Giurisdizione: sul rifiuto dell'organo straordinario di liquidazione di ammettere alla massa passiva il comune dissestato decide il giudice amministrativo (e non quello contabile)

Appartiene alla giurisdizione del giudice amministrativo, e non di quello contabile, la controversia riguardante il rifiuto dell'organo straordinario di liquidazione (OSL) di ammettere alla massa passiva della procedura l'ente comunale in stato di dissesto finanziario, trattandosi di provvedimento avente natura autoritativa. ► V. anche, in questa Rivista, TAR Campania, sez. II, sent. n. 4749/2024, che afferma la giurisdizione del giudice ordinario sul diniego opposto dall'OSL al credito vantato da un privato.

CGA Regione Siciliana, 20 giugno 2025, n. 495

Sanzioni amministrative: il giudice che, in seguito all'esito positivo della messa alla prova, dichiara estinto il reato di guida sotto l'influenza dell'alcool o di guida dopo l'assunzione di stupefacenti non può sospendere la patente dell'imputato

Il giudice che, in seguito all'esito positivo della messa alla prova, dichiari, ex art. 168-ter c.p., l'estinzione dei reati di guida sotto l'influenza dell'alcool e di guida dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti, previsti dagli artt. 186 e 187 del d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 («Nuovo codice della strada»), non può applicare la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente, di cui all'art. 224, comma 3, d.lgs. cit., essendo la stessa di competenza del prefetto.

Corte di cassazione, sezione IV penale, 23 aprile 2025, n. 17446 (dep. 8 maggio 2025)

Tutela del paesaggio: l'Adunanza plenaria chiarisce la portata del vincolo paesaggistico sui corsi d'acqua minori ex art. 142, comma 1, lett. c), d.lgs. 42/2004

A norma dell'art. 142, comma 1, lett. c), del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 («Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137»), sono sottoposte a vincolo paesaggistico le aree presenti all'interno delle fasce ricomprese nei 150 metri adiacenti ai fiumi, ai torrenti e ai corsi d'acqua, da computare tenendo conto dei piedi degli argini e delle sponde, incluse le aree sopraelevate.

Consiglio di Stato, adunanza plenaria, 10 luglio 2025, n. 8

Contratti di concessione: l'attività di gestione di una farmacia rientra nella nozione di «servizi sociali e altri servizi specifici» di cui all'art. 19 della direttiva 2014/23/UE

La Corte di giustizia UE ha dichiarato che: 1) l'art. 4, § 2, della direttiva 2014/23/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, dev'essere interpretato nel senso che l'attività di gestione di una farmacia, la cui parte essenziale consiste nella fornitura, dietro retribuzione, di medicinali per uso umano, soggetti o meno a prescrizione medica, nonché nella prestazione di consulenza in merito all'uso corretto e sicuro dei medicinali stessi, non rientra nella nozione di «servizi non economici d'interesse generale», di cui a tale disposizione; 2) l'art. 19 della direttiva 2014/23 dev'essere interpretato nel senso che l'attività di gestione di una farmacia, la cui parte essenziale consiste nella fornitura, dietro retribuzione, di medicinali per uso umano, soggetti o meno a prescrizione medica, nonché nella prestazione di consulenza in merito all'uso corretto e sicuro di detti medicinali, rientra nella nozione di «servizi sociali e altri servizi specifici» di cui al citato art. 19.

Corte di giustizia UE, quarta sezione, 10 luglio 2025

Pubblico impiego: inammissibili le questioni di costituzionalità promosse dal Presidente del Consiglio dei ministri sulla legge della Calabria che inquadra gli operai idraulico-forestali di Azienda Calabria Verde nel CCNL funzioni locali

Sono inammissibili, per difetto di motivazione, le questioni di legittimità costituzionale - promosse dal Presidente del Consiglio dei ministri in riferimento, nel complesso, agli artt. 3 e 117, commi secondo, lett. l), e terzo, Cost. - della normativa della Regione Calabria (l. 27/2024) che prevede l'inquadramento degli operai idraulico-forestali di Azienda Calabria Verde nel contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) funzioni locali 2019-2021.

Corte costituzionale, 10 luglio 2025, n. 106

Delitti contro il patrimonio: inammissibili le questioni di costituzionalità sollevate dal Tribunale di Firenze sul reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui (art. 639 c.p.)

Sono inammissibili (poiché «un intervento da parte di questa Corte nel senso auspicato dal rimettente - pur nella opinabilità della scelta legislativa concernente la perdurante rilevanza penale delle fattispecie di deturpamento o imbrattamento, a fronte del differente trattamento riconosciuto a talune ipotesi di danneggiamento - comporterebbe la necessità di un complessivo riassetto della disciplina sanzionatoria in materia, come tale precluso a questa Corte») le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dal Tribunale di Firenze in riferimento agli artt. 3 e 27 Cost. - dell'art. 639 c.p. («Deturpamento e imbrattamento di cose altrui»).

Corte costituzionale, 10 luglio 2025, n. 105

Contrasto della ludopatia: è incostituzionale il divieto di messa a disposizione nei pubblici esercizi di qualunque apparecchiatura che consenta, attraverso la connessione a internet, di giocare online

Sono incostituzionali - per violazione degli artt. 3, 41, 42, 117, primo comma, Cost., quest'ultimo in relazione all'art. 1 Prot. addiz. CEDU e agli artt. 16 e 17 CDFUE - l'art. 7, comma 3-quater, del d.l. 13 settembre 2012, n. 158 («Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute»), convertito, con modificazioni, nella l. 8 novembre 2012, n. 189, che vieta «la messa a disposizione, presso qualsiasi pubblico esercizio, di apparecchiature che, attraverso la connessione telematica, consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione dai concessionari on-line, da soggetti autorizzati all'esercizio dei giochi a distanza, ovvero da soggetti privi di qualsiasi titolo concessorio o autorizzatorio rilasciato dalle competenti autorità»; e l'art. 1, comma 923, primo periodo, della l. 28 dicembre 2015, n. 208 [«Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)»], là dove prevede la sanzione amministrativa di euro ventimila per la violazione del predetto divieto.

Corte costituzionale, 10 luglio 2025, n. 104

Appalti pubblici: l'attività di progettazione svolta da un dipendente pubblico, anche se part-time, non è utilizzabile per integrare i requisiti tecnico-professionali richiesti dalla lex specialis

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, l'attività di progettazione svolta da un dipendente pubblico, ancorché in regime di part-time, non può essere utilizzata, dallo stesso dipendente o dall'operatore economico nella cui organizzazione egli sia a qualunque titolo inserito, per integrare i requisiti tecnico-professionali richiesti dalla lex specialis, essendo tale attività priva di profili di autonomia e imputabile esclusivamente all'amministrazione di appartenenza, con conseguente irrilevanza del principio dell'intuitus personae.

Consiglio di Stato, sezione V, 20 giugno 2025, n. 5407

Edilizia e urbanistica: l'istanza di accertamento di conformità ex art. 36 d.P.R. 380/2001 va presentata entro novanta giorni dalla notifica dell'ordinanza di demolizione

In tema di edilizia e urbanistica, l'istanza di accertamento di conformità ex art. 36 del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 [«Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. (Testo A)»], può essere presentata solo durante la c.d. prima fase del procedimento repressivo dell'abuso avviato dal Comune, ovverosia entro il termine perentorio di novanta giorni dalla notifica dell'ordinanza di demolizione. ► V. anche CdS, ad. plen., sent. n. 16/2023, in questa Rivista.

Consiglio di Stato, sezione II, 19 giugno 2025, n. 5355

Elezioni amministrative: la mancata verbalizzazione della proclamazione del sindaco eletto non inficia la consultazione

In tema di elezioni amministrative, la mancata verbalizzazione della proclamazione del sindaco eletto non costituisce ex se causa di invalidità della consultazione.

Consiglio di Stato, sezione V, 18 giugno 2025, n. 5339

Sanzioni amministrative: non è incostituzionale l'art. 2, comma 1-bis, d.l. 463/1983, là dove punisce con una sanzione pecuniaria il datore di lavoro che omette di versare le ritenute previdenziali e assistenziali sulle retribuzioni dei dipendenti

Non è fondata la questione di legittimità costituzionale - sollevata dal Tribunale di Brescia in riferimento all'art. 3 Cost. - dell'art. 2, comma 1-bis, del d.l. 12 settembre 1983, n. 463 («Misure urgenti in materia previdenziale e sanitaria e per il contenimento della spesa pubblica, disposizioni per vari settori della pubblica amministrazione e proroga di taluni termini»), convertito, con modificazioni, nella l. 11 novembre 1983, n. 638, come modificato dall'art. 23, comma 1, del d.l. 4 maggio 2023, n. 48 («Misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro»), convertito, con modificazioni, nella l. 3 luglio 2023, n. 85, là dove prevede che il datore di lavoro, in caso di mancato versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali operate sulle retribuzioni dei dipendenti, se l'importo omesso non supera 10.000 euro annui, è punito con una «sanzione amministrativa pecuniaria da una volta e mezza a quattro volte l'importo» stesso.

Corte costituzionale, 8 luglio 2025, n. 103

Legge Pinto: non è incostituzionale l'art. 2, comma 2-bis, l. 89/2001, là dove fissa in sei anni il termine di ragionevole durata delle procedure concorsuali

Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dalla Corte d'appello di Venezia in riferimento agli artt. 3, 24 e 117 primo comma, Cost., quest'ultimo in relazione all'art. 6 CEDU - dell'art. 2, comma 2-bis, della l. 24 marzo 2001, n. 89 («Previsione di equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo e modifica dell'articolo 375 del codice di procedura civile»), là dove fissa in sei anni il termine di ragionevole durata delle procedure concorsuali.

Corte costituzionale, 8 luglio 2025, n. 102

Immigrazione: non è incostituzionale il fermo amministrativo della nave che non fornisce le informazioni richieste dalla competente autorità nazionale per la ricerca e il soccorso in mare dei migranti o non si uniforma alle sue indicazioni

Non sono fondate, anche «nei sensi indicati in motivazione», le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dal Tribunale di Brindisi in riferimento, nel complesso, agli artt. 3, 10, 25, secondo comma, 27, commi primo e terzo, e 117 Cost. - dell'art. 1, comma 2-sexies, primo periodo, del d.l. 21 ottobre 2020, n. 130 («Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale»), convertito, con modificazioni, nella l. 18 dicembre 2020, n. 173, come inserito dall'art. 1, comma 1, lett. b), del d.l. 2 gennaio 2023, n. 1 («Disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori»), convertito, con modificazioni, nella l. 24 febbraio 2023, n. 15, là dove sanziona, col fermo amministrativo per venti giorni della nave utilizzata per commettere la violazione, il comandante o l'armatore che non fornisce le informazioni richieste dalla competente autorità nazionale per la ricerca e il soccorso in mare o non si uniforma alle sue indicazioni.

Corte costituzionale, 8 luglio 2025, n. 101

Tributi: non è incostituzionale il prelievo fiscale a carico delle società di gestione aeroportuale per il servizio antincendio

Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dalla Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio in riferimento, nel complesso, agli artt. 3, 23 e 53 Cost. - dell'art. 1, comma 1328, della l. 27 dicembre 2006, n. 296 [«Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)»], e dell'art. 4, comma 3-bis, del d.l. 29 novembre 2008, n. 185 («Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale»), convertito, con modificazioni, nella l. 28 gennaio 2009, n. 2, che prevedono un prelievo fiscale esclusivamente a carico delle società di gestione aeroportuale per il finanziamento dei servizi di soccorso tecnico urgente dei Vigili del fuoco.

Corte costituzionale, 8 luglio 2025, n. 100

Lavoro: inammissibili, per difetto di rilevanza, le questioni di costituzionalità dell'art. 6 d.l. 131/2023 sollevate dal Tribunale di Roma in un giudizio concernente il passaggio degli addetti del lotto aviation di Alitalia ad Ita Airways

Sono inammissibili, per difetto di rilevanza, le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dal Tribunale di Roma in riferimento agli artt. 3, 24, primo comma, 102, 111, commi primo e secondo, e 117, primo comma, Cost., quest'ultimo in relazione all'art. 6 CEDU - dell'art. 6 del d.l. 29 settembre 2023, n. 131 («Misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio»), convertito, con modificazioni, nella l. 27 novembre 2023, n. 169.

Corte costituzionale, 8 luglio 2025, n. 99

Processo amministrativo: inammissibile il ricorso con cui si chiede l'ottemperanza di una sentenza che ha annullato un provvedimento per difetto di competenza dell'autorità emanante

In tema di processo amministrativo, è inammissibile il ricorso col quale si chieda l'ottemperanza di una sentenza che ha semplicemente annullato un provvedimento per incompetenza dell'autorità emanante, trattandosi di sentenza autoesecutiva. ► V. anche CdS, sez. V, sent. n. 1235/2025, e TAR Lazio, Latina, sent. n. 363/2022, entrambe in questa Rivista.

TAR Sardegna, sezione II, 23 giugno 2025, n. 578

Giurisdizione: sul ritiro del passaporto a seguito del disconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis del titolare decide il giudice ordinario

Appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario la controversia riguardante il ritiro del passaporto disposto dall'Amministrazione a seguito del disconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis precedentemente attribuita al titolare del documento, configurandosi nella specie una posizione giuridica di diritto soggettivo.

TAR Lazio, sezione V-quater, 20 giugno 2025, n. 12153

Processo amministrativo: se il giudice nutre fondati dubbi sulla persistenza dell'interesse ad agire del ricorrente e fissa un'apposita udienza per fugarli, è onere della parte dichiarare di voler proseguire nel giudizio

In tema di processo amministrativo, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2, 35, comma 1, e 84, comma 4, c.p.a., qualora il giudice, nutrendo fondati dubbi sulla persistenza dell'interesse ad agire del ricorrente, abbia fissato un'apposita udienza al solo fine di fugarli, è onere della parte dichiarare di voler proseguire nel giudizio, pena la declaratoria di improcedibilità dello stesso.

TAR Veneto, sezione III, 19 giugno 2025, n. 1007

Stato civile: il certificato di nascita del bambino concepito all'estero mediante PMA eterologa deve indicare, oltre al nome della madre biologica, anche quello della madre intenzionale

A seguito della sentenza della Corte costituzionale 22 maggio 2025, n. 68 [che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale - per violazione degli artt. 2, 3 e 30 Cost. - dell'art. 8 della l. 19 febbraio 2004, n. 40 («Norme in materia di procreazione medicalmente assistita»), «nella parte in cui non prevede che pure il nato in Italia da donna che ha fatto ricorso all'estero, in osservanza delle norme ivi vigenti, a tecniche di procreazione medicalmente assistita ha lo stato di figlio riconosciuto anche della donna che, del pari, ha espresso il preventivo consenso al ricorso alle tecniche medesime e alla correlata assunzione di responsabilità genitoriale»], nel caso di concepimento all'estero mediante l'impiego di tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) di tipo eterologo da parte di una coppia omoaffettiva femminile, è illegittimo il rifiuto dell'ufficiale di stato civile di inserire nell'atto di nascita del bambino, avvenuta in Italia, oltre al nome della madre biologica, anche quello della madre intenzionale, che con la prima ha condiviso il progetto genitoriale. ► V. anche Corte cost., sent. n. 68/2025, in questa Rivista.

Corte di cassazione, sezione I civile, 5 giugno 2025, n. 15075

Procedura penale: ai fini dell'ammissibilità del ricorso per cassazione agli effetti penali non rileva l'intervenuto annullamento ai soli effetti civili della decisione impugnata

In tema di procedura penale, ai fini dell'ammissibilità del ricorso per cassazione agli effetti penali non rileva l'intervenuto annullamento ai soli effetti civili della decisione impugnata, atteso che il capo penale e quello civile della pronuncia sono del tutto autonomi e, pertanto, suscettibili di guadagnare l'autorità di cosa giudicata in momenti processuali distinti, con ciò che ne consegue riguardo alla prescrizione del reato.

Corte di cassazione, sezione II penale, 4 aprile 2025, n. 16933 (dep. 6 maggio 2025)