cost. le dichiarazioni sul capo del DAP rese al quotidiano «La Verità» l'8 giugno 2020 dal senatore Giarrusso
Nel respingere un ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato promosso dal Tribunale di Potenza, la Corte costituzionale ha dichiarato che spettava al Senato della Repubblica deliberare che le dichiarazioni sul già capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP) rese al quotidiano «La Verità» l'8 giugno 2020 dall'allora senatore Mario Michele Giarrusso, per le quali pende procedimento civile innanzi al predetto Tribunale, costituiscono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi dell'art. 68, primo comma, Cost.
Corte costituzionale, 5 dicembre 2024, n. 193
Appalti pubblici: tranne il caso di nullità del margine positivo, non è possibile stabilire una soglia minima di utile al di sotto della quale l'offerta va considerata anomala
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, fuori dai casi in cui il margine positivo risulti pari a zero, non è possibile stabilire una soglia minima di utile al di sotto della quale l'offerta dev'essere considerata anomala, atteso che anche un utile apparentemente modesto può comportare un vantaggio significativo per l'impresa, derivante sia dalla prosecuzione in sé dell'attività lavorativa sia dalla qualificazione, dalla pubblicità e dall'arricchimento del curriculum ottenuti con l'aggiudicazione dell'appalto, sempreché non si tratti di un importo meramente simbolico. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. V, sent. n. 5435/2019; CGARS, sent. n. 368/2018; TAR Lombardia, sez. IV, sent. n. 2044/2020.
TAR Liguria, sezione I, 18 novembre 2024, n. 784
Appalti pubblici: l'iscrizione alla CCIAA prescritta dall'art. 100, comma 3, d.lgs. 36/2023 può riguardare anche un'attività secondaria o semplicemente attinente all'oggetto del contratto posto a gara
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, l'art. 100, comma 3, del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), là dove dispone che «[p]er le procedure di aggiudicazione di appalti di servizi e forniture le stazioni appaltanti richiedono l'iscrizione nel registro della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura o nel registro delle commissioni provinciali per l'artigianato o presso i competenti ordini professionali per un'attività pertinente anche se non coincidente con l'oggetto dell'appalto», dev'essere interpretato nel senso che la nozione di "attività pertinente" comprende ogni attività secondaria o semplicemente attinente all'oggetto del contratto posto a gara.
TAR Lazio, sezione V, 15 novembre 2024, n. 20366