Procedura penale: in caso di "patteggiamento" per delitti contro la P.A. subordinato all'esenzione dalle pene accessorie, il giudice, se ritiene di non poterla concedere, deve rigettare l'intero accordo
In tema di "patteggiamento", nel caso in cui si proceda per uno dei delitti contro la pubblica amministrazione indicati all'art. 317-bis c.p. e la pena detentiva concordata non ecceda i due anni di reclusione, il giudice, ove la richiesta sia stata subordinata, ex art. 444, comma 3-bis, c.p.p., all'esenzione dalle pene accessorie, non può considerare tale condizione tamquam non esset e recepire l'accordo nella parte residua, irrogando ex officio dette pene, ma deve rigettarlo nella sua interezza. ► V. anche Cass. pen., sez. VI, sent. n. 14238/2023, in questa Rivista.
Corte di cassazione, sezione VI penale, 7 novembre 2024, n. 12309 (dep. 28 marzo 2025)
Procedura penale: nel caso di persona richiesta in consegna in attuazione di un MAE esecutivo e detenuta in carcere, il termine per proporre la rescissione del giudicato decorre dal momento della consegna del condannato
In tema di procedura penale, nel caso di persona richiesta in consegna in attuazione di un mandato di arresto europeo (MAE) esecutivo e detenuta in carcere, il termine per proporre la rescissione del giudicato decorre dal momento della consegna del condannato.
Corte di cassazione, sezioni unite penali, 24 ottobre 2024, n. 11447 (dep. 20 marzo 2025)
Concessioni di pubblici servizi: sul provvedimento del Comune che proroga la convenzione di tesoreria decide il giudice amministrativo
Ai sensi dell'art. 133, comma 1, lett. c), c.p.a., appartiene alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo la controversia riguardante il provvedimento col quale un ente comunale abbia disposto la proroga della durata della convenzione di tesoreria, nelle more dell'espletamento della procedura di gara per la scelta del nuovo affidatario del servizio.
Corte di cassazione, sezioni unite civili, 22 maggio 2025, n. 13762
Fisco: il contribuente è tenuto a vigilare sull'operato del proprio commercialista
In tema di sanzioni amministrative tributarie, l'applicazione dell'esimente di cui all'art. 6, comma 3, del d.lgs. 18 dicembre 1997, n. 472 («Disposizioni generali in materia di sanzioni amministrative per le violazioni di norme tributarie, a norma dell'articolo 3, comma 133, della legge 23 dicembre 1996, n. 662»), ai sensi del quale «[i]l contribuente, il sostituto e il responsabile d'imposta non sono punibili quando dimostrano che il pagamento del tributo non è stato eseguito per fatto denunciato all'autorità giudiziaria e addebitabile esclusivamente a terzi», è esclusa qualora il contribuente, pur avendo denunciato all'autorità giudiziaria il fatto imputabile al terzo, non dia anche prova di aver assolto a monte al proprio obbligo di vigilanza sul puntuale e corretto adempimento del mandato da parte dell'intermediario.
Corte di cassazione, sezione tributaria, 20 maggio 2025, n. 13358
Lavoro: il diritto UE non osta a una normativa nazionale che consente al datore di lavoro di obbligare alla vaccinazione il lavoratore esposto a un rischio biologico
L'art. 6, §§ 1 e 2, nonché l'art. 9, § 1, della direttiva 89/391/CEE del Consiglio, del 12 giugno 1989, concernente l'attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro, e l'art. 14, § 3, della direttiva 2000/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 settembre 2000, relativa alla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti biologici durante il lavoro (settima direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE), come modificata dalla direttiva (UE) 2020/739 della Commissione, del 3 giugno 2020, in combinato disposto con l'allegato VII, punti 1 e 2, della direttiva 2000/54, come modificata, devono essere interpretati nel senso che essi non ostano a una normativa nazionale in forza della quale un datore di lavoro può obbligare i lavoratori con i quali ha concluso un contratto di lavoro a farsi vaccinare se sono esposti a un rischio biologico.
Corte di giustizia UE, decima sezione, 12 giugno 2025
Procedimento amministrativo: la P.A. non può ignorare né respingere con formule di stile le osservazioni presentate dal privato a seguito della comunicazione di avvio del procedimento e del preavviso di rigetto (artt. 7 e 10-bis l. 241/1990)
In tema di procedimento amministrativo, l'Amministrazione è tenuta a valutare le osservazioni presentate dal privato a seguito della ricezione delle comunicazioni di cui agli artt. 7 e 10-bis della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»), dandone adeguato conto, pur senza confutarle in maniera analitica ove disattese, nella motivazione del provvedimento finale. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. IV, sent. n. 6770/2022; sez. VI, sentt. nn. 9159/2023 e 9954/2022.
CGA Regione Siciliana, 27 maggio 2025, n. 388
Processo amministrativo: il giudice può formare il proprio convincimento anche utilizzando elementi di prova di un processo penale
Il giudice amministrativo può formare il proprio convincimento anche utilizzando elementi di prova acquisiti nell'ambito di un processo penale (nel caso di specie, per reati ambientali).
Consiglio di Stato, sezione IV, 3 giugno 2025, n. 4820
Enti locali: la risalenza nel tempo della situazione di pericolo non inficia l'ordinanza contingibile e urgente
I presupposti che consentono il legittimo esercizio del potere di ordinanza ex art. 54 del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 («Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali»), sono la contingibilità, ossia l'inesistenza di rimedi tipici e nominati per fronteggiare efficacemente la situazione di pericolo ovvero l'inadeguatezza di quelli esistenti, l'urgenza, consistente nella indifferibilità dell'intervento, e la natura pubblica dell'interesse da salvaguardare; mentre il fatto che detta situazione sia risalente nel tempo non inficia di per sé il provvedimento, essendo sufficiente che essa perduri al momento dell'emanazione dello stesso (fattispecie riguardante lo sgombero di un edificio condominiale inagibile). ► V. anche CdS, sez. II, sent. n. 5150/2019, e sez. V, sent. n. 4335/2025, entrambe in questa Rivista.
Consiglio di Stato, sezione V, 30 maggio 2025, n. 4726
Processo amministrativo: ai fini della decorrenza del termine per ricorrere, la «piena conoscenza» ex art. 41, comma 2, c.p.a. non va intesa come conoscenza integrale dell'atto che si assume lesivo
In tema di processo amministrativo, ai fini della decorrenza del termine per proporre ricorso, la «piena conoscenza» di cui all'art. 41, comma 2, c.p.a. consiste nella mera percezione dell'esistenza dell'atto e dei suoi aspetti lesivi, e quindi dell'attualità e della concretezza dell'interesse ad agire contro di esso, sicché non va intesa come conoscenza integrale dell'atto stesso, attesa la deducibilità di motivi aggiunti (art. 43 c.p.a.). ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. VI, sentt. nn. 3731/2020 e 6335/2018; TAR Campania, Salerno, sez. II, sent. n. 168/2023.
Consiglio di Stato, sezione IV, 29 maggio 2025, n. 4698
Edilizia e urbanistica: legittimo l'ordine di demolizione di un'opera abusiva adottato senza la previa comunicazione di avvio del procedimento
In tema di edilizia e urbanistica, l'ordine di demolizione di un'opera abusiva non dev'essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento amministrativo [art. 7 l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»)], costituendo atto sanzionatorio vincolato (di natura reale) e non richiedente una specifica valutazione delle sottostanti ragioni di interesse pubblico, né una comparazione di questo con gli interessi privati coinvolti e sacrificati, pur se adottato a notevole distanza di tempo dalla commissione dell'illecito. ► V. anche, in questa Rivista, inter alia: CdS, ad. plen., sent. n. 9/2017; sez. II, sentt. nn. 6181/2021, 980/2021, 6434/2020, 7535/2019 e 4304/2019; sez. IV, sent. n. 2086/2019; sez. V, sent. n. 3051/2015; sez. VI, sentt. nn. 5870/2023, 2772/2022 e 2086/2019; sez. VII, sentt. nn. 2429/2023 e 1958/2023; TAR Campania, Salerno, sez. II, sent. n. 1722/2024; TAR Friuli-Venezia Giulia, sent. n. 55/2020; TAR Toscana, sez. III, sent. n. 1728/2021.
Consiglio di Stato, sezione VI, 28 maggio 2025, n. 4640
Appalti pubblici: il mancato pagamento del contributo ANAC preclude l'esame dell'offerta e, se perdura dopo il soccorso istruttorio, la rende inammissibile
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, l'art. 1, comma 67, della l. 23 dicembre 2005, n. 266 [«Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2006)»], richiamato dall'art. 213 del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 («Codice dei contratti pubblici»), e dall'art. 222 del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), dev'essere interpretato nel senso che, fin quando non risulti il pagamento del contributo spettante all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), vi è il divieto legale di esaminare l'offerta dell'operatore economico e, se neppure risulti il pagamento a seguito del soccorso istruttorio, la stazione appaltante deve dichiarare tale offerta inammissibile.
Consiglio di Stato, adunanza plenaria, 9 giugno 2025, n. 6
Concorrenza: la concessione di aree pubbliche per impianti pubblicitari deve passare attraverso procedure competitive
La concessione, da parte del Comune, di aree pubbliche per l'installazione di impianti pubblicitari richiede l'espletamento di procedure competitive aperte agli operatori economici interessati.
TAR Puglia, Lecce, sezione II, 28 maggio 2025, n. 1012
Pubblica sicurezza: è illegittima la circolare del Ministero dell'interno del 18 novembre 2024 che obbliga i gestori di strutture ricettive a identificare de visu le persone ospitate
È illegittima - per contrasto con l'art. 109 del r.d. 18 giugno 1931, n. 773 («Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza»), per violazione del principio di proporzionalità e per eccesso di potere da carenza di istruttoria - la circolare del Ministero dell'interno, Dipartimento della pubblica sicurezza, 18 novembre 2024, prot. n. 38138, che impone ai gestori di strutture ricettive l'obbligo di identificare de visu le persone ivi ospitate, vietando così il check-in da remoto.
TAR Lazio, sezione I-ter, 27 maggio 2025, n. 10210
Immigrazione: l'intervenuta scadenza del permesso di soggiorno per lavoro stagionale non ne impedisce la conversione in permesso di soggiorno per lavoro subordinato
In tema di immigrazione, l'intervenuta scadenza del permesso di soggiorno per lavoro stagionale non è di per sé ostativa alla possibilità di ottenerne la conversione in permesso di soggiorno per lavoro subordinato ex art. 24, comma 10, del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 («Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero»). ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. III, sent. n. 5604/2023; TAR Calabria, Reggio Calabria, sentt. nn. 420/2024 e 818/2023; TAR Emilia-Romagna, sez. I, sent. n. 69/2025; TAR Lazio, Latina, sent. n. 176/2020.
TAR Lazio, Latina, sezione I, 26 maggio 2025, n. 473
Responsabilità amministrativa: l'esercizio sia dell'azione penale sia di quella erariale per i medesimi fatti non viola il principio del ne bis in idem
In tema di responsabilità amministrativa: 1) la costituzione dell'Amministrazione quale parte civile nel giudizio penale, ai fini del risarcimento del danno da essa patito, interrompe il decorso del termine quinquennale di prescrizione dell'azione erariale fino alla conclusione di quel giudizio (anche nell'ipotesi di intervenuta prescrizione del reato); 2) l'azione civile esercitata dall'Amministrazione in sede penale ha ad oggetto l'accertamento del danno da reato, con funzione essenzialmente riparatoria e integralmente compensativa, essendo finalizzata al conseguimento del pieno ristoro a protezione dell'interesse particolare dell'Amministrazione stessa, mentre l'azione erariale esercitata dal Procuratore contabile innanzi alla Corte dei conti ha ad oggetto l'accertamento dell'inosservanza dei doveri inerenti al rapporto di servizio, con funzione di tutela dell'interesse generale al buon andamento della Pubblica Amministrazione e al corretto impiego delle risorse pubbliche; sicché l'avvio di entrambe le azioni per i medesimi fatti non integra una violazione del principio del ne bis in idem, fermo restando il divieto di duplicazioni risarcitorie (fattispecie riguardante l'illecita appropriazione, da parte di un consigliere regionale, di contributi pubblici erogati al gruppo di appartenenza). ► V. anche, in questa Rivista, ex plurimis: Corte dei conti, sez. I centr. app., sent. n. 22/2021; sez. II centr. app., sent. n. 561/2018; s.g. Lazio, sent. n. 443/2021.
Corte dei conti, sezione II centrale d'appello, 21 maggio 2025, n. 116
Processo amministrativo: nel giudizio elettorale i motivi aggiunti possono solo precisare le censure già formulate col ricorso introduttivo
Nel giudizio elettorale sono ammissibili solo i motivi aggiunti che costituiscano puntualizzazione o svolgimento delle censure già formulate col ricorso introduttivo, e non anche quelli mediante i quali si deducano vizi ulteriori del procedimento emersi a seguito delle verifiche istruttorie disposte dal giudice in relazione a tali censure. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. II, sentt. nn. 1144/2023 e 984/2022; CGARS, sent. n. 668/2023.
Consiglio di Stato, sezione V, 27 maggio 2025, n. 4585
Edilizia: il silenzio-assenso si forma anche quando l'attività oggetto del provvedimento richiesto non è conforme alle norme
Ove ne sussistano i requisiti formali, il meccanismo del silenzio-assenso in materia edilizia opera anche qualora l'attività oggetto del provvedimento richiesto non sia conforme alle norme; e lo stesso vale nel caso di denuncia di inizio attività (DIA) o di segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). ► V. anche, in questa Rivista, con orientamenti diversi: CdS, sez. IV, sent. n. 8943/2022; sez. VI, sentt. nn. 5746 e 5146/2022; sez. VII, sent. n. 5301/2023; CGARS, sent. n. 58/2025; TAR Friuli-Venezia Giulia, sent. n. 319/2023; TAR Lazio, sez. II stralcio, sent. n. 13318/2023; TAR Lombardia, sez. II, sent. n. 2606/2023.
Consiglio di Stato, sezione VI, 26 maggio 2025, n. 4561
Espropriazione per pubblica utilità: il provvedimento di acquisizione sanante compete al Consiglio comunale
Ai sensi dell'art. 42, comma 2, lett. l), del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 («Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali»), l'adozione del provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42-bis del d.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità»), appartiene alla competenza del Consiglio comunale (nel caso di specie, detto provvedimento era stato assunto dal responsabile dell'ufficio tecnico comunale). ► V. anche TAR Basilicata, sent. n. 492/2021, e TAR Campania, Salerno, sez. II, sent. n. 1205/2019, entrambe in questa Rivista.
Consiglio di Stato, sezione IV, 23 maggio 2025, n. 4504
Appalti pubblici: se il certificato di taratura richiesto dalla lex specialis non può essere prodotto entro la scadenza ivi stabilita perché allegato alla merce da consegnare, l'operatore economico può sostituirlo con un mezzo di prova equivalente
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, ai sensi dell'art. 105, comma 1, e dell'allegato II.8, paragrafo I, comma 3, del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), le stazioni appaltanti devono accettare mezzi di prova equivalenti a quelli indicati nei primi due commi di detto paragrafo, «ivi compresa una documentazione tecnica del fabbricante, se l'operatore economico interessato non aveva accesso ai certificati o alle relazioni di prova, o non poteva ottenerli entro i termini richiesti, purché il mancato accesso non sia imputabile all'operatore economico interessato e purché questi dimostri che i lavori, le forniture o i servizi prestati soddisfano i requisiti o i criteri stabiliti nelle specifiche tecniche, i criteri di aggiudicazione o le condizioni relative all'esecuzione dell'appalto» (fattispecie riguardante un certificato di taratura).
Consiglio di Stato, sezione V, 22 maggio 2025, n. 4414
Trasporto aereo internazionale: in caso di ritardo nel trasporto dei bagagli, si può presentare reclamo anche prima della loro consegna
L'art. 31, § 2, seconda frase, della convenzione per l'unificazione di alcune norme relative al trasporto aereo internazionale, conclusa a Montreal il 28 maggio 1999, firmata dalla Comunità europea il 9 dicembre 1999 e approvata a nome di quest'ultima con la decisione 2001/539/CE del Consiglio, del 5 aprile 2001, dev'essere interpretato nel senso che un reclamo dovuto a un ritardo nel trasporto di bagagli può essere effettuato prima della data in cui i bagagli di cui trattasi sono stati messi a disposizione del loro destinatario.
Corte di giustizia UE, ottava sezione, 5 giugno 2025