Responsabilità della P.A.: sul risarcimento del danno da lesione dell'affidamento del privato nella legittimità di un provvedimento favorevole poi annullato decide il giudice ordinario, salva la giurisdizione esclusiva di quello amministrativo

Spetta al giudice ordinario conoscere dell'azione promossa dal privato per il risarcimento dei danni derivati dalla lesione dell'incolpevole affidamento riposto nella legittimità di un provvedimento favorevole, successivamente annullato, o nella correttezza del comportamento dell'Amministrazione, salvo che si verta in materia devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo (art. 133 c.p.a.). ● V. anche, in questa Rivista, con orientamenti divergenti: Cass. civ., sez. un., ordd. nn. 13191/2024, 1778/2022, 25481/2021 e 8236/2020, e sent. n. 615/2021; CdS, ad. plen., sentt. nn. 19, 20 e 21/2021; sez. IV, sent. n. 9467/2024; TAR Abruzzo, Pescara, sent. n. 216/2022; TAR Campania, sez. V, sent. n. 3528/2024; TAR Toscana, sez. III, sent. n. 1196/2025.

Corte di cassazione, sezioni unite civili, 25 settembre 2025, n. 26080

Lavoro: l'indennità di turno va corrisposta al lavoratore anche durante le ferie

La retribuzione feriale del lavoratore deve includere anche l'indennità di turno giornaliera.

Corte di cassazione, sezione lavoro, 17 settembre 2025, n. 25528

Pacchetti turistici: in caso di scorretta esecuzione del contratto, il viaggiatore può avere diritto al rimborso integrale del prezzo del pacchetto, anche se ha usufruito di una parte dei servizi

La Corte di giustizia UE ha dichiarato che: 1) l'art. 14, § 3, lett. b), della direttiva (UE) 2015/2302 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati, che modifica il regolamento (CE) n. 2006/2004 e la direttiva 2011/83/UE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 90/314/CEE del Consiglio, in combinato disposto con l'art. 4 di tale direttiva, dev'essere interpretato nel senso che esso osta a una disposizione del diritto nazionale che prevede che, qualora il difetto di conformità dei servizi di un pacchetto turistico sia imputabile a un terzo estraneo alla fornitura di tali servizi e sia imprevedibile o inevitabile, l'organizzatore di viaggi deve dimostrare che tale difetto di conformità è dovuto a colpa del terzo al fine di potersi esimere dalla sua responsabilità nei confronti del viaggiatore; 2) l'art. 14, § 1, della direttiva 2015/2302 dev'essere interpretato nel senso che, anche se un viaggiatore ha usufruito di una parte dei servizi forniti da un organizzatore di viaggi, l'adeguata riduzione di prezzo alla quale tale viaggiatore ha diritto in caso di difetto di conformità di tali servizi può corrispondere a un rimborso integrale del prezzo del pacchetto turistico di cui trattasi qualora tale difetto di conformità sia di gravità tale, tenuto conto del suo oggetto, da rendere il pacchetto turistico oggettivamente privo di interesse per detto viaggiatore; 3) l'art. 14, §§ 1 e 2, della direttiva 2015/2302 dev'essere interpretato nel senso che il diritto a un'adeguata riduzione di prezzo per il periodo durante il quale vi sia stato difetto di conformità e il diritto al risarcimento per qualunque danno subito in conseguenza di un difetto di conformità, previsti da tale disposizione, hanno lo scopo di ristabilire l'equilibrio contrattuale tra gli organizzatori di viaggi e i viaggiatori e non di sanzionare tali organizzatori; 4) l'art. 3, punto 12, della direttiva 2015/2302 dev'essere interpretato nel senso che le situazioni risultanti dall'adozione di atti di esercizio del potere pubblico, quali la demolizione di un'infrastruttura turistica in esecuzione di una decisione di un'autorità pubblica, non rientrano nella nozione di «circostanze inevitabili e straordinarie», ai sensi di tale disposizione, qualora tali atti siano stati adottati a seguito di un procedimento che ha consentito agli interessati, quali l'organizzatore di viaggi di cui trattasi o i suoi eventuali fornitori di servizi turistici, di averne conoscenza in tempo utile prima della loro esecuzione.

Corte di giustizia UE, decima sezione, 23 ottobre 2025

Filiazione: il divieto di accesso alla procreazione medicalmente assistita per le coppie omosessuali non preclude all'uomo che ha fornito i gameti ed è poi divenuto donna di essere riconosciuto padre del nato

Sono inammissibili, perché il giudice a quo «non si confronta adeguatamente con il complessivo quadro normativo in materia», le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dal Tribunale di Como in riferimento agli artt. 2, 3, 31, secondo comma, 32, primo comma, e 117, primo comma, Cost., quest'ultimo in relazione agli artt. 8 e 14 CEDU, agli artt. 2, § 1, 17, 23 e 26 PIDCP e agli artt. 2, 3 e 9 della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo - degli artt. 5 e 12, commi 2, 9 e 10, della l. 19 febbraio 2004, n. 40 («Norme in materia di procreazione medicalmente assistita»), là dove, vietando alle coppie omosessuali di accedere alle tecniche di PMA, non consentirebbero il riconoscimento del nato da parte del genitore biologico che abbia mutato sesso, così precludendo, ai sensi dell'art. 250 c.c., l'accoglimento dell'istanza di dichiarazione giudiziale di paternità, possibile solo quando il riconoscimento è ammesso.

Corte costituzionale, 23 ottobre 2025, n. 155

Diritto amministrativo: una volta ammesso, all'esito di specifica istruttoria, un operatore economico agli incentivi di legge, il GSE non può dichiararlo decaduto per carenza dei requisiti, ma deve provvedere in autotutela

Una volta ammesso, all'esito di specifica istruttoria, un operatore economico agli incentivi previsti dalla legge, il Gestore dei servizi energetici (GSE) non può disporre la decadenza dello stesso per ritenuto difetto dei requisiti necessari, dovendo in tal caso provvedere in autotutela a norma dell'art. 21-nonies della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»).

Consiglio di Stato, sezione II, 13 ottobre 2025, n. 7994

Responsabilità della P.A.: niente risarcimento del danno da provvedimento illegittimo se l'Amministrazione è incorsa in un errore scusabile sia per la complessità del quadro fattuale e giuridico sia per la condotta fuorviante del privato

L'Amministrazione che abbia adottato un provvedimento illegittimo non è tenuta al risarcimento del danno, allorché provi di essere incorsa in un errore scusabile in ragione, fra l'altro, di contrasti giurisprudenziali sull'interpretazione della disposizione applicabile, della sopravvenuta declaratoria d'incostituzionalità della stessa, della formulazione incerta di norme nuove, della rilevante complessità del fatto, nonché dell'influenza determinante di comportamenti di altri soggetti, come quello del privato che abbia fornito informazioni non veritiere e fuorvianti. ● V. anche CdS, sez. V, sent. n. 1087/2024, in questa Rivista.

Consiglio di Stato, sezione VI, 10 ottobre 2025, n. 7924

Appalti pubblici: i costi della manodopera stimati dalla stazione appaltante sono ribassabili

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, l'operatore economico ha facoltà di operare un ribasso sui costi della manodopera stimati dalla stazione appaltante; nel qual caso, ai sensi del combinato disposto degli artt. 41, comma 14, 108, comma 9, e 110, comma 1, del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), la sua offerta sarà sottoposta alla verifica dell'anomalia e, in tale sede, esso avrà l'onere di dimostrare che i minori oneri derivano da una più efficiente organizzazione aziendale realizzata nel rispetto dei minimi salariali. ● V. anche, in questa Rivista: TAR Calabria, sez. II, sent. n. 761/2025; TAR Lazio, sez. II, sent. n. 14968/2025; TAR Liguria, sez. I, sent. n. 673/2024.

Consiglio di Stato, sezione V, 7 ottobre 2025, n. 7813

Contratti pubblici: l'art. 1, comma 1047, l. 205/2017, che ha prorogato le concessioni del bingo e previsto un aumento del relativo canone mensile, contrasta col diritto UE e perciò va disapplicato

L'art. 1, comma 1047, della l. 27 dicembre 2017, n. 205 («Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020»), là dove, modificando l'art. 1, comma 636, della l. 27 dicembre 2013, n. 147 [«Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014)»], ha prorogato l'efficacia temporale delle concessioni di gioco per la raccolta del bingo e ha previsto un aumento del relativo canone mensile, contrasta con l'art. 43 della direttiva 2014/23/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, e pertanto dev'essere disapplicato. ● V. anche CGUE, quinta sezione, sent. 20 marzo 2025, cause riunite da C-728/22 a C-730/22, in questa Rivista.

Consiglio di Stato, sezione VII, 6 ottobre 2025, n. 7807

Processo amministrativo: il termine per appellare le sentenze declinatorie della giurisdizione è dimidiato

In tema di processo amministrativo, ai sensi del combinato disposto degli artt. 87, comma 3, e 105, comma 2, c.p.a., il termine per proporre appello avverso le sentenze declinatorie della giurisdizione è dimidiato rispetto a quello previsto per il rito ordinario. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. III, sent. n. 9746/2023; sez. V, sentt. nn. 8328/2022 e 228/2016; sez. VII, sent. n. 6063/2022; CGARS, sent. n. 789/2024.

CGA Regione Siciliana, 2 ottobre 2025, n. 745

Circolazione stradale: non sono incostituzionali la perdurante previsione come reato della guida senza patente in caso di recidiva infrabiennale e il relativo trattamento sanzionatorio

Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma 2, e, in via consequenziale, dell'art. 5 del d.lgs. 15 gennaio 2016, n. 8 («Disposizioni in materia di depenalizzazione, a norma dell'articolo 2, comma 2, della legge 28 aprile 2014, n. 67»), sollevate dal Tribunale di Firenze in riferimento all'art. 76 Cost., e dell'art. 116, comma 15, del d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 («Nuovo codice della strada»), sollevate dal medesimo Tribunale in riferimento agli artt. 3, 25, secondo comma, e 27, terzo comma, Cost., in tema di depenalizzazione, con particolare riguardo al reato di guida senza patente.

Corte costituzionale, 21 ottobre 2025, n. 154

Processo amministrativo: la comunicazione di avvio del procedimento (art. 7 l. 241/1990) non è impugnabile

La comunicazione di avvio del procedimento prevista dall'art. 7 della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»), non è impugnabile, trattandosi di atto endoprocedimentale privo di immediata lesività. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. IV, sent. n. 3387/2021; TAR Abruzzo, sent. n. 309/2022; TAR Lombardia, sez. I, sent. n. 2374/2024.

TAR Abruzzo, 9 ottobre 2025, n. 443

Concorsi pubblici: sulle assunzioni delle aziende speciali decide il giudice ordinario

Appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario le controversie riguardanti le selezioni per l'assunzione di personale indette da enti pubblici economici, quali le aziende speciali.

TAR Sicilia, Catania, sezione II, 8 ottobre 2025, n. 2874

Processo amministrativo: inammissibile il ricorso elettorale non sorretto da un principio di prova delle lamentate irregolarità

Nel giudizio elettorale: 1) è onere del ricorrente non solo formulare motivi specifici, indicando le circostanze concrete, il numero delle schede e delle sezioni di riferimento, nonché la natura dei vizi denunziati, ma anche allegare in che modo tali presunte irregolarità, alterando la manifestazione del voto, comportino l'illegittimità del risultato proclamato e l'ottenimento di quello auspicato; 2) le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà rese da rappresentanti di lista o da cittadini presenti alle operazioni di spoglio delle schede di voto possono assumere valore di principio di prova soltanto qualora siano circostanziate, ovverosia consentano di ricostruire ciò che è effettivamente avvenuto nel corso di dette operazioni. ● V. anche, in questa Rivista, ex plurimis: CdS, sez. II, sent. n. 6182/2024 , e sez. III, sent. n. 1249/2020; CGARS, sentt. nn. 731/2024 e 380/2020; TAR Lazio, sez. II-bis, sent. n. 1470/2022; TAR Sicilia, Catania, sez. III, sent. n. 3319/2023.

TAR Emilia-Romagna, sezione II, 7 ottobre 2025, n. 1077

Project financing: spetta solo alla Giunta comunale vagliare l'insussistenza dell'interesse pubblico alla proposta

In tema di finanza di progetto (project financing), ai sensi dell'art. 48, comma 2, del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 («Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali»), spetta solo alla Giunta comunale vagliare l'insussistenza dell'interesse pubblico alla proposta e, quindi, rigettare quest'ultima. ● Afferma, invece, la competenza del Consiglio comunale, CdS, sez. V, sent. n. 5063/2025, in questa Rivista.

TAR Lombardia, sezione I, 6 ottobre 2025, n. 3132

Procedura penale: nel caso di sequestro finalizzato alla confisca sia diretta sia per equivalente, la sufficienza della prima dev'essere apprezzata tenendo conto del valore dei beni al momento in cui essa è divenuta definitiva

Nel caso di adozione del sequestro finalizzato alla confisca in via diretta e contestualmente alla confisca per equivalente, la valutazione della sopravvenuta non necessità di tale seconda confisca in relazione alla sufficienza dell'importo dei beni oggetto della prima a "coprire" integralmente il profitto del reato va effettuata con riferimento al valore di detti beni non al momento di adozione del sequestro, ma al momento della definitività della confisca, essendo quest'ultimo il momento che determina l'effetto ablatorio. ● V. anche Cass. pen., sez. un., sent. 26 settembre 2024 (dep. 2025), n. 13783, in questa Rivista.

Corte di cassazione, sezione III penale, 15 aprile 2025, n. 30107 (dep. 2 settembre 2025)

Diritto penale: la pubblicazione di un video offensivo su un social network (come TikTok) integra il delitto di diffamazione aggravata

Integra il delitto di diffamazione aggravato da mezzo di pubblicità diverso dalla stampa (art. 595, comma 3, c.p.), e non la fattispecie depenalizzata di ingiuria aggravata dalla presenza di più persone, la dichiarazione offensiva resa nel corso di un video pubblicato sui social media al quale il destinatario non sia presente fisicamente, ma abbia assistito in diretta da remoto, atteso che la possibilità di inserire commenti non assicura un rapporto diretto con l'offensore né un contraddittorio immediato e in forme adeguate, rispettose di una sostanziale "parità delle armi".

Corte di cassazione, sezione V penale, 5 giugno 2025, n. 29458 (dep. 12 agosto 2025)

Professioni: è incostituzionale l'art. 26, comma 3, l. 56/1989, là dove prevede la radiazione automatica dello psicologo condannato con sentenza passata in giudicato a pena detentiva non inferiore a due anni per reato non colposo

È incostituzionale - per violazione dell'art. 3 Cost. - l'art. 26, comma 3, della l. 18 febbraio 1989, n. 56 («Ordinamento della professione di psicologo»), là dove stabilisce la radiazione dall'albo professionale degli psicologi dell'iscritto che sia stato condannato, con sentenza passata in giudicato, a pena detentiva non inferiore a due anni per reato non colposo.

Corte costituzionale, 17 ottobre 2025, n. 153

Trasporto aereo: l'impatto di un fulmine su un aeromobile può costituire una "circostanza eccezionale" che esonera il vettore dall'obbligo di compensare i passeggeri per il ritardo prolungato del volo

L'art. 5, § 3, del regolamento (CE) n. 261/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 febbraio 2004, che istituisce regole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato e che abroga il regolamento (CEE) n. 295/91, dev'essere interpretato nel senso che la nozione di «circostanze eccezionali», di cui a tale disposizione, ricomprende l'impatto di un fulmine su un aeromobile con il quale avrebbe dovuto essere effettuato un volo, da cui siano conseguite ispezioni obbligatorie di sicurezza dell'aeromobile che hanno condotto alla sua reimmissione in servizio tardiva.

Corte di giustizia UE, terza sezione, 16 ottobre 2025

Trasporto aereo: gli animali da compagnia dei passeggeri sono "bagagli"

L'art. 17, § 2, della Convenzione per l'unificazione di alcune norme relative al trasporto aereo internazionale, conclusa a Montreal il 28 maggio 1999, firmata dalla Comunità europea il 9 dicembre 1999 e approvata per conto di quest'ultima con la decisione 2001/539/CE del Consiglio, del 5 aprile 2001, in combinato disposto con l'art. 22, § 2, della medesima, dev'essere interpretato nel senso che gli animali da compagnia non sono esclusi dalla nozione di «bagagli» ai sensi di tali disposizioni.

Corte di giustizia UE, settima sezione, 16 ottobre 2025

Bilancio e contabilità pubblica: non sono fondate le questioni di costituzionalità sollevate dalla Campania sulle disposizioni della legge di bilancio 2025 concernenti il contributo delle Regioni alla finanza pubblica (ma il sistema va rivisto)

Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dalla Regione Campania in riferimento, nel complesso, agli artt. 3, 81, 97, 117, 119 e 120 Cost. - dell'art. 1, commi 784, 786, 789, 790, 792, 793, 796 e 797, lett. a) e d), della l. 30 dicembre 2024, n. 207 («Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027»), in tema di contributo alla finanza pubblica dovuto dalle Regioni.

Corte costituzionale, 16 ottobre 2025, n. 152