Processo amministrativo: il difetto di legittimazione processuale della persona fisica o giuridica che agisce in rappresentanza di altro soggetto può essere sanato in qualunque stato o grado del giudizio
In tema di processo amministrativo, ai sensi dell'art. 182 c.p.c. (applicabile in virtù del rinvio esterno di cui all'art. 39 c.p.a.), il difetto di legittimazione processuale della persona fisica o giuridica che agisca in giudizio in rappresentanza di altro soggetto può essere sanato in qualunque stato o grado del giudizio.
Consiglio di Stato, sezione V, 22 novembre 2024, n. 9391
Edilizia e urbanistica: la mancanza dell'autorizzazione sismica non è sanabile
In tema di edilizia e urbanistica, la mancanza dell'autorizzazione sismica non può essere sanata, dovendosi escludere che l'ordinamento contempli tale possibilità. ► V. anche CdS, sez. VI, sent. n. 8687/2024, in questa Rivista.
Consiglio di Stato, sezione VI, 20 novembre 2024, n. 9355
Concorrenza: il Consiglio di Stato ribadisce che la direttiva Bolkestein si applica anche al settore del commercio ambulante
La direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno (c.d. direttiva Bolkestein), si applica anche al settore del commercio su area pubblica (o commercio ambulante); onde le norme nazionali che si pongono in contrasto con tale direttiva devono essere disapplicate, essendo essa self-executing. ► V. anche, in questa Rivista: CGUE, terza sezione, sent. 20 aprile 2023, causa C-348/22; quinta sezione, sent. 14 luglio 2016, cause riunite C-458/14 e C-67/15; CdS, ad. plen., sent. n. 17/2021; sez. IV, sent. n. 1416/2021; sez. V, sent. n. 4658/2019; sez. VI, sentt. nn. 7874/2019 e 5051/2015; sez. VII, sent. n. 9104/2023; TAR Toscana, sez. II, sent. n. 363/2021.
Consiglio di Stato, sezione V, 19 novembre 2024, n. 9266
Procedura penale: è illegittimo il provvedimento del PM che dispone, prima della restituzione della "copia forense" dei dati acquisiti da un telefono cellulare sottoposto a sequestro probatorio annullato dal riesame, la riacquisizione dei medesimi dati
In tema di procedura penale, è illegittimo il provvedimento del pubblico ministero che disponga, prima della restituzione della "copia forense" dei dati acquisiti da un telefono cellulare sottoposto a sequestro probatorio, annullato dal tribunale del riesame, la riacquisizione dei medesimi dati, trattandosi di provvedimento inosservante della decisione giurisdizionale e, pertanto, violativo dell'art. 15 Cost., con conseguente "inutilizzabilità patologica" dei predetti dati anche nella fase delle indagini e a fini cautelari.
Corte di cassazione, sezione VI penale, 21 maggio 2024, n. 31180 (dep. 30 luglio 2024)
Diritto penale: il danno patrimoniale dell'estorsione (art. 629 c.p.) può consistere anche nella perdita di chance, e il delitto di turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.) può concorrere con quello di estorsione
In tema di diritto penale: 1) ai fini della configurabilità del delitto di estorsione (art. 629 c.p.), nella nozione di danno patrimoniale rientra anche la perdita della seria e consistente possibilità di conseguire un bene o un risultato economicamente valutabile, la cui sussistenza deve essere provata sulla base della nozione di causalità propria del diritto penale; 2) la condotta di chi, con violenza o minaccia, allontani l'offerente da una gara nei pubblici incanti o nelle licitazioni private, oltre a integrare il delitto di turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.), può integrare altresì quello di estorsione ove abbia causato un danno patrimoniale derivante dalla perdita di una seria e consistente possibilità di ottenere un risultato utile per effetto della partecipazione alla predetta gara.
Corte di cassazione, sezioni unite penali, 28 marzo 2024, n. 30016 (dep. 22 luglio 2024)
Procedura civile: la perdita della capacità processuale del ricorrente in cassazione verificatasi dopo il conferimento della procura speciale al difensore ma prima della notifica del ricorso non ne determina l'inammissibilità
In tema di ricorso per cassazione, la perdita della capacità processuale della parte ricorrente, sia questa persona fisica o persona giuridica, avvenuta dopo il conferimento della procura speciale al difensore, ma prima della notifica del ricorso alla controparte, non ne determina l'inammissibilità, stante il principio di ultrattività del mandato.
Corte di cassazione, sezioni unite civili, 19 novembre 2024, n. 29812
Bilancio e contabilità pubblica: il mancato versamento del contributo alla finanza pubblica da parte delle Regioni non può comportare la riduzione delle risorse a esse destinate per diritti sociali, politiche sociali e della famiglia e tutela della salute
Sono incostituzionali: 1) l'art. 1, comma 527, quinto periodo, della l. 30 dicembre 2023, n. 213 («Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026»), nel testo modificato dall'art. 3, comma 12-octies, del d.l. 30 dicembre 2023, n. 215 («Disposizioni urgenti in materia di termini normativi»), convertito, con modificazioni, nella l. 23 febbraio 2024, n. 18, là dove non esclude dalle risorse che è possibile ridurre, a seguito del mancato versamento del contributo alla finanza pubblica dovuto dalle Regioni, quelle spettanti per il finanziamento dei diritti sociali, delle politiche sociali e della famiglia, nonché della tutela della salute (per violazione dell'art. 3 Cost.); 2) l'art. 1, comma 557, della medesima legge, là dove non prevede che il decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, diretto a individuare i criteri e le modalità di riparto, nonché il sistema di monitoraggio dell'impiego, delle somme del «Fondo per i test di Next-Generation Sequencing per la diagnosi delle malattie rare», sia adottato d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano (per violazione degli artt. 117, terzo comma, 118 e 119 Cost., nonché del principio di leale collaborazione ex art. 120 Cost.).
Corte costituzionale, 6 dicembre 2024, n. 195
Concorrenza: un accordo che prevede limitazioni della garanzia sulle automobili viola l'art. 101, § 1, TFUE se produce effetti restrittivi anche solo potenziali sulla concorrenza, purché questi siano sufficientemente sensibili
L'art. 101, § 1, TFUE dev'essere interpretato nel senso che esso non impone all'autorità garante della concorrenza di uno Stato membro di dimostrare l'esistenza di effetti restrittivi concreti e reali sulla concorrenza, all'atto di valutare se un accordo che prevede limitazioni della garanzia sulle automobili, atte a obbligare o incentivare i proprietari delle automobili a farle riparare e a farne effettuare la manutenzione unicamente presso i rappresentanti autorizzati del costruttore automobilistico, nonché a utilizzare i pezzi di ricambio originali del costruttore automobilistico per la loro manutenzione periodica affinché la garanzia automobilistica resti valida, possa essere qualificato come restrizione della concorrenza per effetto, ai sensi di tale disposizione. È sufficiente che tale autorità accerti, conformemente alla disposizione suddetta, l'esistenza di effetti restrittivi potenziali sulla concorrenza, purché siano sufficientemente sensibili.
Corte di giustizia UE, decima sezione, 5 dicembre 2024
Insindacabilità parlamentare: la Consulta ribadisce che la prerogativa ex art. 68, primo comma, Cost. «tutela e consente dichiarazioni finalizzate al promovimento e alla qualità del dibattito pubblico, non certo al suo scadimento»
Nell'accogliere in parte un ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato promosso dal GIP del Tribunale di Catania, la Corte costituzionale: 1) ha dichiarato che non spettava al Senato della Repubblica deliberare che una delle dichiarazioni sul già capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP) rese nel corso di un'intervista rilasciata a "Voxitaliatv" il 27 maggio 2020 dall'allora senatore Mario Michele Giarrusso, per le quali pende procedimento penale ex art. 595, commi 1, 2 e 3, c.p. innanzi al predetto GIP, costituisce opinione espressa da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi dell'art. 68, primo comma, Cost., e, per l'effetto, ha annullato in parte qua la relativa deliberazione; 2) ha dichiarato che spettava al Senato della Repubblica deliberare che le altre dichiarazioni sul già capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP) rese nel corso della medesima intervista dall'allora senatore Mario Michele Giarrusso, per le quali pende l'anzidetto procedimento penale, costituiscono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi dell'art. 68, primo comma, Cost.
Corte costituzionale, 5 dicembre 2024, n. 194
Insindacabilità parlamentare: legittima la deliberazione del Senato che ha ritenuto coperte dalla prerogativa ex art. 68, primo comma, Cost. le dichiarazioni sul capo del DAP rese al quotidiano «La Verità» l'8 giugno 2020 dal senatore Giarrusso
Nel respingere un ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato promosso dal Tribunale di Potenza, la Corte costituzionale ha dichiarato che spettava al Senato della Repubblica deliberare che le dichiarazioni sul già capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP) rese al quotidiano «La Verità» l'8 giugno 2020 dall'allora senatore Mario Michele Giarrusso, per le quali pende procedimento civile innanzi al predetto Tribunale, costituiscono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi dell'art. 68, primo comma, Cost.
Corte costituzionale, 5 dicembre 2024, n. 193
Appalti pubblici: tranne il caso di nullità del margine positivo, non è possibile stabilire una soglia minima di utile al di sotto della quale l'offerta va considerata anomala
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, fuori dai casi in cui il margine positivo risulti pari a zero, non è possibile stabilire una soglia minima di utile al di sotto della quale l'offerta dev'essere considerata anomala, atteso che anche un utile apparentemente modesto può comportare un vantaggio significativo per l'impresa, derivante sia dalla prosecuzione in sé dell'attività lavorativa sia dalla qualificazione, dalla pubblicità e dall'arricchimento del curriculum ottenuti con l'aggiudicazione dell'appalto, sempreché non si tratti di un importo meramente simbolico. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. V, sent. n. 5435/2019; CGARS, sent. n. 368/2018; TAR Lombardia, sez. IV, sent. n. 2044/2020.
TAR Liguria, sezione I, 18 novembre 2024, n. 784
Appalti pubblici: l'iscrizione alla CCIAA prescritta dall'art. 100, comma 3, d.lgs. 36/2023 può riguardare anche un'attività secondaria o semplicemente attinente all'oggetto del contratto posto a gara
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, l'art. 100, comma 3, del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), là dove dispone che «[p]er le procedure di aggiudicazione di appalti di servizi e forniture le stazioni appaltanti richiedono l'iscrizione nel registro della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura o nel registro delle commissioni provinciali per l'artigianato o presso i competenti ordini professionali per un'attività pertinente anche se non coincidente con l'oggetto dell'appalto», dev'essere interpretato nel senso che la nozione di "attività pertinente" comprende ogni attività secondaria o semplicemente attinente all'oggetto del contratto posto a gara.
TAR Lazio, sezione V, 15 novembre 2024, n. 20366
Processo amministrativo: è ammissibile l'azione di ottemperanza contro un ente locale dissestato, se volta ad imporre l'esercizio di attività amministrativa diversa dalla mera liquidazione di un credito pecuniario o l'adempimento di obblighi di facere
In tema di processo amministrativo, è ammissibile l'azione di ottemperanza proposta nei confronti di un ente locale in stato di dissesto finanziario [art. 246 d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 («Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali»)], qualora volta ad imporre l'esercizio di attività amministrativa non consistente nella mera liquidazione di un credito pecuniario, ovvero l'adempimento di obblighi di facere (fattispecie riguardante l'occupazione sine titulo di un terreno da parte di un Comune). ► V. anche, in questa Rivista: CdS, ad. plen., sentt. nn. 1/2022 e 15/2020; CGARS, sent. n. 798/2023.
TAR Sicilia, Catania, sezione I, 13 novembre 2024, n. 3777
Registri anagrafici: su iscrizioni e cancellazioni decide il giudice ordinario
Appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario le controversie riguardanti l'iscrizione nei, o la cancellazione dai, registri anagrafici della popolazione, configurandosi nella specie posizioni giuridiche di diritto soggettivo, attesa la natura vincolata della relativa attività amministrativa. ► V. anche, in questa Rivista: Cass. civ., sez. un., sent. n. 7637/2020; TAR Lombardia, Brescia, sez. I, sent. n. 783/2021; TAR Toscana, sez. I, sent. n. 481/2023.
TAR Lombardia, Brescia, sezione I, 12 novembre 2024, n. 899
Edilizia e urbanistica: il diniego di permesso di costruire in sanatoria dev'essere preceduto dal preavviso di rigetto
In tema di edilizia e urbanistica, è illegittimo il provvedimento di rigetto dell'istanza di permesso di costruire in sanatoria non preceduto dall'invio della comunicazione ex art. 10-bis della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»), ove risulti che il privato, se messo in condizione di interloquire preventivamente con l'Amministrazione, avrebbe potuto sottoporle una questione sostanziale, come l'interpretazione dell'elaborato peritale allegato all'istanza stessa. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. VI, sentt. nn. 8509/2024 e 484/2019; TAR Lazio, sez. II stralcio, sent. n. 15796/2024; TAR Lombardia, Brescia, sez. II, sent. n. 837/2019.
TAR Lazio, sezione II stralcio, 11 novembre 2024, n. 20021
Autonomia differenziata: la Consulta dichiara incostituzionali svariate disposizioni della l. 86/2024
Sono incostituzionali - per violazione di varî parametri - le seguenti disposizioni della l. 26 giugno 2024, n. 86 («Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione»): 1) art. 1, comma 2, là dove prevede «[l]'attribuzione di funzioni relative alle ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia [...]», anziché «[l]'attribuzione di specifiche funzioni relative alle ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia [...]»; 2) art. 2, comma 1, terzo periodo, là dove stabilisce che il negoziato, «con riguardo a materie o ambiti di materie riferibili ai livelli essenziali delle prestazioni di cui all'articolo 3, è svolto per ciascuna singola materia o ambito di materia», anziché stabilire che il negoziato, «con riguardo a specifiche funzioni riferibili ai livelli essenziali delle prestazioni di cui all'articolo 3, è svolto con riferimento a ciascuna funzione o gruppo di funzioni»; 3) art. 2, comma 2; 4) art. 3, comma 3, là dove prevede che «i LEP sono determinati nelle materie o negli ambiti di materie seguenti», anziché «i LEP sono determinati per le specifiche funzioni concernenti le materie seguenti»; 5) art. 4, comma 1, primo periodo, là dove menziona «materie o ambiti di materie riferibili ai LEP», anziché «specifiche funzioni riferibili ai LEP»; 6) art. 2, comma 1, primo periodo, là dove non prescrive che l'iniziativa regionale sia giustificata alla luce del principio di sussidiarietà; 7) art. 3, comma 1; 8) art. 3, comma 7; 9) art. 3, comma 9; 10) art. 8, comma 2; 11) art. 9, comma 4, là dove prevede la facoltatività del concorso delle regioni differenziate agli obiettivi di finanza pubblica, anziché la doverosità su un piano di parità rispetto alle altre regioni; 12) art. 11, comma 2; 13) in via consequenziale, art. 3, commi 2, 4, 5, 6, 8 e 10 [la Consulta ha altresì dichiarato, in via consequenziale, l'illegittimità costituzionale, sopravvenuta a partire dall'entrata in vigore della l. 86/2024, dell'art. 1, commi da 791 a 801-bis, della l. 29 dicembre 2022, n. 197 («Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025»)].
Corte costituzionale, 3 dicembre 2024, n. 192
Processo amministrativo: il giudice può dichiarare d'ufficio la nullità del provvedimento adottato in virtù di una disposizione legislativa attributiva del potere colpita da pronuncia di incostituzionalità
In tema di processo amministrativo, il giudice può dichiarare d'ufficio la nullità del provvedimento che sia stato adottato in virtù di una disposizione legislativa (nel caso di specie, regionale) attributiva del potere colpita, pendente la causa, da pronuncia di incostituzionalità.
Consiglio di Stato, sezione IV, 13 novembre 2024, n. 9115
Appalti pubblici: nel verificare la congruità dell'offerta economica, la stazione appaltante deve tener conto anche del futuro aumento dei costi della manodopera determinato da un nuovo CCNL
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, la stazione appaltante, nel verificare la congruità dell'offerta economica, deve tener conto anche del futuro aumento dei costi della manodopera determinato dalla intervenuta stipulazione di un nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro. ► V. anche CdS, sez. V, sent. n. 6652/2023, in questa Rivista.
Consiglio di Stato, sezione V, 12 novembre 2024, n. 9042
Processo amministrativo: il giudice non può pronunciare sentenza in forma semplificata ex art. 60 c.p.a. se una delle parti costituite non è presente alla camera di consiglio e risulta che non era stata avvisata della data dell'udienza
In tema di processo amministrativo, il giudice non può pronunciare sentenza in forma semplificata ex art. 60 c.p.a. qualora una delle parti costituite non sia presente alla camera di consiglio e risulti che essa non aveva ricevuto comunicazione dalla segreteria, né versava in una condizione di effettiva conoscibilità, della data dell'udienza camerale (annulla con rinvio, ai sensi dell'art. 105, comma 1, c.p.a., la sentenza impugnata).
Consiglio di Stato, sezione II, 8 novembre 2024, n. 8933
Processo amministrativo: inammissibile il ricorso per l'ottemperanza di una sentenza di condanna generica al pagamento di somme di denaro pronunciata dal giudice civile, se non è possibile determinare il quantum debeatur con una mera operazione matematica
In tema di processo amministrativo, è inammissibile il ricorso in ottemperanza ex art. 112, comma 2, lett. c), c.p.a. avente ad oggetto una sentenza di condanna generica al pagamento di somme di denaro pronunciata dal giudice civile, ove la motivazione e il dispositivo non consentano di determinare il quantum debeatur attraverso una semplice operazione matematica, non costituendo tale sentenza valido titolo esecutivo. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. III, sent. n. 6734/2021; sez. IV, sent. n. 4335/2020; sez. VII, sent. n. 6155/2023; TAR Veneto, sez. III, sent. n. 339/2020; TAR Lazio, sez. I-bis, sent. n. 5054/2019.
CGA Regione Siciliana, 13 novembre 2024, n. 905