Processo amministrativo: la verificazione disposta dal giudice può disvelare in via sintomatica l'inattendibilità del giudizio espresso da una commissione medica in sede di concorso pubblico
In tema di processo amministrativo, la verificazione disposta dal giudice ex artt. 19 e 66 c.p.a. può disvelare in via sintomatica l'inattendibilità (ad es., per le metodiche o strumentazioni utilizzate, oppure per l'errata interpretazione dei risultati degli accertamenti svolti) del giudizio espresso da una commissione medica in sede di concorso pubblico (fattispecie riguardante una procedura di stabilizzazione del personale volontario del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco).
TAR Lazio, sezione I-quater, 19 novembre 2025, n. 20601
Edilizia e urbanistica: il potere-dovere di intervento sussidiario del Prefetto ex art. 41 d.P.R. 380/2001 sussiste anche nel caso di mancata esecuzione dell'ordinanza di demolizione dell'immobile abusivo adottata dal Comune
In tema di edilizia e urbanistica, il potere-dovere di intervento sussidiario del Prefetto ex art. 41 del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 [«Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. (Testo A)»], sussiste anche nell'ipotesi in cui il Comune abbia adottato l'ordinanza di demolizione dell'immobile abusivo, ma questa non sia stata eseguita.
TAR Lombardia, Brescia, sezione II, 18 novembre 2025, n. 1043
Edilizia e urbanistica: l'obbligazione di pagamento del contributo di costruzione ha natura propter rem
In tema di edilizia e urbanistica: 1) il contributo di costruzione, commisurato all'incidenza degli oneri di urbanizzazione e al costo di costruzione, rientra tra le prestazioni patrimoniali imposte di cui all'art. 23 Cost., quale corrispettivo di diritto pubblico avente natura non tributaria, e consiste in una somma di denaro dovuta dal privato, a titolo di controprestazione non sinallagmatica, per l'insieme dei benefici economici ritraibili dal permesso di costruire; 2) gli atti con i quali la Pubblica Amministrazione determina e liquida il contributo di costruzione previsto dall'art. 16 del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 [«Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. (Testo A)»], non hanno natura autoritativa, non essendo espressione di una potestà pubblicistica, ma costituiscono l'esercizio di una facoltà connessa alla pretesa creditoria riconosciuta dalla legge al Comune per il rilascio del permesso di costruire, con la conseguenza che tutti i diritti derivanti da tale rapporto giuridico sono sottoposti all'ordinario termine di prescrizione decennale; 3) l'obbligazione relativa al pagamento degli oneri e alla realizzazione delle opere di urbanizzazione ha natura reale (o propter rem), sicché dev'essere adempiuta non solo da colui che l'ha assunta, ma anche da coloro i quali utilizzano l'edificazione avvalendosi della concessione rilasciata al loro dante causa, senza che il Comune sia tenuto alla previa escussione della garanzia fideiussoria prevista in suo favore. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, ad. plen., sent. n. 12/2018; sez. IV, sentt. nn. 69/2025, 4310/2022 e 3405/2020; sez. V, sent. n. 6255/2024; TAR Campania, Salerno, sez. II, sent. n. 601/2021.
TAR Abruzzo, Pescara, 17 novembre 2025, n. 454
Tributi: inammissibili le questioni di costituzionalità sollevate dal TAR Lazio sulla determinazione dell'onere fiscale minimo (OFM) per la vendita delle sigarette (ma l'attuale meccanismo, che penalizza i produttori di fascia bassa, va rivisto)
Sono inammissibili («perché, pur a fronte di evidenti criticità, la reductio ad legitimitatem cui ambisce il rimettente non può che spettare, in prima battuta, al legislatore, data la pluralità di soluzioni idonee allo scopo, che implicano diversificate scelte di sistema») le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dal TAR Lazio in riferimento agli artt. 11 e 117, primo comma, Cost., in relazione all'art. 7, §§ 2, 3 e 4, della direttiva 2011/64/UE del Consiglio, del 21 giugno 2011, relativa alla struttura e alle aliquote dell'accisa applicata al tabacco lavorato, all'art. 101 TFUE e all'art. 4 TUE - dell'art. 39-octies, commi 6, 7 e 8, del d.lgs. 26 ottobre 1995, n. 504 («Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative»), come successivamente modificato, concernenti la determinazione dell'onere fiscale minimo (OFM) per la vendita delle sigarette.
Corte costituzionale, 9 dicembre 2025, n. 183
Processo amministrativo: la revocazione per contrasto di giudicati postula che fra le due decisioni sussista identità soggettiva e oggettiva
In tema di processo amministrativo, ai fini dell'integrazione del motivo revocatorio di cui all'art. 395, comma 1, n. 5), c.p.c., devono concorrere cumulativamente i seguenti presupposti: 1) il contrasto della sentenza revocanda con un'altra precedente che abbia fra le parti autorità di cosa giudicata sostanziale; 2) la mancata pronuncia, da parte del giudice della sentenza revocanda, sulla relativa eccezione, che non deve essere stata introdotta nel dibattito processuale; 3) l'incidenza del giudicato sul medesimo rapporto giuridico. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, ad. plen., sent. n. 1/2017; sez. II, sent. n. 1881/2024; sez. III, sent. n. 3412/2020; sez. VI, sent. n. 8652/2023.
Consiglio di Stato, sezione II, 14 novembre 2025, n. 8950
Edilizia e urbanistica: la "fiscalizzazione" dell'abuso edilizio non è una sanatoria
In tema di edilizia e urbanistica: 1) l'applicazione della sanzione pecuniaria sostitutiva della demolizione (c.d. fiscalizzazione dell'abuso) non produce alcun effetto sanante sul piano della conformità urbanistico-edilizia dell'immobile realizzato in assenza di titolo, difettando una disposizione legislativa in tal senso; 2) il rilascio del certificato di abitabilità non fa venir meno la natura abusiva dell'immobile realizzato in assenza del, o in difformità dal, permesso di costruire. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, ad. plen., sent. n. 17/2020; sez. IV, sentt. nn. 7740 e 3610/2024; sez. V, sent. n. 4191/2025.
Consiglio di Stato, sezione VII, 13 novembre 2025, n. 8904
Enti locali: le delibere del Consiglio comunale il cui vizio di convocazione ha leso il munus dei componenti non sono convalidabili, ma vanno adottate ex novo
Qualora il vizio di convocazione della seduta del Consiglio comunale abbia determinato per i suoi componenti, oltreché l'incolpevole assenza, anche l'impossibilità di contribuire col proprio apporto, informato e tempestivo, al contenuto dispositivo delle deliberazioni, il vizio derivato di queste è di tipo sostanziale e, pertanto, non sanabile con effetto retroattivo mediante convalida, occorrendo invece la approvazione (o riapprovazione) di nuove deliberazioni in sostituzione delle precedenti, con effetti esecutivi ex nunc.
Consiglio di Stato, sezione V, 12 novembre 2025, n. 8881
Procedura penale: non è incostituzionale la mancata previsione della ricusabilità del giudice che ha disposto la restituzione degli atti, per incompletezza delle indagini, all'autorità proponente la misura di prevenzione patrimoniale
Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dalla Corte di cassazione in riferimento agli artt. 24, 111 e 117, primo comma, Cost., quest'ultimo in relazione all'art. 6 CEDU - dell'art. 37, comma 1, lett. a), c.p.p., in relazione all'art. 36, comma 1, lett. g), c.p.p., là dove non prevede che le parti possano ricusare il giudice che, chiamato a decidere sull'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, abbia disposto nel medesimo procedimento, ai sensi dell'art. 20, comma 2, del d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159 («Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136»), la restituzione degli atti all'autorità proponente.
Corte costituzionale, 5 dicembre 2025, n. 182
Procedura penale: il rinvio pregiudiziale alla Corte di cassazione per la decisione sulla competenza per territorio (art. 24-bis c.p.p.) non può essere disposto nella fase delle indagini preliminari
In tema di procedura penale, il rinvio pregiudiziale alla Corte di cassazione per la decisione sulla competenza per territorio, ex art. 24-bis c.p.p., non può essere disposto nella fase delle indagini preliminari, attesone il carattere intrinsecamente dinamico.
Corte di cassazione, sezione II penale, 24 settembre 2025, n. 35593 (dep. 30 ottobre 2025)
Procedure concorsuali: l'incapiente dichiarato fallito che non ha beneficiato dell'esdebitazione ex art. 142 l. fall. non può in seguito accedere a quella ex art. 283 c.c.i.i. per la medesima esposizione debitoria
Il debitore incapiente già dichiarato fallito e che non abbia fruito, per qualsiasi ragione, del beneficio dell'esdebitazione di cui all'art. 142 del r.d. 16 marzo 1942, n. 267 («Disciplina del fallimento, del concordato preventivo e della liquidazione coatta amministrativa»), non può successivamente invocare il diverso beneficio dell'esdebitazione dell'incapiente ex art. 283 del d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14 («Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155»), qualora l'esposizione debitoria si riferisca a quella già afferente alla procedura originata dalla dichiarazione di fallimento.
Corte di cassazione, sezione I civile, 14 novembre 2025, n. 30108
Diritto tributario: è valida la notificazione della cartella di pagamento effettuata a mezzo PEC in formato "pdf" anziché "p7m"
In tema di diritto tributario: 1) la notifica della cartella di pagamento a mezzo PEC in formato "pdf" è valida, non essendo necessario adottare il formato "p7m", atteso che il protocollo di trasmissione mediante PEC è di per sé idoneo ad assicurare la riferibilità della cartella all'organo da cui promana, salve specifiche e concrete contestazioni, che è onere del ricevente eventualmente allegare in contrario; 2) la natura sostanziale, anziché processuale, della cartella di pagamento non osta all'applicazione di istituti appartenenti al diritto processuale, soprattutto quando vi sia un espresso richiamo di questi nella disciplina tributaria, sicché il rinvio operato dall'art. 26, comma 5, del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 («Disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito»), all'art. 60 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 («Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi»), in materia di notificazione dell'avviso di accertamento, che a sua volta rinvia alle norme sulle notificazioni nel processo civile, comporta, in caso di irritualità della notificazione della cartella di pagamento, in ragione dell'avvenuta trasmissione di un file con estensione "pdf" invece che "p7m", l'applicazione dell'istituto della sanatoria del vizio dell'atto per raggiungimento dello scopo ai sensi dell'art. 156 c.p.c.
Corte di cassazione, sezione tributaria, 3 novembre 2025, n. 29048
Diritto d'autore: nell'esame dell'originalità degli oggetti delle arti applicate non valgono requisiti più rigorosi rispetto a quelli previsti per altri tipi di opere
La Corte di giustizia UE ha dichiarato che: 1) la direttiva 2001/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 maggio 2001, sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione, dev'essere interpretata nel senso che non sussiste un rapporto di regola ed eccezione tra la protezione ai sensi del diritto dei disegni e modelli e la protezione ai sensi del diritto d'autore, per cui, nell'esame dell'originalità degli oggetti delle arti applicate, debbano applicarsi requisiti più rigorosi rispetto a quelli previsti per altri tipi di opere; 2) gli artt. 2, lett. a), 3, § 1, e 4, § 1, della direttiva 2001/29 devono essere interpretati nel senso che: a) costituisce un'opera, ai sensi di tali disposizioni, un oggetto che riflette la personalità del suo autore, manifestando le scelte libere e creative di quest'ultimo. Non sono libere e creative non soltanto le scelte dettate da diversi vincoli, segnatamente tecnici, che hanno limitato detto autore durante la creazione dell'oggetto stesso, ma anche quelle che, benché libere, non recano l'impronta della personalità dell'autore attribuendo all'oggetto di cui trattasi un aspetto unico. Circostanze quali le intenzioni dell'autore durante il processo creativo, le sue fonti di ispirazione e l'utilizzo di forme già disponibili, la possibilità di una creazione simile indipendente o il riconoscimento dello stesso oggetto da parte degli ambienti specializzati possono, eventualmente, essere prese in considerazione, ma non sono, in ogni caso, né necessarie né determinanti per stabilire l'originalità dell'oggetto di cui si rivendica la protezione; b) per accertare una violazione del diritto d'autore, occorre stabilire se elementi creativi dell'opera protetta siano stati ripresi in modo riconoscibile nell'oggetto asseritamente contraffatto. La stessa impressione visiva generale creata dai due oggetti in conflitto e il grado di originalità dell'opera considerata non sono rilevanti. La possibilità di una creazione simile non può giustificare il diniego della protezione.
Corte di giustizia UE, prima sezione, 4 dicembre 2025
Appalti pubblici: il fascicolo virtuale dell'operatore economico (FVOE) non è un elemento costitutivo della legittima partecipazione alla gara
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, il fascicolo virtuale dell'operatore economico (FVOE) rappresenta un sistema di supporto alla stazione appaltante per la verifica dei requisiti, e non già un elemento costitutivo della legittima partecipazione alla gara, né il suo utilizzo può essere imposto a pena di esclusione, difettando un'espressa disposizione legislativa in tal senso.
TAR Toscana, sezione III, 14 novembre 2025, n. 1856
Edilizia e urbanistica: il provvedimento che "non accoglie" la SCIA in sanatoria dev'essere preceduto dal preavviso di rigetto
In tema di edilizia e urbanistica, è illegittimo il provvedimento dell'Amministrazione comunale che dichiara di "non accogliere" una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) in sanatoria, ove non preceduto dalla comunicazione ex art. 10-bis (c.d. preavviso di rigetto) della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»). ● V. anche TAR Campania, Salerno, sez. II, sent. n. 1467/2025, in questa Rivista.
TAR Campania, Salerno, sezione II, 13 novembre 2025, n. 1862
Giurisdizione: su ineleggibilità, decadenza e incompatibilità dei consiglieri regionali decide il giudice ordinario
Appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario le controversie riguardanti l'ineleggibilità, la decadenza o l'incompatibilità dei consiglieri regionali, involgendo esse posizioni giuridiche di diritto soggettivo. ● V. anche, in questa Rivista: Cass. civ., sez. un., ord. n. 13403/2017; TAR Molise, sent. n. 180/2020; TAR Puglia, sez. III, sent. n. 215/2025.
TAR Marche, sezione II, 12 novembre 2025, n. 920
Trattamento dei dati personali: il gestore di un mercato online è responsabile del trattamento dei dati personali contenuti negli annunci pubblicati dagli inserzionisti
La Corte di giustizia UE ha dichiarato che: 1) l'art. 5, § 2, e gli artt. da 24 a 26 del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati), devono essere interpretati nel senso che il gestore di un mercato online, in quanto titolare, ai sensi dell'art. 4, punto 7, di tale regolamento, del trattamento dei dati personali contenuti in annunci pubblicati nel suo mercato online, è tenuto, prima di pubblicare gli annunci, e mediante misure tecniche e organizzative adeguate, a individuare gli annunci che contengono dati sensibili, a norma dell'art. 9, § 1, di detto regolamento, a verificare se l'utente inserzionista che si appresta a collocare un annuncio di questo tipo sia la persona i cui dati sensibili figurano in tale annuncio e, in caso contrario, a rifiutare la pubblicazione di quest'ultimo, a meno che tale utente inserzionista possa dimostrare che la persona interessata ha prestato il proprio consenso esplicito affinché i dati in questione siano pubblicati in tale mercato online, ai sensi di detto art. 9, § 2, lett. a), o che sia soddisfatta una delle altre eccezioni previste da tale art. 9, § 2, lett. da b) a j); 2) l'art. 32 del regolamento 2016/679 dev'essere interpretato nel senso che il gestore di un mercato online, in quanto titolare, ai sensi dell'art. 4, punto 7, di tale regolamento, del trattamento dei dati personali contenuti in annunci pubblicati nel suo mercato online, è tenuto a mettere in atto misure di sicurezza tecniche e organizzative adeguate al fine di impedire che annunci ivi pubblicati e contenenti dati sensibili, a norma dell'art. 9, § 1, di detto regolamento, siano riprodotti e illecitamente pubblicati su altri siti Internet; 3) l'art. 1, § 5, lett. b), della direttiva 2000/31/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2000, relativa a taluni aspetti giuridici dei servizi della società dell'informazione, in particolare il commercio elettronico, nel mercato interno («Direttiva sul commercio elettronico»), e l'art. 2, § 4, del regolamento 2016/679, devono essere interpretati nel senso che il gestore di un mercato online, in quanto titolare, ai sensi dell'art. 4, punto 7, del regolamento 2016/679, del trattamento dei dati personali contenuti in annunci pubblicati nel suo mercato online, non può invocare - a fronte di una violazione degli obblighi derivanti dall'art. 5, § 2, e dagli artt. da 24 a 26 e 32 di tale regolamento - gli artt. da 12 a 15 di detta direttiva relativi alla responsabilità dei prestatori intermediari.
Corte di giustizia UE, grande sezione, 2 dicembre 2025
Tributi: non è incostituzionale l'art. 37 d.l. 21/2022, là dove non prevede la deducibilità dall'IRES del contributo solidaristico straordinario contro il "caro bollette"
Non sono fondate, anche «nei sensi di cui in motivazione», le questioni di legittimità costituzionale - sollevate, in riferimenti a varî parametri, dalla Corte di giustizia tributaria di primo grado di Cagliari e dalla Corte di giustizia tributaria di primo grado di Roma - dell'art. 37 del d.l. 21 marzo 2022, n. 21 («Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina»), convertito, con modificazioni, nella l. 20 maggio 2022, n. 51, come modificato dall'art. 55 del d.l. 17 maggio 2022, n. 50 («Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina»), convertito, con modificazioni, nella l. 15 luglio 2022, n. 91, e successivamente modificato dall'art. 1, comma 120, lett. a), b) e c), della l. 29 dicembre 2022, n. 197 («Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025»), là dove non prevede la deducibilità dall'IRES del contributo solidaristico straordinario contro il "caro bollette".
Corte costituzionale, 2 dicembre 2025, n. 180
Patrocinio a spese dello Stato: è incostituzionale l'art. 130 d.P.R. 115/2002, là dove non esclude il dimezzamento dei compensi del consulente tecnico di parte nel caso in cui si applichino tariffe che non sono state adeguate
È incostituzionale - per violazione degli artt. 3 e 24 Cost. - l'art. 130 del d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 [«Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia. (Testo A)»], là dove non esclude che la riduzione della metà degli importi spettanti al consulente tecnico di parte sia operata in caso di applicazione di previsioni tariffarie non adeguate a norma dell'art. 54 del medesimo d.P.R.
Corte costituzionale, 2 dicembre 2025, n. 179
Appalti pubblici: agli affidamenti sottosoglia (inclusi quelli di concessioni) non si applica lo stand still
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici: a) l'art. 121, comma 1, lett. c) e d), c.p.a., a norma del quale il giudice che annulla l'aggiudicazione dichiara d'ufficio l'inefficacia del contratto per violazione dell'art. 18, commi 3 e 4, del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), non si applica agli affidamenti di concessioni sottosoglia; b) in relazione agli affidamenti sottosoglia, essendo inoperanti i termini di stand still, qualora non vengano in rilievo le ulteriori ipotesi di declaratoria d'ufficio dell'inefficacia del contratto ex art. 121, comma 1, c.p.a., non sono applicabili neanche le sanzioni alternative di cui al combinato disposto degli artt. 121, comma 5, e 123 c.p.a., destinate ad operare allorché, nonostante il ricorrere delle predette ipotesi, il giudice conservi l'efficacia del contratto per esigenze imperative connesse a un interesse generale, ai sensi dell'art. 121, comma 3, c.p.a.; c) al di fuori delle ipotesi previste dall'art. 121, comma 1, c.p.a., il giudice può dichiarare l'inefficacia del contratto solo quando ricorrono le condizioni di cui all'art. 122 c.p.a., anzitutto in presenza della domanda di subentro formulata dalla parte ricorrente.
Consiglio di Stato, sezione V, 11 novembre 2025, n. 8786
Processo amministrativo: il termine per appellare le sentenze di ottemperanza è dimidiato
In tema di processo amministrativo, ai sensi del combinato disposto degli artt. 87, commi 2, lett. d), e 3, e 92, comma 3, c.p.a., il termine per proporre appello avverso una sentenza di ottemperanza è dimidiato, sicché sarà di trenta giorni dalla notificazione o, in difetto di questa, di tre mesi dalla pubblicazione della sentenza stessa. ● V. anche CdS, sez. V, sent. n. 163/2025, in questa Rivista.
Consiglio di Stato, sezione VII, 10 novembre 2025, n. 8692