Concorrenza: è incostituzionale la legge della Regione Calabria che vieta alle imprese funebri l'esercizio del servizio di NCC di ambulanza per trasporto non urgente e programmabile

È incostituzionale - per violazione dell'art. 117, secondo comma, lett. e), Cost. - la legge della Regione Calabria (n. 48/2019) che vieta alle imprese funebri l'esercizio del servizio di noleggio con conducente (NCC) di ambulanza per trasporto non urgente e programmabile (la medesima legge è stata altresì dichiarata, in via consequenziale, costituzionalmente illegittima nella parte in cui vieta l'esercizio di attività funebre ai soggetti che gestiscono il solo servizio di NCC di ambulanza per trasporto non urgente e programmabile).

Corte costituzionale, 29 aprile 2025, n. 62

Processo amministrativo: la volontaria assenza delle parti alla camera di consiglio cautelare non preclude la definizione del giudizio con sentenza in forma semplificata

In tema di processo amministrativo, la volontaria assenza delle parti alla camera di consiglio fissata per la trattazione della domanda cautelare non preclude la definizione del giudizio con sentenza in forma semplificata ex art. 60 c.p.a.

Consiglio di Stato, sezione VII, 14 aprile 2025, n. 3206

Pubblico impiego: i posti di nuova istituzione non possono essere coperti scorrendo la graduatoria di un precedente concorso

In tema di pubblico impiego, ai sensi dell'art. 91, comma 4, del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 («Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali»), il quale sancisce un principio valido per tutte le Amministrazioni, lo scorrimento della graduatoria di un concorso non è consentito allorché debba farsi luogo alla copertura di «posti istituiti o trasformati successivamente all'indizione del concorso medesimo», onde evitare modifiche delle piante organiche strumentali ad assunzioni di favore.

Consiglio di Stato, sezione V, 11 aprile 2025, n. 3140

Processo amministrativo: va annullata con rinvio ex art. 105, comma 1, c.p.a. la sentenza del giudice che ha erroneamente dichiarato l'inammissibilità del ricorso per difetto di interesse

In tema di processo amministrativo, dev'essere annullata con rinvio, ai sensi dell'art. 105, comma 1, c.p.a., la sentenza del giudice che abbia erroneamente dichiarato l'inammissibilità del ricorso per difetto di interesse. ► V. anche CdS, ad. plen., sent. n. 16/2024, e sez. VI, sent. n. 449/2025, entrambe in questa Rivista.

Consiglio di Stato, sezione IV, 9 aprile 2025, n. 3009

Diritti della personalità: è illegittimo il decreto ministeriale che impone le diciture «padre» e «madre», in luogo di «genitori», sulla carta d'identità elettronica del minore

È illegittimo - e, pertanto, dev'essere disapplicato - il decreto del Ministro dell'interno 31 gennaio 2019 («Modifica del decreto 23 dicembre 2015, recante modalità tecniche di emissione della carta d'identità elettronica»), là dove prevede che la parola «genitori» sia sostituita con le parole «padre» e «madre».

Corte di cassazione, sezione I civile, 8 aprile 2025, n. 9216

Giurisdizione: la violazione, da parte del Consiglio di Stato o della Corte dei conti, del diritto dell'Unione europea non integra un motivo inerente alla giurisdizione denunziabile con ricorso per cassazione ex art. 111, ultimo comma, Cost.

È inammissibile il ricorso per cassazione ex art. 111, ultimo comma, Cost. col quale si deduca la violazione, da parte del Consiglio di Stato o della Corte dei conti, del diritto dell'Unione europea, non configurandosi nella specie un'ipotesi di eccesso di potere giurisdizionale.

Corte di cassazione, sezioni unite civili, 3 aprile 2025, n. 8818

Regioni: non è incostituzionale la normativa della Sicilia sulla tariffa del servizio idrico integrato

Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dal TAR Sicilia in riferimento all'art. 117, secondo comma, lett. e) e s), Cost. - della normativa della Regione siciliana (l. 19/2015) in materia di tariffa del servizio idrico integrato.

Corte costituzionale, 24 aprile 2025, n. 59

Spese di giustizia: è incostituzionale l'art. 143, comma 1, d.P.R. 115/2002, là dove non prevede che siano anticipati dall'erario gli onorari e le spese spettanti al difensore d'ufficio del genitore insolvente nei processi di cui alla l. 184/1983

È incostituzionale - per violazione dell'art. 3 Cost. - l'art. 143, comma 1, del d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 [«Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia. (Testo A)»], là dove non prevede che siano anticipati dall'erario gli onorari e le spese spettanti al difensore d'ufficio del genitore insolvente nei processi di cui alla l. 4 maggio 1983, n. 184 («Diritto del minore ad una famiglia»).

Corte costituzionale, 24 aprile 2025, n. 58

Appalti pubblici: se ci sono dubbi sui contenuti dell'offerta, la stazione appaltante deve attivare il soccorso istruttorio

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, ai sensi dell'art. 101, comma 3, del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), qualora sussistano dubbi sui contenuti dell'offerta tecnica o economica (inclusi gli allegati), la stazione appaltante è tenuta ad attivare il soccorso istruttorio, richiedendo al concorrente i chiarimenti necessari. ► V. anche CdS, sez. V, sent. n. 7353/2022, e TAR Lazio, sez. II, sent. n. 397/2025, entrambe in questa Rivista.

TAR Emilia-Romagna, sezione I, 8 aprile 2025, n. 333

Appalti pubblici: l'art. 58 d.lgs. 36/2023 (suddivisione in lotti) non si applica agli appalti nei settori speciali

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, l'art. 58 («Suddivisione in lotti») del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), non si applica agli appalti nei settori speciali [art. 141, comma 3, lett. e), d.lgs. cit.].

TAR Campania, Salerno, sezione I, 7 aprile 2025, n. 637

Esame da avvocato: per la valutazione degli scritti non basta più il voto numerico

In tema di esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione forense, l’attribuzione agli elaborati scritti dei candidati di un mero punteggio numerico non costituisce motivazione sufficiente, non esplicitando in maniera adeguata le ragioni del giudizio espresso dalla commissione esaminatrice. ► V. anche Corte cost., sent. n. 175/2011, e CdS, ad. plen., sent. n. 7/2017, entrambe in questa Rivista.

TAR Lombardia, sezione III, 4 aprile 2025, n. 1170

Pubblico impiego contrattualizzato: sull'assegnazione della sede di lavoro del dipendente decide il giudice ordinario

In tema di pubblico impiego contrattualizzato, appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario le controversie riguardanti l'assegnazione della sede di lavoro del dipendente, trattandosi di atto di micro-organizzazione che incide direttamente e unicamente sulla concreta gestione del rapporto lavorativo.

TAR Piemonte, sezione III, 3 aprile 2025, n. 587

Regioni: è incostituzionale la legge della Puglia che consente l'assunzione senza concorso del personale del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica, precedentemente gestito da un ente privato

È incostituzionale - per violazione dell'art. 97, quarto comma, Cost. - la legge della Regione Puglia (n. 21/2024) che, nell'istituire il Centro regionale di riabilitazione pubblica ospedaliera di Ceglie Messapica, prevede il "transito" senza concorso nell'organico della ASL di Brindisi del personale in servizio presso quella struttura, precedentemente gestita da un ente di diritto privato.

Corte costituzionale, 22 aprile 2025, n. 57

Diritto penale: è incostituzionale l'art. 69, comma 4, c.p., là dove stabilisce il divieto di prevalenza dell'attenuante di cui all'art. 625-bis c.p. sull'aggravante della recidiva reiterata

È incostituzionale - per violazione degli artt. 3 e 27, terzo comma, Cost. - l'art. 69, comma 4, c.p., là dove stabilisce il divieto di prevalenza della circostanza attenuante di cui all'art. 625-bis c.p. (ravvedimento post delictum del reo) sulla circostanza aggravante della recidiva reiterata (art. 99, comma 4, c.p.).

Corte costituzionale, 22 aprile 2025, n. 56

Diritto penale: è incostituzionale l'art. 34, comma 2, c.p., là dove prevede che la condanna per maltrattamenti in famiglia avvenuti in presenza o a danno di minori comporta automaticamente la sospensione dall'esercizio della responsabilità genitoriale

È incostituzionale - per violazione degli artt. 2, 3 e 30 Cost. - l'art. 34, comma 2, c.p., là dove prevede che la condanna per il delitto ex art. 572, comma 2, c.p. commesso, in presenza o a danno di minori, con abuso della responsabilità genitoriale comporta la sospensione dall'esercizio della responsabilità stessa, anziché la possibilità per il giudice di disporla.

Corte costituzionale, 22 aprile 2025, n. 55

Diritto di accesso: i sottoscrittori di una petizione pubblica non rinunciano per ciò solo alla riservatezza dei propri dati personali

Coloro che sottoscrivono una petizione pubblica non rinunciano per ciò solo alla riservatezza dei propri dati personali (tanto più ove questi rivelino opinioni politiche) e, pertanto, assumono la qualità di soggetti controinteressati rispetto a eventuali istanze di accesso - documentale o civico - a quei dati [art. 3 d.P.R. 12 aprile 2006, n. 184 («Regolamento recante disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi»); art. 5, comma 5, d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 («Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni»)] (fattispecie riguardante una petizione pubblica contro la realizzazione di un'acciaieria).

Consiglio di Stato, sezione V, 4 aprile 2025, n. 2922

Scuola: ai fini dell'aggiornamento delle graduatorie per le supplenze dei docenti, il servizio militare di leva è interamente valutabile anche se non prestato in costanza di nomina

In tema di scuola, ai fini dell'aggiornamento delle graduatorie per le supplenze del personale docente, il periodo di servizio militare di leva costituisce titolo interamente valutabile anche nel caso in cui tale servizio non sia stato prestato in costanza di nomina.

Consiglio di Stato, sezione VII, 3 aprile 2025, n. 2854

Appalti pubblici: gli affidamenti di servizi legali sono appalti pubblici, con conseguente obbligo di comunicazione del CIG e di versamento del contributo ANAC

Gli affidamenti di servizi legali - sia nella forma della locatio operis sia in quella della locatio operarum - costituiscono appalti pubblici, pur non soggetti alle disposizioni del codice relative ai settori ordinari ex art. 56, comma 1, lett. h), d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), fermo tuttavia il necessario rispetto dei principi di cui agli artt. 1 (risultato), 2 (fiducia) e 3 (accesso al mercato) del medesimo codice (art. 13, comma 5, d.lgs. cit.), con conseguente obbligo di comunicazione del codice identificativo di gara (CIG) e di versamento del contributo a favore dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) per l'attività di vigilanza da essa svolta (art. 222, comma 3, d.lgs. cit.).

Consiglio di Stato, sezione V, 2 aprile 2025, n. 2776

Adozione di maggiorenni: non è incostituzionale l'art. 299, comma 1, c.c., là dove non consente di sostituire il cognome dell'adottante a quello dell'adottato

Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dal Tribunale di Reggio Emilia in riferimento agli artt. 2 e 3, primo comma, Cost. - dell'art. 299, comma 1, c.c., là dove non consente la sostituzione del cognome dell'adottato maggiore d'età con quello dell'adottante. ► V. anche Corte cost., sent. n. 135/2023, in questa Rivista.

Corte costituzionale, 18 aprile 2025, n. 53

Ordinamento penitenziario: è incostituzionale l'art. 47-quinquies, comma 7, l. 354/1975, là dove non consente la detenzione domiciliare del padre quando la madre è deceduta o impossibilitata a occuparsi dei figli, se questi possono essere affidati ad altri

È incostituzionale - per violazione degli artt. 3, 30 e 31, secondo comma, Cost. - l'art. 47-quinquies, comma 7, della l. 26 luglio 1975, n. 354 («Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà»), là dove prevede che la detenzione domiciliare speciale può essere concessa al padre detenuto, quando la madre è deceduta o impossibilitata a occuparsi dei figli, soltanto se «non vi è modo di affidare la prole ad altri che al padre». ► V. anche Corte cost., sent. n. 219/2023, in questa Rivista.

Corte costituzionale, 18 aprile 2025, n. 52