Concorsi pubblici: la borsa di studio non costituisce «un contratto di lavoro flessibile» ai fini dell'accesso alle procedure concorsuali riservate al personale non dirigenziale ex art. 20, comma 2, d.lgs. 75/2017

In tema di concorsi pubblici, la borsa di studio non costituisce «un contratto di lavoro flessibile» quale requisito previsto dall'art. 20, comma 2, lett. a), del d.lgs. 25 maggio 2017, n. 75 [«Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi degli articoli 16, commi 1, lettera a), e 2, lettere b), c), d) ed e) e 17, comma 1, lettere a), c), e), f), g), h), l) m), n), o), q), r), s) e z), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche»], per l'accesso alle procedure concorsuali riservate al personale non dirigenziale, avendo essa una finalità prettamente formativa.

CGA Regione Siciliana, 10 maggio 2024, n. 325

Diritto penale: è incostituzionale l'art. 628, commi 1 e 2, c.p. (rapina propria e impropria), là dove non prevede che la pena comminata sia diminuita fino a un terzo quando il fatto è di lieve entità

È incostituzionale - per violazione degli artt. 3 e 27, commi primo e terzo, Cost. - l'art. 628, commi 1 e 2, c.p. (rapina propria e impropria), là dove non prevede che la pena da esso comminata è diminuita in misura non eccedente un terzo quando per la natura, la specie, i mezzi, le modalità o circostanze dell'azione, ovvero per la particolare tenuità del danno o del pericolo, il fatto risulti di lieve entità.

Corte costituzionale, 13 maggio 2024, n. 86

Ordinamento penitenziario: è incostituzionale l'art. 2-quinquies, comma 1, d.l. 28/2020, là dove consente un solo colloquio a settimana con i figli minori anche se il detenuto per reati ostativi è ammesso ai benefici penitenziari

È incostituzionale - per violazione dell'art. 3 Cost. - l'art. 2-quinquies, comma 1, del d.l. 30 aprile 2020, n. 28 («Misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori misure urgenti in materia di ordinamento penitenziario, nonché disposizioni integrative e di coordinamento in materia di giustizia civile, amministrativa e contabile e misure urgenti per l'introduzione del sistema di allerta Covid-19»), convertito, con modificazioni, nella l. 25 giugno 2020, n. 70, là dove non prevede, al terzo periodo, dopo le parole «Quando si tratta di detenuti o internati per uno dei delitti previsti dal primo periodo del comma 1 dell'articolo 4-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354,», le parole «per i quali si applichi il divieto dei benefici ivi previsto,».

Corte costituzionale, 13 maggio 2024, n. 85

Giustizia amministrativa: la decisione sul ricorso straordinario al Presidente della Repubblica adottata dopo che esso era stato ritualmente trasposto in sede giurisdizionale è nulla ex art. 21-septies l. 241/1990

In tema di ricorsi amministrativi: a) il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è un rimedio giustiziale alternativo a quello giurisdizionale, di cui condivide soltanto alcuni profili strutturali e funzionali; b) la decisione su tale ricorso adottata dopo che esso era stato ritualmente trasposto in sede giurisdizionale è viziata da difetto assoluto di attribuzione e, pertanto, nulla ai sensi dell'art. 21-septies della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»).

Consiglio di Stato, adunanza plenaria, 7 maggio 2024, n. 11

Processo amministrativo: il compenso del verificatore o del consulente tecnico d'ufficio è liquidato dal presidente del collegio, ed eventuali contestazioni vanno proposte dinanzi al giudice ordinario mediante opposizione ex art. 170 d.P.R. 115/2002

In tema di processo amministrativo: a) il compenso del verificatore o del consulente tecnico d'ufficio, una volta depositata la relazione, dev'essere liquidato dal presidente del collegio con decreto, ai sensi dell'art. 66, comma 4, o 67, comma 5, c.p.a., essendo rimessa alla sentenza che definisce il giudizio solo la regolazione del relativo onere a carico delle parti; b) ogni contestazione su tale liquidazione, anche se questa è erroneamente contenuta nella sentenza, va proposta dinanzi al giudice ordinario mediante opposizione ex art. 170 del d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 [«Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia. (Testo A)»].

Consiglio di Stato, adunanza plenaria, 6 maggio 2024, n. 10

Diritto penale: non è viziata da eccesso di delega la disciplina della detenzione domiciliare sostitutiva introdotta dalla "riforma Cartabia" [art. 71, comma 1, lett. c), d.lgs. 150/2022]

Non è fondata la questione di legittimità costituzionale - sollevata dalla Corte d'appello di Bologna in riferimento all'art. 76 Cost. - dell'art. 71, comma 1, lett. c), del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 («Attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l'efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari»), in tema di detenzione domiciliare sostitutiva.

Corte costituzionale, 10 maggio 2024, n. 84

Procedura penale: non è incostituzionale l'art. 444 c.p.p., là dove, nel caso di "patteggiamento" per reati contravvenzionali, prevede la diminuzione della pena fino a un terzo, anziché fino alla metà

Non è fondata la questione di legittimità costituzionale - sollevata dal Tribunale di Marsala in riferimento all'art. 3 Cost. - dell'art. 444 c.p.p., là dove, nel caso di applicazione della pena su richiesta delle parti per reati contravvenzionali, prevede la diminuzione della pena fino a un terzo, anziché fino alla metà.

Corte costituzionale, 10 maggio 2024, n. 83

Ambiente e paesaggio: incostituzionale la legge della Regione Puglia che escludeva dalle procedure di valutazione ambientale e paesaggistica, fino al 31 dicembre 2023, le aree a parcheggio a uso pubblico e temporaneo

È incostituzionale - per violazione dell'art. 117, secondo comma, lett. s), Cost. - la normativa della Regione Puglia (l. 19/2023) che esclude(va) dalle procedure di valutazione ambientale e paesaggistica, fino al 31 dicembre 2023, le aree a parcheggio a uso pubblico e temporaneo.

Corte costituzionale, 10 maggio 2024, n. 82

Circolazione stradale: se l'autovelox non è omologato, l'accertamento dell'eccesso di velocità è illegittimo

In tema di circolazione stradale, è illegittimo il verbale di accertamento della violazione del limite massimo di velocità, ove l'infrazione sia stata rilevata per mezzo di un apparecchio autovelox non omologato - benché approvato - secondo la normativa vigente. ► V. anche, in questa Rivista, fra le altre: Corte cost., sent. n. 113/2015; Cass. civ., sez. II, ordd. nn. 26511/2023, 23330/2020 e 8060 e 1661/2019.

Corte di cassazione, sezione II civile, 18 aprile 2024, n. 10505

Procedura civile: nel procedimento ex art. 380-bis c.p.c., il presidente della sezione o il consigliere delegato che ha formulato la proposta di decisione accelerata può far parte, anche come relatore, del collegio che definisce il giudizio

In tema di procedura civile, nel procedimento di cui all'art. 380-bis c.p.c. per la decisione accelerata dei ricorsi inammissibili, improcedibili o manifestamente infondati, come disciplinato dal d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 («Attuazione della legge 26 novembre 2021, n. 206, recante delega al Governo per l'efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata»), il presidente della sezione, o il consigliere delegato, che abbia formulato la proposta di decisione può far parte, ed eventualmente essere nominato relatore, del collegio che definisce il giudizio a norma dell'art. 380-bis.1 c.p.c., non versando in situazione di incompatibilità agli effetti degli artt. 51, comma 1, n. 4), e 52 c.p.c., atteso che tale proposta non rivela una funzione decisoria e non è suscettibile di assumere valore di pronuncia definitiva, né la decisione in camera di consiglio conseguente alla richiesta del ricorrente si configura quale fase distinta che si sussegue nel medesimo giudizio di cassazione con carattere di autonomia e con contenuti e finalità di riesame e controllo sulla proposta stessa.

Corte di cassazione, sezioni unite civili, 10 aprile 2024, n. 9611

Tributi: è incostituzionale l'art. 39-bis d.l. 159/2007, là dove esclude la natura tributaria delle obbligazioni derivanti dalle disposizioni in materia di addizionale comunale sui diritti d'imbarco dei passeggeri sugli aeromobili

È incostituzionale - per violazione dell'art. 3 Cost. - l'art. 39-bis del d.l. 1° ottobre 2007, n. 159 («Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale»), convertito, con modificazioni, nella l. 29 novembre 2007, n. 222, là dove esclude, con norma di "interpretazione autentica", la natura tributaria delle obbligazioni derivanti dalle disposizioni in materia di addizionale comunale sui diritti d'imbarco di cui all'art. 2, comma 11, della l. 24 dicembre 2003, n. 350.

Corte costituzionale, 9 maggio 2024, n. 80

Giurisdizione: sul rifiuto dell'Agenzia delle entrate di aggiornare la classificazione catastale di un immobile decide il giudice tributario

Ai sensi degli artt. 2, comma 2, e 19, comma 1, lett. f), del d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546 («Disposizioni sul processo tributario in attuazione della delega al Governo contenuta nell'art. 30 della legge 30 dicembre 1991, n. 413»), appartengono alla giurisdizione del giudice tributario le controversie in materia di operazioni catastali individuali (fattispecie riguardante il rigetto, da parte dell'Agenzia delle entrate, di un'istanza di aggiornamento della classificazione catastale di un immobile).

TAR Campania, Salerno, sezione I, 26 aprile 2024, n. 906

Appalti pubblici: è illegittima la clausola della lex specialis che impone agli operatori economici la fornitura di un bene commercializzato da uno specifico produttore, senza possibilità di offrire articoli equivalenti

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, è illegittima - per violazione del punto 6 della parte II-A dell'allegato II.5 al d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici») - la clausola della lex specialis che impone agli operatori economici la fornitura di un bene (nella fattispecie, una massa filtrante) commercializzato da uno specifico produttore, senza prevedere la possibilità di offrire articoli equivalenti.

TAR Toscana, sezione IV, 24 aprile 2024, n. 495

Appalti pubblici: è legittima l'esclusione dalla gara dell'impresa che non giustifica con elementi concreti e puntuali la quantificazione in misura pari a zero degli oneri aziendali per la sicurezza

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, è legittima l'esclusione dalla gara dell'operatore economico che, in sede di verifica della congruità dell'offerta, non abbia fornito elementi concreti e puntuali a supporto della quantificazione in misura pari a zero degli oneri aziendali per la sicurezza. ► V. anche TAR Piemonte, sez. II, sent. n. 77/2023, in questa Rivista.

TAR Lazio, sezione III, 23 aprile 2024, n. 8116

Diritto UE: le associazioni professionali di magistrati non hanno il diritto di impugnare decisioni relative alla nomina dei procuratori

Gli artt. 2 e 19, § 1, TUE, in combinato disposto con gli artt. 12 e 47 CDFUE, devono essere interpretati nel senso che essi non ostano a una normativa nazionale (come quella rumena) che, subordinando all'esistenza di un legittimo interesse privato la ricevibilità di un ricorso di annullamento avverso la nomina di procuratori competenti ad esercitare l'azione penale nei confronti dei magistrati, esclude, in pratica, che un tale ricorso possa essere proposto da associazioni professionali di magistrati al fine di tutelare il principio dell'indipendenza dei giudici.

Corte di giustizia UE, prima sezione, 8 maggio 2024

Accesso ai documenti amministrativi: il diritto di accesso vale anche per gli atti interni (come il computo metrico estimativo di un appalto di servizi)

Ai sensi dell'art. 22, comma 1, lett. d), della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»), rientrano nell'ambito oggettivo del diritto di accesso anche gli atti interni o non relativi a uno specifico procedimento (fattispecie riguardante un'istanza ostensiva del computo metrico estimativo di un appalto di servizi). ► V. anche CdS, sez. V, sent. n. 3856/2016, in questa Rivista.

CGA Regione Siciliana, 24 aprile 2024, n. 315

Farmaci: è incostituzionale l'art. 36, commi 1 e 2, l. 449/1997, concernente la determinazione del "prezzo medio europeo" dei medicinali

È incostituzionale - per violazione degli artt. 3, 111 e 117, primo comma, Cost., quest'ultimo in relazione all'art. 6 CEDU - l'art. 36, commi 1 e 2, della l. 27 dicembre 1997, n. 449 («Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica»), concernente la determinazione del "prezzo medio europeo" dei farmaci.

Corte costituzionale, 6 maggio 2024, n. 77

Processo amministrativo: appello inammissibile se la procura ad litem è successiva alla proposizione dell'impugnativa

In tema di processo amministrativo, ai sensi dell'art. 44, comma 1, lett. a), in combinato disposto con l'art. 40, comma 1, lett. g), c.p.a., è nullo, e quindi inammissibile, il ricorso in appello per il quale sia stata conferita procura al difensore successivamente alla proposizione del ricorso stesso, difettando tale procura del necessario requisito della specialità. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. VI, sent. n. 2922/2019; TAR Lombardia, sez. II, sent. n. 339/2020; TAR Molise, sent. n. 38/2022.

Consiglio di Stato, sezione III, 19 aprile 2024, n. 3550

Edilizia e urbanistica: grava sul privato l'onere di provare la data di realizzazione e l'originaria consistenza dell'immobile che l'Amministrazione ritiene abusivo

In tema di edilizia e urbanistica, grava sul privato l'onere di provare la data di realizzazione e l'originaria consistenza dell'immobile ritenuto abusivo, poiché solo l'interessato può fornire gli atti, i documenti o gli elementi probatori, anche di natura presuntiva, che siano in grado di radicare la ragionevole certezza della sanabilità dell'opera in ragione dell'eventuale preesistenza di essa rispetto all'introduzione di un determinato regime normativo dello ius aedificandi; una volta che il privato abbia dedotto concreti elementi di fatto circa l'epoca dell'abuso, spetterà all'Amministrazione fornire prova contraria. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. VI, sentt. nn. 10102 e 8510/2023; CGARS, sentt. nn. 291/2021 e 1003/2020; TAR Basilicata, sent. n. 201/2020; TAR Lazio, sez. II stralcio, sent. n. 4927/2023.

Consiglio di Stato, sezione VI, 17 aprile 2024, n. 3486

Appalti pubblici: la revisione dei prezzi si applica anche nell'ipotesi di proroga tecnica del contratto disposta con ordinanza sindacale in virtù di una clausola dello stesso

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, l'istituto della revisione dei prezzi trova applicazione anche nell'ipotesi di proroga tecnica del contratto disposta con ordinanza sindacale in virtù di una clausola contenuta nello stesso.

Consiglio di Stato, sezione IV, 15 aprile 2024, n. 3403